|
|
||||||||||||||||||||||
MANGIARE BIO FA DAVVERO BENE ? E PERCHÉ ?
|
| |||||||||||||||
Prima di tutto, frutta e verdura biologica non fanno male perché non hanno tracce di pesticidi, fungicidi, diserbanti, anticrittogamici. “Senz'altro nocivi, anche se è difficile precisare che patologie provocano e in che percentuali”; spiega Franco Travaglini, direttore della rivista Bioagricoltura. Per carne, latte, uova, le regole del biologico garantiscono animali che non mangiano farine di pesce, che non prendono antibiotici né ormoni, che si ammalano meno. Gli scettici sul biologico ricordano che anche verdura e frutta "convenzionali" non debbono avere residui, perché la legge impone di venderle solo quando i prodotti chimici si sono dissolti. Ma le norme sono state modificate di recente e i limiti di tolleranza di questi residui aumentati: la presenza di tracce è possibile. Sui contenuti nutrizionali le ricerche sono all'inizio. L'istituto nazionale della nutrizione ha riconosciuto, come abbiamo visto, la parità fra alcune verdure biologiche e non. Ma nei pomodori bio si è trovata meno acqua e più ferro e potassio, nelle pesche più antiossidanti, nel grano più proteine. Altre ricerche inglesi hanno evidenziato più vitamina C in pomodori e mele bio, e più zuccheri nelle patate. Frutta e verdura bio hanno più vitamine e più fibre perché si possono mangiare con le bucce. “Le parti più colorate delle piante sono le più ricche di enzimi e di vitamine, che si concentrano, quindi, sotto le bucce; spiega il tecnologo alimentare Giorgio Menaggia. E se normalmente queste vanno eliminate perché trattengono residui dei trattamenti chimici, per i prodotti bio non è così. Inoltre, spiega sempre Menaggia, i prodotti bio ricevono meno acqua, quindi sono più concentrati. Anche la carne biologica contiene meno acqua di quella trattata con ormoni. Che, non a caso, quando finisce in padella, si "ritira" drasticamente. Tutte le novità sono annualmente proposte al SANA, il Salone internazionale dell'Alimentazione Naturale e dell' Ambiente, che si tiene solitamente intorno alla metà di settembre a Bologna. Tra le altre sono presenti la linea di prodotti del commercio equo e solidale. Caffè, tè, cioccolato, miele di agricoltura biologica venduti sostenendo i produttori di Paesi poveri.
PERCHE’ IL BIO COSTA DI PIU’ E COME EVITARE I “FALSI”
In media i prodotti biologici costano dal 20 al 40 per cento in più. La differenza, anche secondo le associazioni di consumatori, dipende dal fatto che i terreni sono sfruttati meno e che i sistemi bio costano di più: i campi vanno circondati da siepi per gli uccelli che si nutrono di parassiti, i tempi di produzione sono più lunghi, c'è più scarto. Fino a pochi anni fa, il biologico aveva un aspetto esteriore poco invitante, con frutti opachi e un po' ammaccati. Oggi i prodotti bio sono all'apparenza molto simili o addirittura identici a quelli tradizionali. Si rischia di fare confusione, anche per colpa di diciture ambigue. Se sulle arance, per esempio, compare il bollino “non trattate”; non vuol dire che sono biologiche, ma che non hanno subito trattamenti per la conservazione e la lucidatura della buccia. Per essere sicuri, meglio acquistare alimenti confezionati, per verificare che in etichetta ci sia uno dei marchi di garanzia italiani, eventualmente accompagnato da quello UE con la spiga (per ora facoltativo). Di Cristina Gambaro articolo liberamente tratto da "Pratica" 9/2001
|
|