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SERPIANO |
Partendo da Riva S.Vitale e costeggiando il lago di Lugano sino a Porto Ceresio (tratto delizioso e poco trafficato) si risale verso Besano (traffico) e da qui a Viggiù ed a Saltrio. Superata la dogana si scende leggermente per poi svoltare a sinistra (evidenti indicazioni per Serpiano) e cominciare a salire dolcemente in un ambiente che si fa via via meno antropizzato. Superato un secco strappo nei pressi dell'abitato di Meride, la strada si addolcisce e si immerge in un bel bosco. Giunti a Serpiano si prosegue sino alla stazione della funivia (ristorante con splendida vista sul lago) per poi ridiscendere la strada dell'andata sino al bivio per Tremona. Si attraversa il paese e si scende dapprima a Besazio e quindi a Rancate lungo una discesa con bella esposizione sul Mendrisiotto. Al termine della discesa si svolta a sinistra e si rientra a Riva S.Vitale |
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VICO MORCOTE |
Partendo da Morcote, si segue il lungolago in direzione Arbostora. Si prosegue a costeggiare il Ceresio (begli scorci sul versante italiano del lago) superando Carabietta e giungendo all'innesto con la trafficata strada che congiunge Agno a Lugano. Si prende a destra e si sale decisamente sino a sottopassare l'autostrada. Poco oltre si svolta a destra, abbandonando lo stradone, per immettersi sulla più tranquilla stradina che sale decisamente a Certenago e quindi a Montagnola. Un continuo susseguirsi di begli scorci panoramici ci accompagna ad Agra ove si inizia a scendere, con ripetute svolte, sino a Barbengo. All'incrocio si prende a sinistra e si raggiunge Noranco ove si svolta a destra per sottopassare nuovamente l'autostrada e raggiungere la periferia di Lugano (Località Paradiso). Prima di incrociare la ferrovia si svolta a destra e si seguono le indicazioni per Pazzallo. Si inizia una decisa salita ricca di svolte (dominando il golfo di Lugano) che conduce dapprima a Pazzallo, quindi a Carabbia (alle spalle del Monte S.Salvatore) e che culmina, con un ultima serie di tornanti, a Carona (ottimi scorci panoramici sull'altro braccio del lago). Dal paese si scende, con qualche contropendenza, al bivio per Vico Morcote. Si svolta a sinistra e si scende decisamente, per ampi tornanti, sino al lungolago ove, svoltando a destra, con poche pedalate si rientra a Morcote (avendo completato un percorso che permette di godere di belle viste panoramiche sull'ottanta per cento del Ceresio). |
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MALCANTONE |
Si parte da Ponte Tresa in direzione Lugano. Dopo poche centinaia di metri percorsi sull'ampia statale si svolta a sinistra, attraversando i binari della ferrovia, per salire rapidamente ad un incrocio posto sullo spigolo della collina sovrastante l'abitato. All'incrocio si svolta a destra per percorrere un evidente tornante che introduce un tratto di circa un chilometro di salita discretamente impegnativa. Si svolta a destra (indicazioni Pura) per percorrere una stradina con bella esposizione sul lago. Giunti a Pura, si tiene la sinistra e si prende a salire con decisione dapprima a Curio e poi, con minor pendenza, a Novaggio (dal paese, una possibile variante -salita molto impegnativa-, conduce alla cima Pianca lungo una stupenda stradina chiusa al traffico veicolare). Si seguono le indicazioni per Miglieglia e si procede, per continui saliscendi, lungo un tratto di strada immerso in un fitto bosco. Superata Miglieglia e giunti alle porte di Breno si svolta a destra e si inizia a scendere in direzione Aranno. Superato un breve tratto di salita posto all'uscita del paese, si continua a scendere (belle viste sul lago di Lugano) sino ad un paio di incroci. Tenendo sempre la destra si plana rapidamente alla rotonda di Magliaso (sullo stradone che collega Lugano a Pte Tresa). Si svolta a destra e si rientra rapidamente a Pte Tresa.
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CENTOVALLI |
Un bell'itinerario inizia costeggiando l'alto lago Maggiore da Ascona sino a Canobbio. Giunti in paese si svolta a destra e si prende a risalire la suggestiva Val Cannobina lungo una strada disegnata tra strette gole e numerosi ponti esposti su profonde forre. Si sale, immersi nel verde, sino a Pian del Sale per poi scendere rapidamente a Malesco in Val Vigezzo, Si svolta a destra (indicazioni Centovalli) e si prosegue in falsopiano discendente sino alla dogana ed al tunnel di Camedo. Al termine del tunnel si entra nel territorio delle Centovalli. La strada continua a costeggiare l'ardito tracciato del trenino che congiunge Locarno a Domodossola. Si scende, con pendenze moderate, avendo alla propria destra la profonda gola scavata dal torrente Melezzo. Uno spettacolo nello spettacolo sono i ponti del tracciato ferroviario che scavalcano a volte la strada ed a volte i numerosi canaloni che si aprono sul versante sinistro della valle. Giunti ad Intragna si tiene la destra, si prosegue per Golino e quindi si scende a Losone per rientrare ad Ascona al termine d'un circuito decisamente appagante. |
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LAGO DI NARET |
Partire da Locarno per risalire completamente la valle Maggia sino a raggiungere il lago di Naret rappresenta un impresa per veri scalatori. Si dovrebbe affrontare un dislivello superiore a quello dello Stelvio con pendenze massime decisamente superiori a quelle del gigante valtellinese!. Meglio avvicinarsi ai tratti di salita vera e propria e partire da Peccia (superallenati) o da Fusio (comunque superallenati!). La strada è bellissima e priva di traffico. Da Peccia al lago del Sambuco le pendenze sono umane e l'incantesimo dei luoghi si svela poco a poco al cicloturista. Dopo il laghetto è questione di sopravvivenza! Le pendenze estreme cancellano lo splendido ambiente circostante (ma al ritorno, in discesa, ..si godrà doppiamente!). Gli ultimi otto chilometri attraversano un unico, verde, alpeggio che dapprima domina dall'alto il bacino del Sambuco e quindi contorna un paio di minuscoli laghetti. Giungere alle dighe del lago sommitale, poste ad oltre 2300 metri di quota, è impresa notevolissima premiata dagli allegri fischi delle marmotte e dalla consapevolezza di dover solo frenare per tutta la fase di ritorno!
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PASSO DEL S.GOTTARDO (VALTREMOLA) |
Partendo da Airolo percorriamo il vecchio tracciato della strada per il Gottardo. La strada si inerpica lungo la gola della ValTremola. Caratteristica unica: quasi tutto il percorso risulta pavimentato in porfido. Undici chilometri di pavè, traffico nullo ed un infinita successione di tornanti. La sensazione predominante è quella di essere tornati indietro nel tempo. Purtroppo sul colle si ritrova il traffico e si deve affrontare il dilemma se affrontare la scomodissima discesa su pavè o percorrere il nuovo tracciato (vietato alle bici) col rischio di prendere una multa! |
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