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Piccola rubrica per gli amanti dell'arte...

Come già accennato nella prima pagina di questo sito, uno dei miei interessi più grandi èl'ARTE in ogni sua forma ed espressione.
In particolare però devo confessare che l'argomento preferito è l'Impressionismo, per di più l'artista che preferisco in assoluto e che rappresenta al massimo questo periodo dell'arte così innovativo, così discusso e per certi versi trasgressivo è:
Vincent Van Gogh

Per cui inizierò quest'area del mio sito, con questo argomento, nella speranza di
suscitare un pizzico d'interesse a chi di voi sull' Arte non è molto afferrato, oppure
non ha mai avuto modo di avvicinarsi ed apprezzare sia le opere di questi grandi artisti che la loro storia.

Iniziamo dunque con qualche accenno sull'Impressionismo:
Forse non tutti sanno che l'Impressionismo nasce in Francia, più precisamente a Parigi, intorno al 1870.
L'arte Impressionista, sarebbe disegnare su tela solo la realtà (foreste, figure umane, paesaggi ecc...). Il termine Impressionismo era usato per sottolineare che l'uomo percepisce la realtà attraverso "impressioni" di forme, di luci, di colori, impressioni.
La nascita del gruppo impressionista era la resa della realtà: poichè l'uomo vive in
mezzo alla realtà, ne fà parte in ogni suo aspetto e quindi può essere dipinto...

Il termine Impressionismo risale al 1874 quando per la prima volta fu pubblicato
un articolo sul giornale satirico "Le Charivari". La parola Impressionismo fu usata in
modo denigratorio riferendosi al titolo di un quadro di Claude Monet: Impression,
soleil levant (Impressione. Il levar del sole).

Il quadro fu esposto alla mostra privata a Parigi nelle sale del fotografo Nadar.
Il gruppo di pittori, scultori e incisori che aveva organizzato l'esposizione era costituito
da artisti che erano stati rifiutati dal Salon ufficiale: Pissarro, Monet, Sisley, Degas, Renoir, Cézanne.

Degas: Donna che si pettina
Renoir: Le Bal du Moulin de la Galette

Il Salon era il luogo per le esposizioni ufficiali che consacravano la fama degli artisti.
Per essere ammessi al Salon le opere dovevano essere giudicate da esperti che fino
a quel momento accettavano le opere più tradizionali, la pittura accademica, ripetitiva,
e rifiutava le opere più originali,innovative che sconvolgevano e disturbavano il
tranquillo modo di pensare degli esaminatori e del pubblico.
Per molto tempo,anzi anni,questi nuovi artisti si battevano contro l'accademismo per l'affermazione di una pittura che interpretasse la realtà in maniera nuova e libera.
Le idee, sperimentate quotidianamente, venivano proposte e discusse negli incontri
che avvenivano al Caffè Guerbois dove gli artisti parigini si ritrovavano al tramonto.
Il punto di incontro delle loro idee era la rappresentazione della realtà.

"Dipingere qualsiasi cosa così come la vedevano senza limitazioni di sorta"
.

Non solo paesaggi al naturale, ma anche una realtà umana e cittadina.
Gli impressionisti avevano capito che l'essere umano non percepisce la realtà per
frammenti isolati. Ma che questa realtà viene sentita nella sua totalità e continuità.
Nessun oggetto vive da solo, ma in un contesto generale che, collegato l'uno all'altro,
non ha mai fine.


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