Perchè Cassino

 

Cassino importante crocevia tra Napoli e Roma, situato tra le catene dei monti Aurunci e Lepini, domina la valle del 'iri, e il vitale nodo stradale e ferroviario della Casilina.La sua posizione strategica capita e sfruttata dai tedeschi, trasformeranno Cassino e l'Abbazia Benedettina in uno dei più fortificati baluardi della linea Gustav che gli uomini di Kesselring avevano steso da Gaeta al mar Adriatico.

 

La guerra stagnò per mesi tra quei monti, causando inevitabilmente la distruzione della cittadina e del monastero Benedettino, su di essi passò un rullo compressore della più crudele ferocia. Stretti da due eserciti stranieri, l'uno arroccato sulle alture e deciso a resistere fino all'estremo, l'altro deciso alla conquista. Sulle pendici della rocciosa montagna erano schierati combattenti di tutte le nazioni francesi, indiani, algerini, marocchini, neozelandesi polacchi inglesi americani tunisini. E, in cima, i tedeschi, ostinati, crudeli, scatenati, eroici, disumani, leggendari: nascosti nei bunker di cemento, appostati dietro i tronchi, nei crateri delle bombe, negli anfratti del monte, nelle chiese, sui campanili, tra i sassi, fra le rovine, sparavano, uccidevano e morivano.

Cassino. ora non esisteva più, una selva di stalattiti di tufo e di pietra, una distesa di alberi bruciati, una terra sconvolta da migliaia di bombe, un cimitero di morti insepolti e di carogne putrescenti che ammorbavano l'aria di un odore disgustoso e acre; era un'ecatombe di carri armati squarciati e immoti sulla collina; un paesaggio lunare, una visione apocalittica. Tuttavia la lotta continuò fino al 20 maggio.

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