DA MESSINA A PALERMO: DA MILAZZO |
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Ritornate sulla strada statale n. 113. Al km. 45 (dopo Messina): Barcellona, centro agricolo in mezzo ad una campagna fertile. Barcellona
(35.000 abitanti) è specializzata nell'industria delle parrucche. È
anche il punto di partenza per l'escursione a Castroreale
(9 km.). Questa cittadina, situata a 394 m. di altezza ai piedi dei Monti
Peloritani, possiede alcune chiese molto belle. La Chiesa Madre,
restaurata, fiancheggiata da un campanile merlato del XV secolo, accoglie
numerose statue di cui una di 5. Caterina di A. Gagini. Nella Chiesa di ![]() Al km. 104: a sinistra deviazione della statale n. 116 per Randazzo 66 km., e a destra, strada per Capo d'Orlando a 15 km. La sua spiaggia si estende ai piedi del Capo su cui si ergono le rovine di un castello del XIV secolo, ed un santuario eretto nell 598. La statale n. 113 procede lungo la costa e giunge al Km. 121: S. Agata di Milltello, dove una strada a sinistra, permette di raggiungere Alcara Li Fusi (16 km.) punto di partenza per le escursioni sui Nebrodi. Un'altra strada conduce a Frazzano, celebre per la chiesa normanna di S. Fillppo Fragalà, situata fuori dal paese a circa 13 km. dalla statale n. 113, tra Rocca e Torrenova. Questa chiesa di aspetto massiccio è fiancheggiata da una torretta sulla quale poggia una cupola bizantina. Km. 151: Santo Stefano di Camastra, paese situato su una collina e celebre per la sua scuola di ceramiche. Numerosi laboratori e negozi di vasellame (terracotta). La Chiesa Madre, che contiene statue del XVII secolo, possiede un bel portale rinascimentale. Da Santo Stefano di Camastra, una strada statale (n. 117) pittoresca attraversa i Monti Nebrodi e conduce in 48 km. a NIc~ sIa. Questa deviazione rappresenta una escursione molto interessante, essendo Nicosia, una delle città più singolari dell'interno della Sicilia. Di origine antichissima, questa città, particolarmente prospera nel Medioevo si trovava, prima della costruzione della litoranea, a metà strada tra Messina e Palermo. Nel centro della città si erge la Cattedrale di San Nicola, costruita nel XIV secolo, che ha conservato un magnifico portale ogivale con gli stemmi dei principi di Aragona. Accanto alla facciata, bel campanile del XIII secolo decorato con archi ciechi e finestre gotiche. Nell'interno barocco, pulpito in marmo di Gagini del 1566, e in una cappella a destra del coro, Crocifisso ligneo dipinto da Fra Umile di Petralia. A destra dell'ingresso monumento funerario diA. Testa, di I. Marabitti (1753). Dietro l'abside della cattedrale si apre Piazza 5. Leone, da dove, per Via F. Salamone, si sale alla Chiesa di 5. Vincenzo decorata con affreschi di G. Borremans (1777). Girando a sinistra, si raggiunge la chiesa di 5. Maria Maggiore fondata nel XIII secolo, ma ricostruita nel XVIII secolo. Essa racchiude, in fondo al coro, un grande polittico in marmo di A. Gagini (1512) e dilato un trono detto di Carlo V, sul quale l'imperatore si sarebbe seduto per seguire la funzione all'epoca della sua visita, nel 1535. Dopo 5. Stefano di Camastra, la strada prosegue tra luoghi verdeggianti o selvaggi. Al km. 161 una deviazione a sinistra conduce a Tusa (9,5 km.) lasciando a destra le rovine dell'antica Halaesa, fondata nel 403 a.c., e che fu molto fiorente in epoca romana. Esistono ancora le basi di un tempio ellenistico e resti di mura. La litoranea passa da Castel di Tusa, km. 163, piccola stazione balneare, al bivio di Castelbuono, km. 177, dove si apre a sinistra una strada molto accidentata che, attraversando le Madonie, permette di raggiungere Nicosia (74 km.) passando da Castelbuono, km. 14. Questa cittadina di 10.000 abitanti ai piedi del Pizzo della Carbonara (1.977 m.) èil centro più importante delle Madonie. Sulla piazza, la Chiesa dell'Assunta del 1350, preceduta da un portico a colonne e fiancheggiata da un campanile, contiene un certo numero di opere notevoli: cibori in marmo della fine del XV secolo, statua della Vergine attribuita a Gagini, e polittico del XVI secolo. La Chiesa Nuova possiede anche un trittico del XVI secolo ed una croce dipinta della stessa epoca. Nella Chiesa di 5. Francesco vi sono sculture del XVI secolo ed un'altra Vergine di A. Gagini. Via 5. Anna conduce al Castello (cappella decorata con stucchi del Serpotta e reliquie della santa). Da Castelbuono è possibile recarsi a lsnello (12,5 km.) da dove si possono fare escursioni in montagna (rifugio Luigi Orestano, 70 letti, 1.100 m. di altezza, a Piano Zucchi). La strada per Palermo si avvicina alla rocca di Cefalù e lascia a destra la spiaggia di Caldura per arrivare a Cefalù (km. 186). Questa stazione balneare dii 3.700 abitanti è in pieno sviluppo turistico, grazie alla sua grande spiaggia sabbiosa, la più bella di tutta la costa siciliana. La città, di origine molto antica, è soprattutto celebre per la sua posizione su un promontorio dominato da una rocca gigantesca, ai cui piedi si erge una magnifica cattedrale. VISITARE CEFALU' La strada di Messina arriva in
piazza San Francesco da dove si svolta a sinistra per imboccare poi a
destra Via Matteotti che, passando davanti all'Ufficio postale, sbocca in
Piazza Garibaldi. Sulla destra, base di un campanile e Chiesa di Santa
Maria della Catena preceduta da un portico su pilastri d'ordine ionico.
Seguite, a sinistra, Corso Ruggero, strada principale della città,
stretta e animata, fiancheggiata da negozi. Ai n. 75 casa detta Osterio
Magno, antica residenza di Re Ruggero di cui non
LA ROCCA DI CEFALU' Questa enorme massa calcarea a
strapiombo su Cefalù sta all'origine del suo nome: I greci vedendo nella
sua forma una testa d'uomo battezzarono la città Chéphalé. L'ascensione
della rocca è facile e non richiede più di un'ora. Partite dal Vicolo
Saraceni che si apre nel Corso Ruggero. Nella sommità (269 m.), resti di
costruzioni arcaiche e magnifico panorama. Potete anche fare il giro della
rocca in macchina o a piedi (4 km. attraverso una buona strada). Dopo
Piazza del Duomo svoltate a destra e seguite la strada che, dominando il
mare, passa ai piedi del faro e conduce al porticciolo e al Villaggio
Caldura vicino alla spiaggia di Presidiana dove, secondo la leggenda,
Diana veniva a bagnarsi. Si vede ancora sullo scoglio una vecchia torre di
difesa. Numerosi ristoranti e alberghi. Da Cefalù, potete salire al Santuario
di Gibilmanna, a 15km., per una strada panoramica. Questo
frequentatissimo luogo di pellegrinaggio (festa l'8 settembre) si erge a
800 m. di altezza sulle pendici di Pizzo 5. Angelo. La chiesa, eretta nei
secoli XVII e XVIII, contiene una Madonna della scuola dei Gagini e una
statua di 5. Elena di F. Gagini. Da li', unastradettapermettedi
raggiungere l'Osservatorio Nazionale di Geofisica (1.005 m. d'altezza).
Dopo Cefalù la statale n. 113 attraversa, al km. 196, il bivio di Lascari;
al km. 201, quello di Campofelice e incrocia l'autostrada Palermo-Catania,
prima di attraversare l'imera Settentrionale al km. 205. Subito dopo,
sulla destra, al passaggio alivello, si possono vedere, dall'altro lato
della strada ferrata, le rovine dell'antica Himera.
Della potente città fondata nel VII secolo a.c. che vide sotto Questa città di 25.000
abitanti, situata sulle pendici di una collina, si compone di una città
bassa e di una città alta. Stazione termale e balneare, questo centro
industriale è anche dotato di un porto molto attivo. Si arriva da Porta
Messina e Piazza Crispi dove vi consigliamo, a causa dei sensi unici, di
posteggiare la macchina. Proseguite per Corso Umberto e Margherita che
sbocca ai piedi della città alta dove si trovano i monumenti più
interessanti. Ci si può anche arrivare facendo una deviazione e
imboccando sulla destra, ai piedi delle scalinate, la Via Erculea che
conduce alle terme celebrate da Pindaro e dove, secondo la leggenda,
Ercole si sarebbe bagnato dopo il suo combattimento contro Erice. Le acque
clorurate sodiche che sgorgano ad una temperatura di 4~ C sono utilizzate
contro i reumatismi (stagione aperta tutto l'anno). Dopo le terme, sulla
sinistra, la Via Serpentina sale fino al belvedere Principe Umberto,
sull'area dell'antico foro, da dove si gode di un magnifico panorama sulla
città e sul porto. Via Belvedere raggiunge Piazza del Duomo. Il Duomo
costruito nel XVII secolo ha una facciata moderna ornata di statue del XVI
secolo di G. Marino. Nella parte bassa del campanile, sulla destra, si può
vedere un frammento di cornicione romano. All'interno, nella 2. cappella
di destra, Madonna di G. Milano (1487); nella quarta, medaglione in marmo
di Marabitti e nella 3. cappella di sinistra, una croce dipinta da
Ruzzolone (1484). Di fronte al Duomo si aprono Via del Museo e Via
Mazzini. La prima conduce al museo civico, attualmente in corso di
riorganizzazione. La seconda permette di visitare due chiese: a destra la
Chiesa del Monte che contiene due tombe del XVI secolo e a sinistra la
Chiesa di Santa Maria della Misericordia che ospita un trittico di G. da
Pesaro, del 1453. A destra di Via Mazzini, Via Garibaldi costeggia la
biblioteca Liciniana e il Gardino Pubblico Villa Palmieri nella quale sono
conservati vestigia della curia romana e dell'anfiteatro. Via Garibaldi
sbocca nell'antica Porta Palermo di cui resta poco. Da Termini Imerese, vi
raccomandiamo di andare a Caccamo, a 10 km., pittorescamente situata su
un contrafforte che domina tutta la vallata (uscite da Via V. Amodeo).
All'ingresso del paese si erge lo splendido castello del XII secolo, uno
dei più grandi e meglio conservati della Sicilia, la cui origine risale
ai cartaginesi. Parecchie volte rimaneggiato e ingrandito, si presenta
come una fortezza fiancheggiata da torri merlate da dove si gode di un bel
panorama. È possibile visitare, all'interno, il salone detto della
Congiura dove si riunirono nel 1160 i baroni che si erano ribellati a
Guglielmo il Malo. Proseguite per Corso Umberto e Via Cartagine per
arrivare al Duomo (5. Giorgio) di concezione normanna, ricostruito nel
1477 e rimaneggiato nel 1614. Sul portale, medaglione del XVII secolo.
All'interno, nel transetto, statue attribuite a Francesco Laurana e, nella
sacrestia, tesoro di oreficeria. Si possono visitare anche 5. Domenico del
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