Benito
Mussolini nacque il 29 Luglio 1883 a Dovia di Predappio, in
provincia di Forlì. Sua madre era maestra elementare e suo
padre, fabbro ferraio, era un’esponente socialista
anticlericale . Dopo aver aver conseguito il diploma di
maestro elementare., Benito Mussolini, si iscrive al Partito
Socialista Italiano.
Per sottrarsi al servizio militare fugge in Svizzera, dove
viene espulso nel 1940 per ripetuto attivismo antimilitarista
e anticlericale, scampa alla pena prevista per la renitenza
alla leva grazie ad un errore burocratico, e compie il
servizio militare nel reggimento dei bersaglieri.
L'attività politica però continua incessante, viene
imprigionato per aver sostenuto uno sciopero di braccianti.
Ricopre la carica di segretario della Camera del Lavoro a
Trento e dirige il quotidiano "L'avventura del lavoratore", ma
anche qui viene espulso dopo sei mesi. Tornato a Forlì si
accompagna con Rachele Guidi, da cui ebbe cinque figli: Edda,
Vittorio, Bruno, Romano e Anna Maria. Nel 1915 viene celebrato
il matrimonio civile mentre nel 1925 quello religioso.
Contemporaneamente dirige il settimanale “Lotta di classe” e
diventa segretario della dirigenza socialista forlivese.
Quando scoppia la guerra in Libia, Mussolini appare come
l'uomo più adatto per il rinnovamento ideale e politico del
partito. Assunta la direzione del quotidiano "Avanti!" diventa
il principale centro di riferimento delle insoddisfazioni del
popolo italiano, schiacciato dalla crisi economica.
Allo scoppio della prima guerra mondiale Mussolini si
dichiara neutrale, ma nel giro di pochi mesi, incomincia a
maturare in lui il convincimento che l'opposizione alla guerra
avrebbe finito per trascinare il PSI ad un ruolo marginale,
mentre sarebbe stato opportuno sfruttare l'occasione per
riportare le masse sulla via del rinnovamento rivoluzionario.
Due giorni dopo aver pubblicato un articolo in cui dichiarava
il mutamento delle sue opinioni si dimette dalla direzione del
quotidiano socialista. Decide di fondare un suo giornale il
"Popolo d'Italia", ultranazionalista schierato su posizioni
interventiste. Il popolo, a giudicare dal numero di vendite, è
con lui.
In seguito a queste sue idee viene espulso anche dal partito
e richiamato alle armi. Dopo essere stato ferito durante
un'esercitazione ritorna alla guida del suo giornale. Nel 1919
fonda i “Fasci combattenti”. All’inizio non riscuote gran
interesse, ma via via che la situazione italiana va
peggiorando il fascismo diventa una forza organizzata
antisindacale e antisocialista, ottenendo così forti adesioni
da parte dei settori agrari e industriali e dai ceti medi. La
"marcia su Roma" dell'ottobre 1922 apre a Mussolini le porte
per formare il nuovo Governo. Le elezioni del 1924, si
svolgono sotto le intimidazioni fasciste, coraggiosamente
denunciate dal deputato Matteotti, poi ucciso in un attentato.
Nel gennaio del 1925 Mussolini diede inizio al regime
dittatoriale.
Nel 1929, perseguendo un fine politico, concluse la
conciliazione con la Santa Sede. Un'incessante propaganda
comincia così ad esaltare le doti del dittatore in
un'esaltazione della personalità tipica dei regimi totalitari.
Dopo la decisa presa di posizione contro l'annessione
dell'Austria alla Germania nazista, Mussolini si getta alla
conquista dell'Etiopia e nel 1936 il Duce annuncia la fine
della guerra e la nascita dell'Impero italiano d'Etiopia. Il 3
agosto 1938 vengono promulgati i primi provvedimenti contro
gli ebrei. La conquista dell’Etiopia da una parte lo fa
arrivare al punto più alto della sua fama in Patria ma
dall'altra lo rende malvisto al Regno Unito, alla Francia e
alla Società delle Nazioni, costringendolo ad un progressivo
avvicinamento alla Germania hitleriana, con la quale firma,
nel 1939, il cosiddetto "Patto d'Acciaio”.
Nel 1940, benché impreparato militarmente, decide di entrare
in guerra assumendo il comando supremo delle truppe operanti,
nell'illusione di un rapido e facile trionfo. Purtroppo le
sorti si rivelano drammatiche per Mussolini e il fascismo.
Dopo l'invasione anglo-americana della Sicilia e il suo ultimo
colloquio con Hitler viene arrestato dal re Vittorio Emanuele
III. Trasferito sul Gran Sasso, il 12 settembre viene liberato
dai paracadutisti tedeschi e portato in Germania, dove
proclama la ricostituzione del Partito Repubblicano Fascista.
Mussolini attraversa periodi di evidente stanchezza, è ormai
"alle dipendenze" di Hitler. Si insedia a Salò, sede della
nuova Repubblica Sociale Italiana (RSI). Sempre più isolato e
privo di credibilità, quando gli ultimi reparti tedeschi
vengono sconfitti, propone ai capi del C.L.N.A.I un passaggio
di poteri, che viene respinto. Travestito da militare tedesco,
tenta la fuga assieme alla compagna Claretta Petacci, verso la
Valtellina. Viene riconosciuto a Dongo dai partigiani,
successivamente arrestato e giustiziato il 28 Aprile 1945 a
Giulino di Mezzegra (Como). |