In
alto i due freni a disco dentici di dimensioni sia per l'anteriore che per
il posteriore (240 mm) Sotto
il paracoppa in materiale plastico e la testa monoalbero con il
carburatore 40 mm |
C’è tanto “effetto
volano” che scarica nelle braccia una coppia massima pur se fluida.
Avete sbagliato marcia? Non
c’è problema lei vi porta fuori dalla curva e bene. Certo il pistona da
10 cm di diametro (fa più effetto di mm…) si sente quando brucia
benzina (quando si dice che la moto “pistona” a centro curva), ma la
XR rimane sempre trattabile anche se muscolosissima nella risposta.
Sale di giri rotonda senza un
picco, in un crescendo progressivo fantastico. È difficile da spiegare,
ma ha un erogazione “gommosa”. E questo vuol dire andarci in giro
tranquilli con la XR, per esepio in mezzo al traffico o in una strada
tutta curve dove può dar fastidio solo l’effetto “dondolo” dato da
sospensioni troppo morbide: provate un Supermotard e capirete che le
enduro professionali, non hanno più molto senso.
L’allungo della XR non è
strepitoso, conviene “buttare” dentro le marce ma forse è anche
grazie a tanta sostanza in basso e a regime che non sembra cosi incisivo.
Nei primi metri su strada ci si
rende conto che la nuova XR è piuttosto corta e reattiva. Si è molto in
alto, ma lo sterzo è leggero da manovrare e, sfruttando la risposta del
motore, vengono manovre rapide.
Vien voglia subito di giocare
nonostante la mole sia importante. In fuoristrada, invece, le cose
cambiano un po’ il baricentro sembra alto, il peso pure (137,0 Kg),
l’avantreno diventa “piantato” e cosi al maneggevolezza si stempera
parecchio. Occorre forza per dominarla, per curvare dove si vuole. In più
il raggio di sterzo non è delle migliori e nelle inversioni di marcia si
fatica un po’.
La
moto si guida, ma è impegnativa da sbattere a destra e a sinistra per
esempio intorno a un paletto di una prova fettucciata.
Interessante, a tal proposito,
sarebbe affiancare questa nuova XR con la vecchia (131,4 Kg), ma se la
memoria non ci inganna potrebbero venir fuori delle sorprese. Inoltre, da
condurre in piedi, per via del manubrio basso rispetto al piano di seduta,
la nuova XR risulta un po’ difficoltosa, soprattutto in discesa, perché
porta il busto a essere proiettato troppo in avanti e verso il basso.
Non vengono naturali tutti
questi spostamenti che si fanno col corpo per direzionare la moto dove si
vuole e per scaricare il peso su una pedana antiche l’altra (è cosi che
si da trazione alla ruota posteriore).
Le sospensioni sono molto
valide nel primo approccio in fuoristrada: morbide e scorrevoli, filtrano
le asperità incassando bene i colpi. Si avvertono pochissimi scarti al
manubrio e chi è alle prime armi si sente molto sicuro.
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Tutto sembra
facile anche le mulattiere più accidentate, perché sembra di stare su un
materasso. Inoltre chi volesse andare a passeggio in fuoristrada (ad
esempio per fare delle escursioni), trova un confort davvero invidiabile
(ci siamo arrampicati su per dei “muri”, contando i giri del motore
tanto è sostanziosa la coppia).
Se invece volete
guidare in modo aggressivo, cercando la prestazione massima, non c’è il
giusto sostegno.
Troppa morbidezza
troppa “gommosità”, che innesta eccessivi affondamenti e continui
beccheggi (tra l’altro in aumento con il crescere della temperatura
d’esercizio, perché la forcella si lascia un po’ andare).
Insomma non si
scappa la XR è bellissima da guidare, è facile, ma non è una KTM, una
VOR o una HUSQUARNA nello stretto tipico del nostro enduro.
Il suo meglio lo
da sulle strade bianche o in quegli sterrati a vista dove si può prendere
una certa velocità. È un enduro “africana”, da godere sulla sabbia,
o lungo le rotte desertiche dove, grazie ad una posizione di guida
comodissima, si riesce a guidare per ore e ore a ritmi elevati senza
stancarsi.
E che dire del
cambio preciso negli innesti, nella frizione morbida e precisa nello
stacco, nelle vibrazioni avvertibili solo se le tirate veramente il collo?
Non c’è storia, questa enduro è una via di messo tra una moto da gara
e una più stradale.
Guai a
non capire il posizionamento, si finirebbe solo per valutare in modo
sbagliato.
La
frenata? Non è tipicamente Honda… Il posteriore è tutto OK ma
l’anteriore non morde come di solito avviene per le serie CR. Ci vuole
pressione sulla leva e anche forzando non si ottiene una risposta
aggressiva. Con un dito non si gestisce tutto.
Non ci
è piaciuta molto. Invece ci ha stregati il motore: tutto ruota intorno
alla sua generosità, che diverte. Non si era capito? Ma provate a girare
il gas e capirete cosa vuol dire sentire la coppia nelle braccia
Questa
è una moto adatta per i primi approcci all’ off road, per avere una
moto che dia delle soddisfazioni anche sull’asfalto ma che nel fuori
strada si comporti bene, se in seguito si decide di proseguire si può
passare a qualcosa di più specialistico.
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Una bella immagine della XR650, da qui si può
apprezzare tutta la sua potenza. |