La via Severiana


La via Severiana fu costruita nel 198 d.C. da Settimio Severo, ultima delle grandi strade imperiali, per congiungere Porto (Portus Ostiensis Augusti), la Fiumicino del tempo, a Terracina,
lungo un percorso costiero che probabilmente seguiva il tracciato di una precedente pista sterrata. Dopo aver attraversato Ostia, lo Stagno di Ostia, il Vicus Augustanus, Laurentum,, la strada toccava Lavinium, Antium e Astura.

Concepita per scopi commerciali e per il trasporto della calce dei Monti Lepini,
la Severiana entrava ad Ostia da Sud passando dinanzi alla sinagoga del 1° secolo (l'edificio colonnato che si osserva sulla destra del percorso stradale che da Ostia Antica porta al Ponte della Scafa, esattamente nella zona in cui la strada compie una stretta curva ad U).

Proseguiva poi, attraverso l'Isola Sacra e il "pons Matidiae", sino a Porto
(le rovine di Porto si possono osservare sulla destra dal viadotto che, superato l'ultimo braccio del Tevere,
dall'Isola Sacra porte all'aeroporto di Fiumicino).


Topografia dell'area dell'Isola Sacra, con evidenziato in rosso l'attuale percorso stradale e, in azzurro, il fiume Tevere. In alto a destra, lo specchio lacustre che rappresenta quanto resta del Porto di Traiano.


Il  "pons Matidiae", le cui tracce sono venute alla luce negli scavi operati dall'Istituto di Archeologia Cristiana dell'Università di Roma negli anni 70, fu distrutto da Alarico attorno al 408-409 d.C. e ricostruito durante l'impero di Onorio e di Teodosio, nel periodo 412-423 d.C., ad opera del praefectus urbis Fundanius Martirius Felix
(come riferisce una lapide originariamente murata sulla spalletta del ponte e successivamente reimpiegata come rivestimento del fondo di una tomba tarda, posta nella rampa a capo del ponte).

Cospicue tracce del basolato romano della via Severiana si possono oggi ritrovare all'interno della pineta di Castel Fusano e, attraversato il Canale dei Pescatori, nella  pineta sulla sinistra della strada che porta ad Ostia Antica. Altri resti li ritroviamo in prossimità della menzionata sinagoga e nella necropoli dell'Isola Sacra.
 


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