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I suddetti resti tuttavia non appartengono alla villa di Plinio la
quale si trova invece in un'area a circa 1 km da quella scavata nel 1935,
all'interno della tenuta presidenziale di Castel Porziano, nei pressi della
cosiddetta Villa Magna in località Grotte di Piastre. I resti del
'35 appartengono invece alla villa dell'oratore Ortensio, vissuto nel 114-50
a.C.
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Le fonti asseriscono che a Tor Paterno, nell'area di Castel Porziano, vi era anche una grande dimora appartenuta ad Augusto, tuttora sepolta dalla vegetazione e dalla sabbia. Il mare era distante, all'epoca, circa 500 metri e le ville erano immerse nella foresta.
L'origine delle ville, che servivano per l'attività rurale,
risale alla tarda repubblica.
Ortensio aveva qui un allevamento di animali (pavoni, cervi e cinghiali).
La villa di Marco Seio, anche questa situata lungo la costa, era
famosa per la ricchezza e l'opulenza
delle decorazioni e delle statue che il proprietario esibiva con
grande vanto.
In queste "Pastiones villaticae" (ville rustiche) venivano allevati
pesci, api, oche, ecc., che servivano al mercato ostiense (le galline e
le uova) e a quello romano più raffinato (le gru e i pavoni).
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