Gordiano III
17.1.2002
rev.
Caro Giulio, 
questa è la seconda moneta con un diametro di 3 cm. e un peso di 22 g. circa, se la prima è un falso questo potrebbe significare che lo sono anche le altre, comunque sia io te le faccio vedere tutte così alla fine non avremo più nessun dubbio. Ringraziandoti infinitamente per la tua generosa disponibilità attendo un tuo giudizio su quest'altra moneta. 
Cordiali Saluti 
Michele 

fig. 1

fig. 2
fig. 1

fig. 3

fig. 4
Roma, 18.1.2002
Caro Michele,
con questa moneta siamo tornati di qualche anno indietro, rispetto a quella che mi hai fatto precedentemente esaminare, precisamente al tempo in cui regnava Gordiano III che, come ricorderai, fu assassinato in seguito ad una congiura ordita da Marcia Otacilia Severa e dal marito, M. Giulio Filippo, al tempo prefetto del pretorio. Gli eventi più significativi del regno di Gordiano III, durato dal 238 al 244 d.C. furono la repressione di una ribellione in Africa nel 240 e una campagna militare in Mesopotamia, condotta con pieno successo ma durante la quale fu assassinato.

Veniamo ora alla tua moneta (fig. 1/2). Incrociando l'immagine che mi hai fornito con le possibili varianti descritte dal Cohen (v. nota(1)), con l'indicazione del peso e della tipologia metallica (bronzo), non c'è da sbagliare: si tratta della moneta classificata come C240, un sesterzio, che trova la seguente descrizione:

D. IMP. GORDIANVS PIVS FEL. AVG. Busto laureato a destra.
R. P.M.TR.P.III.COS.P.P.SC in esergo. Apollo seminudo assiso a sinistra, che regge un ramo di lauro e si appoggia ad una lira.

A titolo di confronto, non disponendo sotto mano di meglio, ho riprodotto in fig. 3 un'immagine del dritto non pertinente alla tua moneta ma di uguale tipologia e leggenda e in fig. 4 un aureo dello stesso sovrano che ha la stessa tipologia del rovescio della tua moneta.
Come potrai agevolmente constatare, tra gli originali e la tua ci sono alcune significative differenze:

  1. i caratteri delle leggende non sono marcati, sopra tutto la leggenda del rovescio è imprecisa, sembra quasi che TRPIII sia diventato TRPIIII (che sarebbe una moneta inventata), la S di COS è diventata uno segno incomprensibile;
  2. sul dritto il profilo, in particolare il naso, del sovrano non è lo stesso; il PIVS è diventato DIVS;
  3. la figura del rovescio che doveva essere assisa (quasi sdraiata), è diventata seduta, i contorni della sedia sono squadrati.
Sono dunque del parere che, anche in questo caso, il conio non sia della zecca di stato romana. Detto questo, siamo in terra di nessuno, nel senso che non ho la possibilità di approfondire ulteriormente e di formulare e consegnarti ipotesi sensate ma solo di farmi delle domande ed esprimerti i miei dubbi. Innanzi tutto questo, perché mai due monete, dello stesso orizzonte temporale, sono state trovate insieme, cosa che in qualche modo avrebbe una sua coerenza? E' possibile che esistessero al tempo di Gordiano III, in Tunisia, zecche barbariche che facevano concorrenza alla zecca di Roma?

Ti saluto cordialmente.
Giulio De Florio


Note:
(1) Henry Cohen - "Description historique des monnais frappées sous l'empire romain"- vol. V

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Questa pagina é stata revisionata il 2.4.2002