DIOCLETIANVS
Roma, 26.1.2004
Gent.mo sig De Florio, 
ringraziandola per il responso sulla decima moneta, le invio come d'accordo i dati dell' undicesima: 
Diametro : 19,5 mm 
Peso: 2.5 g (+/- 0.5 g)
Angolo assi tra dritto e rovescio: 180° (ore 6)
Colore/materiale: bronzo
Aspetto generale: ossidata in verde 
Cordiali saluti.
 
Roma, 3.2.2004
Egregio Lettore, 
di seguito trascrivo i dati significativi che mi è stato possibile raccogliere per la moneta di figura:

Zecca di Roma, frazione di follis1, 297-8 d.C., indice di rarità: comune2, RIC77a3
D. Busto (visto da dietro), radiato, drappeggiato, corazzato di Diocleziano volto a destra. IMPCCVALDIOCLETIANVSPFAVG4
R. Corona inscritta con VOT/XX5/D.6

A titolo di confronto e per le indicazioni di valore ho ricercato nel web monete di tipologia simile (non ne ho trovate di identiche in vendita) che di seguito segnalo per opportuna informazione:
 

  1. http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v07/v070048.html

  2. http://www.ventesuroffres.net/images/monnaies/vso/v07/v07_0380.jpg (che si riferisce però ad una moneta di Diocleziano con diversa leggenda del dritto, la RIC81, coniata dalla quarta officina)
  3. http://www.wildwinds.com/coins/sear/s3541.1.txt

  4. http://www.wildwinds.com/coins/sear/s3541.1.jpg (stessa tipologia monetale e leggenda, coniata però dalla seconda (la "B") officina della zecca di Roma.


Un saluto cordiale. 
Giulio De Florio
 

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(1) Forse un nominale da 2 denari. 
(2) La zecca di Roma produceva monete di bronzo in grande quantità per soddisfare le esigenze del popoloso centro-sud italico.
(3) L'asse di conio della moneta poteva indifferentemente posizionarsi ad ore 6 o ad ore 12.
(4) IMPerator Caius Caesar VALerius DIOCLETIANVS Pius Felix AVGustus. Elementi storici relativi a Diocleziano sono stati trattati in altra pagina di questo sito (come si vede cliccando qui).
(5) Premesso che con il carattere rosso si è indicata la parte abrasa della leggenda, la moneta festeggia i voti ventennali di Diocleziano. Con la parola "votum" si indicava:

  • o una promessa fatta agli dei per ottenere qualcosa (per esempio promessa di un sacrificio futuro in cambio di un lungo regno) ed erano detti "vota suscepta";
  • oppure lo scioglimento di una promessa ("vota soluta"), dunque un sacrificio, diremmo noi oggi, per grazia ricevuta (per esempio quello dopo vent'anni di regno).
Tuttavia la questione del voto si complicava allorchè lo scioglimento del voto veniva celebrato celebrava non esattamente alla data di scadenza, per esempio, dopo vent'anni ma in un momento qualsiasi del secondo decennio dalla promessa ed è questo il caso della moneta di figura. Diocleziano infatti celebrò i suoi venti anni di regno nel 303 e i suoi dieci nel 293 mentre la moneta fu coniata nel 297-8 e quindi durante il secondo decennio di regno. 
(6) Ho interpretato come "D" (delta, quarta lettera dell'alfabeto greco, ma anche numero 4 in greco antico) la lettera che compare in terza riga nella leggenda del rovescio (ingrandimento in alto a destra della figura), il dubbio è che si tratti invece di una "Q" (iniziale di "quarta officina").  Entrambe le interpretazioni convergono tuttavia nel fatto che, a coniare la moneta, sia stata la quarta officina monetale di Roma. Monete di identica tipologia, ma con marchio diverso, furono battute dalla seconda (marchio "B") e dalla sesta (marchio "z") officina della zecca romana.
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