Aes grave ruota/ancora
Roma, 4.1.2004
Egr.sig.Giulio!!
La ringrazio anticipatamente della sua attenzione! premetto di non essere un esperto di monete, cmq le chiedo se puo' darmi notizie sulla moneta in mio possesso che le allego in foto, vorrei sapere che rarita' e di conseguenza se ha un valore!! presenta nel diritto un'ancora con affianco un tondino o puntino, nel rovescio presenta una ruota di carro (presumo) ed e' presente sempre il tondino o puntino, non  c'è nessuna scritta di epoche o imperatori. La moneta pesa 8g. ha un diametro di 22mm, ha un colore verde scuro (bronzo?) non e' di materiale ferro-magnetico, ha un asse di conio di 30°. Con la speranza di essere stato abbastanza preciso nella descrizione la ringrazio e la saluto. La moneta mi e' stata regalata da un mio nonno che la trovò in Abruzzo precisamente nella Marsica tanti anni fa.
Roma, 27.1.2004
Egregio Lettore, 
di seguito trascrivo i dati significativi che mi è stato possibile raccogliere per la moneta di figura:

Zecca situata in località indefinita dell'Etruria1, oncia2  3, 271÷268 a.C.
D. Ruota a sei raggi. Tra due raggi un globetto4. Intorno doppio cerchio lineare. 
R. Áncora. In alto, da bande opposte rispetto all'asse dell'ancora, un globetto ed un segno C retrogrado. Intorno doppio cerchio lineare (perlinato quello interno).

A titolo di confronto e per le indicazioni di valore ho ricercato nel web monete di tipologia simile (non ne ho trovate di identiche in vendita) che di seguito segnalo per opportuna informazione:

    http://www.wildwinds.com/coins/rsc/anonymous/t.html (.. ricercare sotto la voce "uncia" qualcosa di simile)
    http://www.vcoins.com/500bc/store/viewItem.asp?idProduct=159&large=0 (si tratta in realtà di una moneta diversa)
Concludo osservando che suo nonno le ha fatto veramente un bel regalo, lei ha in mano una delle monete di bronzo più antiche d'Italia (fatta eccezione ovviamente per quelle magno-greche e sicule) e in uno stato di conservazione migliore anche rispetto all'esemplare catalogato dal Fitzwilliam Museum, University of Cambridge.

Un saluto cordiale. 
Giulio De Florio
 

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(1) Il segno C retrogrado (una C vista allo specchio, cioé) sul rovescio della moneta è stato variamente interpretato come segno di zecca (C retrogrado per Cortona, secondo un'ipotesi citata da Sydenham).
(2) L'oncia (in latino uncia) è il nominale più basso di una serie monetale che nel taglio maggiore prendeva il nome di asse. In cambio di un asse si davano 12 once. Il rapporto di cambio era anche rapporto di peso. L'asse inizialmente pesava una libbra, e l'oncia un dodicesimo ma poi con il passare del tempo, a causa di un processo "inflattivo" l'asse (e di conseguenza anche l'oncia) pesò sempre di meno. Nella monetazione romana si parla, ad esempio di asse "semilibrale" per indicare un asse che pesava mezza libbra.
(3) La moneta di figura è catalogata a pag 23 n° 3 del Catalogo delle monete greche del British Museum (v. bibliografia al seguente link). Il campione conservato nel B. M. pesa 9,265g e ha un diametro di 24,13mm. Esso fu prodotto per coniazione (ossia per percussione di un tondello interposto tra il conio d'incudine e quello di martello). I nominali di valore più alto, a causa delle maggiori dimensioni, furono prodotti invece per fusione. Un campione di questa moneta, presente nella "Spencer-Churchill Collection", è visionabile al seguente link: http://www-cm.fitzmuseum.cam.ac.uk/coins/sng/sng_search.html  se si seleziona, come chiave di ricerca, "Etruria" nella riga "State" e "Anchor" nella riga "Rev Description".
(4) Il globetto è il segno del valore; un solo globetto indica l'oncia, due globetti indicherebbero il sestante (nominale che vale due once), tre globetti un quadrante (tre once di valore) e così via.

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