Roma, 13.1.2004
Egregio Lettore,
in occasione del completamento
del Colosseo1,
Tito organizzò dei giochi memorabili ed emise una moneta che il
RIC
non stenta a definire come la più interessante del regno, che reca
sul dritto l'immagine del sovrano nelle vesti di generale vittorioso, le
cui gesta sono state coronate dalla pace, mentre sul rovescio porta l'immagine
a volo d'uccello dell'anfiteatro flavio. Ma sono alcuni particolari architettonici
marginali a rendere la moneta ancor più interessante ai nostri giorni:
la costruzione che sulla moneta di figura appare sulla destra che rappresenta
un'ala della domus aurea neroniana e la "Meta Sudans", la fontana che recenti
scavi hanno riportato alla luce tra il Colosseo e l'arco così detto
di Costantino2.
Di questa moneta, un sesterzio, coniata dalla zecca di Roma si conoscono
le seguenti emissioni e varianti:
-
la prima emissione fu ordinata
da Tito nel periodo 80-81d.C. e, catalogata dal Cohen come C4003
e dal Mattingly come BMC1904,
viene da questi così descritta:
-
D. Tito togato, a capo scoperto,
seduto a sinistra su una sedia curule, sorregge un ramo con la mano destra
estesa ed un rotolo (?; sic) con la sinistra; sulla sinistra uno scudo
ovale ed un elmo, di lato una corazza (?; sic), sulla destra due scudi
ovali e due aste. IMP T [CAES] VESP AVG P M TR P
P P COS VIII5.
S
C a sinistra e a destra nel campo;
-
R. il Colosseo, con la facciata
vista dall'esterno e la parte posteriore vista dall'interno; facciata costituita
da una base sormontata da quattro piani - il primo formato da cinque archi
vuoti, il secondo da sei, tutti contenenti delle statue (i tre centrali
collegati mostrano all'interno una quadriga e due figure che si fronteggiano),
il terzo con sette statue, il quarto con sette riquadri contenenti
globi, quadrati, ecc. Il retro mostra un piano superiore, con dieci palchi
contenenti spettatori, un secondo piano semicircolare pieno di spettatori
e sotto una cavea piena di spettatori con un arco al centro e delle uscite
alla destra e alla sinistra. A sinistra del Colosseo un obelisco posto
su una base ("Meta Sudans"), a destra parte di un edificio porticato a
due piani. Senza leggenda. Si veda in proposito l'immagine in bianco e
nero del solo rovescio offerta dal sito internet: http://www.romancoins.info/VIC-Buildings.html;
-
una variante di questa emissione,
catalogata come RIC110,
è identica come tipologia alla prima emissione, tranne che la Meta
Sudans si posiziona a destra del Colosseo mentre l'edificio laterale a
sinistra.6
Si veda in proposito l'immagine a colori ancora una volta offerta dal sito
citato al punto 1 precedente;
-
la seconda variante, catalogata
BMC191, è identica alla prima emissione, ma la leggenda del dritto
è: IMP CAES VESP AVG P M TR P P P COS VIII (ove l'assenza
della T viene segnalata come possibile errore dell'incisore), S C a sinistra
e a destra nel campo;7
-
la seconda emissione fu ordinata
da Domiziano nell'81-82d.C. in ricordo del fratello Tito, è classificata
da Cohen come C399 e
possiede la tipologia di cui al punto 1 (Tito togato/Colosseo anepigrafe)
ma diversa è la leggenda del dritto:
DIVO AVG T DIVI VESP F VESPASIAN8.
S C a sinistra e a destra nel campo.
Veniamo ora alla sua moneta che
di seguito così descrivo:
D. Busto di Tito laureato a
destra.
IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P M.9
R. Immagine anepigrafe del
Colosseo con Meta Sudans a sinistra ed edificio porticato a destra.
Osservo a questo proposito
che:
-
la leggenda del dritto sopra riportata,
pur presente nella monetazione in oro e argento di età flavia, non
trova riscontri nella monetazione in bronzo;
-
l'associazione tra il tipo del
dritto di figura (testa di Tito) e il tipo del Colosseo non trova riscontri
nel RIC, in BMC, nel Cohen;
-
il tipo del rovescio (il Colosseo)
appare realizzato in modo approssimativo nei particolari.
Se ne conclude che, sebbene le
caratteristiche fisiche della moneta di figura siano compatibili con il
sesterzio d'epoca, la moneta del lettore è una copia, non saprei
dire quando realizzata. Devo aggiungere che una moneta con l'immagine del
Colosseo è considerata molto appetibile10
e a rara dal mercato numismatico e tentativi di duplicazione sono segnalati
in letteratura. Tra gli altri il Cohen ricorda una copia effettuata da
un noto incisore del 15° secolo, il Paduan. Lo stesso BMC
segnala delle copie associate però a leggende diverse da quella
indicata dal lettore.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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(1) Così
chiamato per la prossimità al luogo ove Nerone aveva fatto erigere
una propria statua colossale che superava in altezza il colosso di Rodi,
una delle celebrate sette meraviglie del mondo antico.
(2) Per
la costruzione dell'Arco di Costantino, il monumento commemorativo del
trionfo di Massenzio, dopo la vittoria di Ponte Milvio nel 312, fu utilizzato
un arco eretto da Adriano due secoli prima.
(3) Per
un bel disegno della moneta cliccare sul link che segue: http://www.i-numis.com/rome/books/cohen/vol_i/p461.html.
(4) Dell'esemplare
in possesso del British Museum vengono fornite le caratteristiche fisiche:
peso 23,36g (argentata), diametro 34,3 mm, asse di conio a ore 6.
(5) Imperator
Titus Caesar Vespasianus Augustus Pontifex Maximus Tribunicia Potestas
Pater Patriae Consul VIII.
(6) Qui
tuttavia devo registrare un'incongruenza, perché l'immagine del
rovescio (il Colosseo) proposta dal RIC nelle tavole a fine volume non
è coerente con la descrizione sul posizionamento relativo delle
tre costruzioni.
(7) Di
questa variante vengono fornite le caratteristiche fisiche: peso 24,91g
(moneta usurata), diametro in 34,3 mm, asse di conio a ore 6.
(8) DIVO
AVG T DIVI VESP F VESPASIAN (Divo Augusto Tito Divi Vespasiani Filio Vespasiano
e dunque "al divino Augusto Tito Vespasiano [Tito Vespasiano è il
nome per esteso di Tito], figlio del divino Vespasiano. La tipologia è
quella della prima emissione ma, nella descrizione del Cohen manca il ramo
nelle mani del sovrano, essendo presente il solo rotolo.
(9) IMPerator
TITVS CAESar VESPASIANus AVGustus Pontifex Maximus (dunque Imperatore Tito
Cesare Vespasiano Augusto Pontefice Massimo).
(10)Il
Montenegro,
ad esempio, nel suo manuale del 1988, attribuisce alla moneta i seguenti
valori: 7500, 3000,600 migliaia di lire, a seconda del grado di conservazione,
SPL, BB, MB (per la classifica del grado di conservazione
cliccare
qui). |