Marco Aurelio
Roma, 17.10.2003
Da poco tempo ho cominciato ad interessarmi alle monete antiche e ne ho acquistato alcune attraverso internet. Tra i primi acquisti, dopo alcuni pessimi affari con monete da pulire (poco più che dischetti di fango e ruggine) ho acquistato, tra l'altro, l'esemplare in oggetto che purtroppo non era corredato da sufficiente descrizione (marcus aurelius sestertius). Credo sia in bronzo, il diametro è circa 32 mm, pesa 29 g con spessore 5 mm e l'asse di conio è alle ore 6. Sul dritto c'è una testa maschile "laureata" e l'unica cosa che riesco a leggere è AUG alle ore 2. Sul rovescio si riconosce una figura femminile in piedi, forse un albero alla sua destra e praticamente null'altro. 
La ringrazio per l'aiuto che eventualmente potrà fornirmi.
 fig. 1
Roma, 17.11.2003
Egregio Lettore,
lo stato di usura della sua moneta e, in parte, l'incompletezza delle immagini che mi ha inviato (poteva evitare di tagliare i bordi delle figure!) non mi hanno consentito di giungere ad una catalogazione precisa.  Ad ogni modo, sulla base degli elementi che lei mi ha fornito e degli altri che io ho raccolto, sono giunto alle conclusioni che vengo ad esporle:
  1. innanzi tutto è corretta l'attribuzione della moneta a Marco Aurelio1 da lei stesso comunicatami, ce lo dice il profilo del sovrano, nonché le lettere residue della leggenda (trascritte in caratteri neri) che io ho così potuto ricostruire nella sua interezza:
            1. IMP M ANTONINVS     AVG TRP XXV
  2. la moneta fu coniata tra il dicembre del 170 d.C. e il dicembre dell'anno successivo, come indica la 25a potestà tribunizia conferita al sovrano (la 10ma dall'assunzione del potere) per celebrare i suoi voti decennali2;
  3. la testa laureata sul dritto della moneta fa escludere che ci troviamo di fronte ad un dupondio che presentava la testa radiata; inoltre, per incompatibilità con la leggenda del dritto, si può escludere che la moneta sia un asse. Dunque è confermata anche l'altra sua affermazione, che la moneta sia un sesterzio (tra l'altro il peso della sua moneta è certo più favorevole ad un sesterzio che ad un asse ma, va detto, alcuni assi conservati al British Museum si avvicinavano per peso ad un sesterzio leggero). Il rovescio rappresenta il sovrano velato nell'atto di compiere un sacrificio su un altare a forma di tripode posto sul lato sinistro del tondello. Due lettere S C in caratteri grandi, poste a sinistra e a destra nel campo, rappresentano l'unico residuo di leggenda che è ancora dato di riconoscere.
Il problema è dunque quello di stabilire se sia possibile una ricostruzione per esclusione della leggenda del rovescio. A questo fine ho esaminato quella parte della monetazione di Marco Aurelio del periodo 170÷171 che presenta la tipologia del rovescio di figura e ho constatato che esistono tre sesterzi rispondenti a tale requisito; essi si differenziano tra di loro per le seguenti peculiarità della leggenda del rovescio:
 
Rif.ti bibliografici
Leggenda del rovescio
In esergo Peculiarità
Ric Cohen BMC     presenza di
1014 1032 1400 VOTA SOL DECENN2 - S C COSIII ..toro ai piedi del tripode
1016 1034 1401 VOTA SOL DECENNALIVM - 
S C
COSIII ..toro ai piedi del tripode
1017 1037 1402 VOTA SVSCEP DECENN II2 - S C COSIII ..rotolo in mano al sovrano (niente toro)

Devo aggiungere che "The Catalogue of the Roman Coins in the British Museum" riporta che le lettere S - C, nella moneta classificata come BMC1400 (in prima riga nella tabella), sono piccole e collocate in basso nel campo (il RIC e il Cohen purtroppo non si addentrano nella descrizione di  particolari di questo genere) e dunque questo farebbe escludere che la suddetta classificazione sia applicabile alla moneta di figura3. Rimarrebbero dunque, come possibili catalogazioni, RIC1016 e RIC1017 e temo che lei solo possa sciogliere il dubbio, sulla base dell'osservazione o meno del toro ai piedi dell'altare. Per facilitarle il compito di seguito trascrivo i link agli esemplari campione che sono riuscito a reperire nel web:

http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v09/fr/monnaiesf70c.html denario RIC248 (con il toro)4
http://www.wildwinds.com/coins/ric/marcus_aurelius/RIC_0248.jpg - denario RIC248 (con il toro)4
http://www.sixbid.com/catalogs/nac_25/00481h00.htm - aureo RIC 250 senza toro e con rotolo
http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v18/gb/monnaiesgb8a8b.html?depart=397&nbfic=2582 - sesterzio RIC1017 senza toro e con rotolo
http://www.wildwinds.com/coins/ric/marcus_aurelius/RIC_1017.jpg - sesterzio RIC1017 senza toro e con rotolo
http://members.lycos.nl/Oonk/rmga.htm - sesterzio RIC1017 senza toro e con rotolo.
Concludo suggerendole di verificare, come prova della validità della mia analisi, se dall'esame diretto della moneta, sia possibile rintracciare residui delle lettere COSIII sotto la linea di esergo.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

------------
(1) Notizie storiche riguardanti questo sovrano possono essere trovate in altra pagina di questo sito (cliccare qui), oppure visitando i seguenti siti:

http://www.tesorillo.com/1web/personajes/marco_aurelio/1marco_aurelio.htm
http://www.geometry.net/philosophers/marcus_aurelius.php
(2) VOTA SOLuta DECENNalium (adempimento dei voti decennali) - VOTA SVSCEPepta DECENNalia secunda (voti formulati per il secondo decennale). Trascrivo per chiarezza la spiegazione che Carson fornisce in RICVI sull'argomento dei voti:
<La forma normale della preghiera romana era il "voto", cioè la richiesta agli dei di un favore specifico, accompagnato dalla promessa di saldare il debito, se e quando il favore fosse stato concesso. Durante l'impero lo stato faceva voti ("vota publica") per la  sicurezza o la salute dell'imperatore o per il ritorno da un viaggio, o per un periodo ininterrotto di regno. Dopo il primo impero i voti per la continuazione del potere venivano formulati normalmente per archi di dieci anni ("vota decennalia"), benché lo stadio intermedio di cinque ("quinquennalia vota") fosse conosciuto fin dal secondo secolo ed apertamente celebrato nel terzo. In genere i voti venivano formulati ("suscepta") nel giorno della salita al potere dell'imperatore e adempiuti ("soluta") nel relativo anniversario successivo.>
Sulle monete la presenza di un toro accanto all'altare si accompagnava  alla celebrazione dei "vota soluta" da parte del sovrano che, per l'occasione, indossando le vesti di pontefice massimo, pregava, a nome dello stato, per la propria sicurezza e protezione. I voti decennali di Marco Aurelio furono celebrati con dei giochi: PRIMI DECENNALES (LVDI) COSIII. Si noterà che nella circostanza della coniazione di questa moneta il sovrano utilizza il titolo IMP come prenome a sottolineare l'imperium, il potere di cui era investito (il titolo di imperator era legato concettualmente al potere militare piuttosto che a quello politico del sovrano, che meglio si esprimeva attraverso il titolo di Augusto o di "princeps"). Con ciò si intendeva esaltare l'importanza attribuita dal sovrano all'armonia e alla lealtà dell'esercito in un periodo di eventi bellici ai confini dell'impero.
(3) Va precisato tuttavia che mentre BMC è un catalogo delle monete presenti nel British Museum, il RIC e il Cohen sono invece cataloghi generali per cui non è possibile, in linea di principio, escludere che esistano da qualche parte monete ancora classificabili come RIC 1014 ma nelle quali il gruppo S C sia a lettere grandi.
(4) Purtroppo non sono riuscito a reperire un sesterzio con toro e quindi il lettore dovrà accontentarsi di confrontare la sua moneta con un denario.
Indice Dietro Avanti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

<plaintext>







</body>







</html>