Roma, 23.9.2003
Egregio Lettore
di seguito le fornisco la
descrizione della moneta di figura, con la convenzione di indicare in colore
rosso le parti scomparse della leggenda:
D. Busto drappeggiato
e corazzato di Costanzo II,1
con la testa coronata da un diadema di perle.
DNCONSTAN
TIVSPFAVG2.
A
o D
nel campo dietro la testa.
R. Soldato elmato volto a sinistra,
imbraccia uno scudo con il braccio sinistro mentre trafigge con una lancia
un cavaliere caduto, scudo a terra a destra. Il cavaliere indossa un pileo
e cade in avanti abbracciando il collo del cavallo.
FELTEMP RE
- PARATIO3
. . 4
La classificazione della moneta
si presenta alquanto problematica a causa del cattivo stato di conservazione
che impedisce di determinare con certezza se:
-
la lettera posta dietro la testa
del sovrano sia una "A" o una "D";
-
la lettera che precede la Q
nel marchio di zecca sia effettivamente una R
-
dopo la Q vi sia un'altra
lettera
-
le due lettere mancanti della
leggenda del rovescio siano effettivamente staccate da un trattino dal
resto della parola.
Nell'ipotesi che la leggenda del
rovescio e il marchio di zecca fossero all'origine quelli sopra indicati,
ci troveremmo di fronte ad Æ 3
prodotto dalla 4a officina della zecca di Roma e la classificazione
potrebbe essere:
-
RIC
254, se la lettera dietro la testa del sovrano sia da interpretarsi come
una A;
-
RIC
263, se la lettera dietro la testa del sovrano sia invece da interpretarsi
come una D.
Io sarei più propenso a
leggere una A nel campo del dritto ma, a complicare il tutto, una
nota in calce a RIC 254 avverte che l'esistenza della moneta deve essere
dimostrata, il che farebbe propendere per RIC 263 che è una moneta
definita con indice di rarità "R" (v. significato),
inteso come rappresentativo della frequenza di ritrovamento della moneta
nei rinvenimenti archeologici piuttosto che come indice di disponibilità
della moneta nel mercato numismatico).
Entrambe le RIC sopra citate
furono coniate tra il 353 e il 355 d.C., quando Costanzo era unico sovrano
di tutto l'impero.
Sebbene non mi sia stato possibile
reperire in rete esemplari RIC 254 o 263, sono disponibili molte monete
della tipologia del "Cavaliere disarcionato". In particolare, oltre al
sito di Dough Smith, citato nella nota 3, i seguenti:
http://www.wildwinds.com/coins/sear/s4010.html
http://www.wildwinds.com/coins/ric/constantius_II/_aquileia_RIC_viii_199.jpg
http://www.dirtyoldcoins.com/chitlins/id/const2.htm
http://www.dirtyoldcoins.com/chitlins/id/constan2/cs2050.jpg
Ad ogni modo entrando nei siti
di msn, google, alltheweb, con le leggende del dritto e del rovescio della
moneta di figura, è possibile trovare campioni di questa tipologia
monetale.
Concludo osservando che sarebbe
stato di aiuto conoscere il peso della sua moneta per la quale non ho riserve
da esprimere.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1)Costantino
II, Costante e Costanzo II divennero Augusti il 9 settembre del 337, circa
quattro mesi dopo la morte del loro padre, Costantino il Grande. Insieme
si divisero l'impero, Constanzio II governò in Oriente ed Egitto,
Constante in Africa, Italia e Illyricum, Costantino II in Ispagna,
Gallia e Britannia. Nel 340 Costantino II invase improvvisamente i territori
di Costante ma l'impresa fallì e perì in battaglia. Costante
rimase quindi unico Augusto d'Occidente fino a che cadde vittima nel 350
di un complotto militare organizzato da Magnenzio. La rivolta di Magnenzio
durò sino al 353 quando, avuta la peggio nella guerra contro Costanzo
II, piuttosto che arrendersi, preferì il suicidio. A quel punto
Costanzo rimase unico sovrano dell'impero romano sino al 5 ottobre del
361 quando anch'egli morì per cause naturali mentre si stava muovendo
per reprimere la rivolta di Giuliano l'Apostata (v. altra
corrispondenza con i lettori).
(2)Dominvs
Noster CONSTAN TIVS Pivs Felix AVGvstvs.
(3)Mentre
il significato della leggenda allusiva del "ritorno dei tempi felici" (forse
quelli in cui la potenza di Roma riusciva ancora a mantenere l'ordine interno
e a preservare dalle invasioni) è trasparente, non del tutto certa
è l'espansione della leggenda, FELix TEMPorvm REPARATIO
oppure FELicium TEMPorum REPARATIO oppure FELicis TEMPoris REPARATIO. Sulle
FEL TEMP REPARATIO (FTR) ha scritto un interessante articolo Dough Smith
(v. http://dougsmith.ancients.info/ftr.html)
da cui attingerò per la breve sintesi che segue.
La riforma monetaria del 348
di Costante e Costanzo II portò in circolazione tre nominali in
bronzo argentato, tutti caratterizzati dalla leggenda del rovescio FTR.
Quello di valore più alto (in lega rame - argento al 3%) fu coniato
nei tipi del "Cavaliere disarcionato" (tema del rovescio preferito da Costanzo
II) e in quelli della "Galera pilotata dalla Vittoria" (tema del rovescio
preferito da Costante perchè verosimilmente onorava lo sbarco di
Costante in Britannia nel 342). Quello di valore intermedio fu coniato
nei tipi del "Barbaro portato fuori dalla capanna" (forse per esaltare
il tema della ricolonizzazione dei territori conquistati) oppure del "Sovrano
con due prigionieri". Quello di valore minore (appena placcato, seppure,
in argento) aveva come tema "La Fenice".
Con la morte di Costante il
"Cavaliere disarcionato" soppiantò gli altri due nominali e presto
anche il tipo della Galera sparì per lasciare, come unico tipo in
circolazione, il "Cavaliere disarcionato". Durante i suoi 13 anni di vita
il "Cavaliere disarcionato" subì molte modifiche in peso e dimensioni.
Le prime monete erano quelle che i collezionisti definiscono AE2
misurando 21÷23 mm di diametro; le ultime emissioni erano scese
a 16 mm, nemmeno qualificabili come AE3. Spesso queste ultime monetine
sono dette AE3/AE4 riconoscendo che sono troppo grandi per essere definite
AE4. Anche il peso progressivamente scemò così come il contenuto,
in partenza già basso, d'argento.
Il "Cavaliere disarcionato"
fu coniato grosso modo in quattro varianti. Tutte avevano in comune la
presenza di un cavaliere ferito a morte da una lancia La prima mostra il
cavaliere in ginocchio a terra dinanzi al cavallo.La seconda lo mostra
seduto a terra davanti al cavallo.La terza lo vede ancora in arcioni ma
con il braccio e la testa protesi all’indietro verso l'aggressore.L'ultima,
che è quella pertinente alla moneta di figura, lo vede schiantarsi
a terra abbracciato al collo del del cavallo.
Come giustamente osserva Dough
Smith il "Cavaliere disarcionato" è una tipica moneta da collezione
perché soddisfa tre criteri:
-
Economicità, in quanto
nessuna moneta del "Cavaliere disarcionato" sarebbe terribilmente costosa;
si andrebbe dagli esemplari peggiori a meno di un dollaro per arrivare
a quelli veramente perfetti al costo di 100$.
-
Varietà, in quanto all'interno
di ciascuna delle quattro tipologie sopra illustrate, si possono osservare
numerose varianti atte a soddisfare le pignolerie del collezionista specializzato.
-
Espansibilità perché
partendo dal "Cavaliere disarcionato" ci si può allargare a tutti
i temi della FEL TEMP REPARATIO e, poi, a tutte le monete d' epoca costantiniana.
(4)
è il marchio di zecca (v. RQ in esergo, ove "R" sta per Roma e "Q"
per 4a officina) mentre G
a sinistra nel campo è l'identificativo della serie monetale. |