Monete e collezionismo
Roma, 3.7.2003
Distinto Sig. De Florio…

premetto che stimo moltissimo la tenacia con la quale si occupa di rispondere ai tanti appassionati o occasionali numismatici. Sono in possesso di diverse monete risalenti al periodo imperiale romano (sesterzi, antoniniani, assi e follis), che comprai quando ero ancora ragazzo.. .Non la conosco personalmente e parlarmi di lei, come di chi collabora al suo sito, sarebbe per me un importante argomento dal quale possa riflettere e trarre insegnamenti. Affrontando una scuola poco consona alle mie esigenze, non ho mai smesso di leggere libri di qualsiasi genere, filosofia, antiche mitologie, letteratura italiana, scienze della terra, astronomia... quindi le dico in confidenza che molti ragazzi della mia età (20 anni) prendono strade inconsciamente, anch'io seppur con i miei divertimenti, quali la musica Metal, la passione per la batteria e in confidenza le ragazze, posso dirle che il mio modo di ragionare si avvicina comunque a quello degli adulti. Ho quindi notato che dalle sue "perizie" abilmente fatte, ha saputo dare suggerimenti che vanno oltre il puro interesse economico o numismatico, per questo la prendo come esempio e la stimo moltissimo. So che lei non è un numismatico ma in altri non sapevo a chi riporre le mie domande quindi premetto che oltre ad affidarmi alla sua esperienza di appassionato di storia delle monete e in generale, mi affido sopratutto al suo modo di di vedere le cose, ma non la obbligo a dovermi rispondere in caso non voglia prendere la responsabilità di farlo. Sebbene riesca a mettere da parte qualcosa, il valore minimo che si aggira intorno ad un sesterzio (perché sono quelli ai quali sono molto legato), come lei saprà, è una spesa davvero insostenibile per uno studente. Allora mi rivolgo alla sua gentile disponibilità per chiederle quali sono gli attrezzi piu' indicati al ritrovo di monete, come sapere con approssimità dove cercarle (magari la morfologia del terreno o altri indizi possono essere utili), e come essere sicuri che non si stia facendo niente di illegale, dove potrei indirizzare meglio i miei studi per una scuola di archeologia o di numismatica, infine dove si possano acquistare monete ad un valore attendibile (essendo sicuri che le monete siano originali, non copie risalenti a quel periodo o addirittura come accadde a me, copie fasulle).

Roma, 7.9.2003
Egregio Lettore,
come avrà avuto modo di osservare, ho tagliato l'ultima parte della sua lettera, a cui risponderò successivamente per evitare confusione tra argomenti eterogenei.

Cominciamo con una precisazione. Non sono un numismatico ma solo un volenteroso che cerca di studiare, con i mezzi ed il tempo (limitati) a disposizione le monete che gli vengono sottoposte. Le monete con cui vengo a contatto sono praticamente solo virtuali perché, non essendo un collezionista, solo raramente mi capita di maneggiarne qualcuna e chi mi scrive si limita ad inviarmi un'immagine. Questo ovviamente pone un severo limite alle mie concrete capacità di fornire assistenza. Non ho altri collaboratori se non i lettori della mia rubrica. Laddove non sono in grado di fornire delle risposte, chiedo consulenza a mia volta al gruppo di numismatica "moneta-L" di cui faccio parte (si veda in proposito la pagina del mio sito dedicata ai link numismatici a cui le consiglio di far ricorso per le sue ricerche). Il gruppo sopra citato corrisponde in lingua inglese ed è aperto a tutti. 

Il mio scopo è imparare e lo perseguo più agevolmente se riesco a comunicare agli altri ciò che apprendo. Ci sono in Italia fior di studiosi di livello internazionale ma generalmente il loro interesse non è rivolto al grande pubblico ma piuttosto alla ricerca a livello universitario e alla pubblicazione di articoli scientifici . Per quanto mi è dato di sapere (ma vorrei essere smentito), essi non si servono del web come mezzo di comunicazione e diffusione del loro sapere a titolo gratuito. Dunque io, pur nella mia pochezza e con i limiti di conoscenza sopra denunciati, credo di svolgere un ruolo minimale suppletivo a favore di coloro che si accostano a questa scienza per la prima volta e non dispongono di fonti di informazione più qualificate. Ho cominciato una decina di anni fa, poi ho seguito un corso privato organizzato da un archeologo romano nel '98 e più tardi ho seguito nel 2000, come uditore, le lezioni del prof. Parise alla facoltà di archeologia della Università La Sapienza di Roma. Sono in possesso di alcuni manuali significativi e di essi mi servo per le risposte. Suggerisco a chiunque sia interessato alle monete di seguire, se può, un corso universitario. Nel web sono comunque disponibili migliaia di pagine dedicate alla storia e alla numismatica, oltre a svariati gruppi di discussione che dibattono giornalmente sulla monetazione antica; moneta-L, tra questi, è, a mio avviso all'avanguardia per le capacità e conoscenze approfondite di alcuni tra i suoi membri. 

La ricerca delle monete nel terreno, di solito effettuata con i metal detector, è illegale in Italia e passibile di denuncia penale. La ragione di ciò risiede nel fatto che una moneta, come un qualsiasi bene archeologico derivante da scavo abusivo, una volta decontestualizzata, perde gran parte del suo valore di documento storico. Personalmente trovo giusta la tutela dei beni archeologici e la difesa dagli abusi nel settore.
Voglio citare un esempio di scempio nel settore a cui mi è capitato casualmente di assistere. L'anno scorso o due anni fa, un tale, verosimilmente un cercatore clandestino operante nella zona di Ostia, avendo accumulato un cospicuo numero di monete romane di bronzo e volendo festeggiare la vittoria dello scudetto da parte della Roma, ebbe la brillante idea di incollare sul gagliardetto della squadra, all'interno della lupa capitolina, le monete in suo possesso.
Per contro, forse proprio per effetto dei vincoli archeologici e burocratici, si assiste al paradosso che gli studenti che frequentano le lezioni dei corsi universitari di numismatica possono superare l'esame senza aver mai toccato con mano una sola moneta ma, nella migliore delle ipotesi, avendo potuto solo osservarla a distanza attraverso le vetrine di un museo. La facoltà di archeologia della Sapienza non possiede infatti monete romane ma solo alcuni calchi conservati in apposite bacheche. Negli USA è diverso, c'è un'associazione con finalità puramente didattiche (l'ACE - Ancient coins for Education -  si veda: http://www.bitsofhistory.com/ace/HJBaward.html) che, a richiesta, mette a disposizione di studenti delle scuole medie le monete romane in suo possesso, come ausilio all'approfondimento della storia. Queste monete, come del resto la maggior parte di quelle disponibili sul mercato americano, sono prevalentemente attinte dai paesi dell'Est e frutto di scavi clandestini effettuati dopo la caduta del muro di Berlino.

Concludo con la domanda relativa all'acquisto delle monete. Chi dispone di un bilancio limitato se le procura nei mercatini che periodicamente sono presenti in varie parti di Italia. Il commercio in teoria sarebbe illegale a meno che il venditore non possa dimostrare che la moneta è un lascito ereditario risalente ad un periodo antecedente l'entrata in vigore della legge Rosati del 1909(1). Un'altra fonte di approvvigionamento molto in voga con l'avvento di internet è l'acquisto on line attraverso le aste di e-Bay alimentate dal mercato clandestino dall'est. È sorto addirittura il nuovo hobby di acquistare a poco prezzo partite di monete sporche e incrostate di terra per poi ripulirle nella speranza, di riportare allo scoperto qualche esemplare di valore.
Il commercio povero non offre garanzie sull'autenticità del prodotto. Chi acquista, assume su di sè questo rischio.
Il commercio ricco fa invece capo ai rivenditori ufficiali (molti dei quali operano on line - v. in proposito:
http://digilander.libero.it/moneteromane/siti_web/immagini/immagini.html)
o alle grandi aste nazionali e internazionali che dovrebbero garantire la restituzione del prodotto nel caso che si riveli falso dopo l'acquisto. Questo in teoria. In pratica, specie se una moneta è di valore, talchè sia economicamente vantaggioso falsificarla, bisogna fare molta attenzione perché le tecniche di falsificazione e di restauro sono oggi molto raffinate e, ad occhio nudo, è talora difficile accorgersi di un falso o di un originale ritoccato. I collezionisti più importanti si attrezzano perciò con dei microscopi per mettere in rilievo tracce di intervento meccanico sulle monete. Per questo le monete di maggior pregio sono accompagnate da un pedigree. Ricordo che tempo addietro un commerciante romano molto importante mi mostrò un sesterzio di "LVCILLA AVGVSTA" corredato dal pedigree che dimostrava che aveva fatto parte della famosa collezione di Vittorio Emanuele III.
Per le monete di minor pregio un esame superficiale può bastare a distinguere gli originali da copie moderne eseguite a scopo pubblicitario. Nei link di numismatica presenti nel mio sito (http://digilander.libero.it/moneteromane/siti_web/siti.html) sono riportati alcuni siti che trattano gli argomenti relativi all'autenticità, pulizia, ecc. delle monete.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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(1)la legge Rosati n. 364 del 20.6.1909, poi sfociata nel R.D. n.363 del 30.1.1913. Oggi le disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali sono regolate dal D.Lgs. 29 ottobre 1999 n. 490 "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell'articolo 1 della L. 8 ottobre 1997, n. 352" (Pubblicato nella Gazz. Uff. 27 dicembre 1999, n. 302, S.O.) 

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