Augusto
Roma, 24.5.2003
Posseggo un aureo "multiplo" di Augusto: 
fronte :  D.V.FPATERPATRIAE . CAESAR  X AUGUSTUS  (la scritta attornia la testa di  augusto  che guarda a sinistra); 
retro   :  IMP(figura intera in piedi di persona con arco che guarda  a destra)  XV .( sotto la figura v'è scritto )  SICIL o SOCIL

diametro: 36  mm  - verso il bordo della  moneta v'è una serie di punti in rilievo tutt'attorno sia sul retro che sul fronte. 
peso  :     30 grammi circa , dico circa  perche la moneta  è attorniata da  fregio in oro che la racchiude , perche  a suo
               tempo ne era stata fatta una spilla. La moneta è tuttora una spilla  e pesa in totale  più  di 60 gr. La moneta è
               distanziata dal fregio che la circonda da sei piedini a  " V " che la trattengono .

La moneta è direi in buone condizioni - il metallo è oro "non legato" all'apparenza - quindi sarebbe originale. La storia della 
moneta in famiglia dovrebbe far pensare che potrebbe essere originale, ci rivolgiamo alla sua competenza ed alla sua 
cortesia per un parere da esperto ..
P. D.

fig. 1
fig. 2
Roma, 25.7.2003
Egregio Lettore,
di seguito le fornisco gli elementi da me raccolti riguardanti la sua moneta: 

D. Testa di Augusto laureata a sinistra. CAESAR AVGVSTVS DIVI F PATER PATRIAE
R. Diana avanza a destra, sorreggendo un arco mentre estrae una freccia dalla faretra. IMP XV. SICIL in esergo.

La moneta viene descritta dal Cohen, al n° 177 del vol. 1 del suo manuale, come "medaglione d'oro di conio romano, trovato a Pompei nel 1759, attualmente al museo di Napoli" ; il Mattingly, in una nota asteriscata a pag.87 del 1° vol. del suo manuale, ne parla come di un pezzo "unico", in effetti risultando, secondo lo stesso autore, l'unico multiplo, coniato sotto Augusto, giunto ai tempi nostri. Il suo peso é di 26,00g. contro i 7,95g. dei normali aurei augustei.

La leggenda del dritto reca, al primo posto il nome (CAESAR) che il sovrano aveva assunto all'atto dell'adozione da parte di Caio Giulio Cesare. DIVI F. sta per Divi Filius, figlio del divino Cesare dunque; divino in quanto l'apoteosi di Cesare era stata decretata dal Senato Romano.

IMP XV, sul rovescio della moneta, allude sia alla responsabilità di Augusto come supremo capo militare (Imperator, appunto) che al numero delle acclamazioni che gli furono tributate in occasione di vittorie militari. La quindicesima acclamazione porta la data dell'1 d.C., mentre la sedicesima é di tre anni più tarda. Dunque la moneta fu coniata tra le due date. 

SICIL (Sicilia) ricorda la vittoria navale di  Nàuloco (1) del 36 a.C., nel corso della quale la flotta di Sesto Pompeo era stata battuta da quella di Augusto al comando di Marco Vipsanio Agrippa e la Sicilia era stata conquistata. In quell'occasione, il nume propiziatore della vittoria sarebbe stata Diana, per questo raffigurata sul rovescio della moneta, così come più tardi la vittoria di Azio del 31 a.C. sarebbe stata stata propiziata dal fratello Apollo, ricordato in altro conio (in questo caso leggenda dell'esergo "ACT", iniziali di Actium). Dunque Augusto con questa moneta intendeva proiettare di sé l'immagine di un uomo fortunato, sotto la tutela dei suoi numi propiziatori.

Veniamo ora alla sua moneta, il cui peso si discosta di circa 4g. da quello dell'originale augusteo, differendone inoltre per alcuni significativi particolari:

  1. il volto di Augusto non è di stile augusteo, come evidenzia la comparazione tra l'immagine di fig. 1 e quella di fig.2  tratta dal manuale del Cohen disponibile anche in rete per la consultazione;
  2. la parola "DIVI" è sostituita dalle lettere, "D.V.";
  3. la parola CAESAR è realizzata con caratteri addensati tra loro, con modalità quindi difformi rispetto al resto della leggenda.
Tutto ciò mi fa ritenere che il conio non sia antico.

Se, come lei afferma, la moneta fa parte di un patrimonio di famiglia di vecchia data, un'ipotesi suggestiva (che tuttavia non sono in grado di verificare) potrebbe essere che sia stata coniata nell'epoca in cui il ritrovamento dell'originale pompeiano dovette fare grande scalpore in virtù della sua eccezionalità. Non essendo un esperto di oreficeria non sono in grado di giudicare lo stile della cornice, che potrebbe invece fornire elementi utili a identificare l'epoca in cui la moneta fu trasformata in un ornamento.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
 
 

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Note:
(1)Località posta a circa 25 km a sud di Messina,

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