Vodice

Uscita il giorno precedente il solstizio invernale. Quindi con luce al naturale al minimo in quanto a durata. Penso di fare un giro in una zona che non conosco, ma in cui c'è un sacco di stradine forestali. Data la situazione della spalla, si tratta di camminare e basta. Situazione ottimale, quindi.

Ho trovato in rete una cartina con indicati vari sentieri nella zona a nord est di Ajdovščina. In particolare c'è un percorso che permette di fare la traversata di ben 4 cimotti: Križna Gora, Sveti Duh (it.: Spirito Santo), Srednja Gora e Streliški Vrh. Base di partenza: Vodice, raggiungibile via stretta strada asfaltata da Col, cui si perviene salendo dalla valle del Vipacco.

Si tratta di fare i conti con la realtà. Lo scorso inverno (2013/14) ci sono stati diversi giorni di galaverna in una vasta area imperniata su Postojna (it.: Postumia). Ritornata la normalità, ci si è resi conto che la gelata aveva distrutto il 40% circa delle foreste slovene. A centinaia di migliaia, gli alberi rovinati. La rete dei sentieri ne ha risentito pesantemente. Facendo perno su Postojna, per un raggio di svariate decine di kilometri e per diversi anni la situazione va valutata accuratamente. I sentieri più battuti dagli escursionisti sono stati bene o male resi agibili. Lo stato della sentieristica minore è un disastro e la zona prescelta ricade dentro in pieno.

Da Col con la macchina ci si dirige verso Vodice. Strada asfaltata ma stretta. Percorre a lungo un'immensa faggeta per lo più intatta. Si arriva ad un bivio. A destra per Podkraj, diritti a Vodice. Si va avanti per una trentina di metri e si trova un segnavia per Sv. Duh. In banchina spazio per parcheggiare alcune macchine. Avanti per una bellissima strada bianca, ma senza bolli. Pendenza leggera. Si arriva ad un bivio. Avanti in salita. Ricompaiono i bolli e pure le indicazioni. Ad un altro bivio a destra e poco dopo la strada finisce. Ora la foresta è danneggiata. A destra, come da segnavia. Si seguono i bolli. Il percorso è abbastanza evidente, ma lo sconsiglio in caso di neve oppure di nebbia. Pendenza quasi nulla. Grumi di neve ormai ridotta a brandelli di ghiaccio. Le segnalazioni impongono una salitina a destra. Nulla di eccezionale, ma il percorso è su rocce e foglie di faggio bagnate. Si arriva ad una cresta boscosa. A sinistra ed in breve ci si trova alla base di una torretta metallica: scala di ferro, ballatoio, altra scala di ferro e belvedere sommitale. La salita della seconda scala la vedo piuttosto problematica per le persone di stazza notevole. Dalla cima si potrebbero vedere -nuvole permettendo- le Giulie e le Alpi di Kamnik. La giornata è bella in montagna, ma non dove mi trovo. Per cui si vedono bene il sottostante paese di Podkraj, il Nanos e faggi a gogò.
Ritorno al bivio e salgo dalla parte opposta, verso Sv. Duh. Che però non è una cima, ma una chiesetta di alta montagna. Cui si perviene salendo una stradina a pendenza medio bassa. Di panorama non se ne parla. E nemmeno di salire alla soprastante cima. Di fianco la chiesa c'è il segnavia per Streliški Vrh, ma il percorso si svolge in una tratto di faggeta sconvolta dalla galaverna. Hanno pulito fino alla chiesa. Impossibile proseguire senza una sega a motore. Ridiscendo sino al primo bivio e scopro che la stradina di sinistra porta a Vodice.

Seguo la strada bianca e mi trasformo in operaio forestale. I rami, sopratutto faggio, che riesco a spostare li sposto. Cosicché quando al termine della discesa la strada arriva alla grande conca prativa di Vodice il percorso è pulito (a parte un tronco di 40 cm. di diametro). Trovo solo un'indicazione per lo Javornik, ma non per lo Streliški. Comincio a maledire la cartina. Seguo la piacevole strada bianca che in un'oretta raggiunge la cima dello Javornik. Qui c'è un'altra torretta. Sempre a due piani, però di legno. Panorama all'orizzonte molto simile a quello già (non) visto. Cima molto frequentata ma l'educazione è inversamente proporzionale.
Esplorando un po' la zona scopro che sul versante nord dello Javornik hanno costruito una piccola stazione sciistica con tanto di seggiovia che raggiunge la zona del rifugio. Ma di neve non ce n'è.
Al ritorno verso Vodice "city" trovo un bivio. Meglio non tirar fuori la carta perché non servirebbe a nulla. Potrebbe essere quello per lo Streliški ma senza indicazioni è meglio non cercare guai. Dal paese rifaccio nuovamente la strada bianca sino alla macchina. Pulita com'è, per i ciclisti sarebbe una pacchia. Ma nessuno se la fila. 5ore e mezza in tutto.


       

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