Vidikovci & Vidik

Ennesima uscita nel Gorski Kotar. Che conosco abbastanza bene, ma non in maniera approfondita. Zona priva di salite lunghe e faticose: ciò che si addice ai periodi molto caldi. Una mia fissa è quella di percorrere il sentiero che unisce le cime di due monti locali, il Donji ed il Gornji Medveicj. Stante che non riesco ad individuare il sentiero che porta direttamente in cima al Donji M., sono giunto alla conclusione che la traversata va fatta partendo dal Gornji (senso antiorario, guardando la carta della zona), in assenza di neve e col sole (= luce).
In Internet si trovano indicazioni molto vaghe circa il percorso da seguire. Con una furtiva sbirciatina ad un libro dedicato alle escursioni in Croazia trovo che il percorso è liquidato sbrigativamente in poche righe.

Le previsioni dànno tempo bello e sole per la mattina. Questo è essenziale. La zona infatti è molto meno praticata di una volta ed i sentieri stanno scomparendo. Ci si deve basare sulle segnalazioni: impensabile addentrarsi con visibilità ridotta. Anzi: autosufficienza totale per quanto riguarda acqua e capacità di destreggiarsi in ambiente non proprio amichevole (in slavo, medved = orso).

Con la macchina sino a Platak. Che poi significa oltrepassare l'albergo e proseguire sino quasi alla fine dell'asfalto. Ma, volendo, si può andare ancora avanti su un buono sterrato.
La strategia: per stradina sino all'incontro di un segnavia dove la cima del Gornji Medveicj è data a 40'. La vetta, raggiunta in due ore circa, è al disopra della vegetazione con vista su un mare di mughi e foreste sorvegliate dallo Snežnik.

Confortato da una chiara indicazione inizio il percorso ignoto, fiducioso di cavarmela in un paio d'ore. Nel primissimo tratto si affoga tra i mughi e quindi inizia una lunga discesa a forte pendenza. Traccia labile per cui l'attenzione verso i bolli -invero tantissimi- deve essere sempre al massimo. Si transita su un terreno fortemente modellato dalle glaciazioni: pinnacoletti e sopratutto scannellature. Ambiente impervio, se pur ingentilito dai fiori, sopratutto ciclami fioriti con un mese d'anticipo. Improvvisa svolta a sinistra ove c'è un bivio. Seguo la segnalazione per Platak, visto che l'altra direzione non la trovo. Quella delle svolte improvvise sarà una costante continua: sono quindi molto grato ai Seniori di Rjieka che hanno bollato il sentiero, talvolta in maniera astuta. Più avanti la pendenza si attenua e sfocio su una strada, bianca pure letteralmente. Le segnalazioni cessano del tutto.

Per deduzione topopgrafica, a sinistra. E difatti poco dopo trovo delle indicazioni che però indicano il Gornji M., da cui sono sceso. Dalla parte opposta, due bolli e nulla più. Sono sconcertato. Proseguo per la strada che non vuol saperne di abbassarsi. Anzi, mi pare che punti verso una zona del Gorski che non mi garba. Ritorno ai due bolli. E cercando meglio ne trovo altri. Avanti, senza sentiero. Guidato dai bolli su terreno alquanto impervio e svolte frequenti. Altro bivio. Tirando diritti è indicata una méta che non riesco a decifrare. Quindi a sinistra, in forte salita e poi per terreno pianeggiante. Con un'ultima risalita esco fuori dalla vegetazione e sono in cima. Penso di essere arrivato, tanto da fare l'autoscatto di prammatica. Ma scopro di essere caduto in una trappola. La cima raggiunta è il Vidik Vrh. Che mi è totalmente ignoto. Dalla cima i bolli proseguono in discesa e dalla base del cocuzzoletto c'è un sentiero che probabilmente li raggiunge. Altre indicazioni non ce ne sono. Sono costernato. Il percorso fatto finora non è certo adatto a gite familiari o quasi, come si evince dalle foto su Internet. Cercando di tracciare una mappa mentale di quanto fatto dalla cima del Gornji M. viene fuori un ghirigoro. Lascio stare. Calcolo di starci dentro con l'acqua e faccio dietro front. front.

Quando sono alla base dell'ultima salita, dove c'era il primo bivio, scopro la diramazione. Bollata come da ordinanza, porta allo sconosciuto Vidikovci. Un'occhiata all'orologio e mi concedo la deviazione, per addolcire la delusione. Trovo un cartello apparentemente contradditorio che interpreto così: ci sono due Vidikovci. Vado a sinistra, senza una ragione precisa. In breve sono sopra la vegetazione, tra calcare e mughi che profumano l'aria. La deviazione me l'ero immaginata più corta. Vado avanti sino a trovare un ometto con la quota ma senza nome. Considero raggiunta la cima del Vidikovci settentrionale e torno indietro. Maledicendo i mughi sotto il Gornji M. e ritornando, con soste, sino alla macchina.

Dati gli andirivieni dovuti alle incertezze, inutile parlare di tempistiche. La salita in traversata del Donji Medveicj è solo rimandata.


       

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