Lanževica

La Lanževica è la massima elevazione di una zona, la Komna, posta ad ovest del Rif. Dom na Komni. Il posto lo si apprezza maggiormente d'inverno quando la neve ricopre tutte le ondulazioni. Una mia idea fissa era quella di salire la Lanževica d'estate in modo da aver ben chiaro il percorso. Così da poterlo rifare in inverno con le racchette da neve. Per una volta tanto la salita non ha il solo scopo di raggiungere una cima, ma quello di raccogliere informazioni.

La situazione meteorologica durante lo scorso mese di luglio è stata davvero inclemente, tanto da sconsigliare qualsiasi uscita. All'inizio di agosto una fiammata d'estate è durata solo due giorni. Ho deciso per la salita in presenza di previsioni concordi nella presenza di sole per tutta la mattina e probabile temporale dopo la méta pomeriggio. Partenza antelucana per sfruttare al massimo il bel tempo. Ma le previsioni meteo sono cannate, come mai di questi tempi. C'è sì il sole, ma velato. E nuvole.

Comincio così il sentiero della valle Lepena. Arrivo alla staziona monte della teleferica ed al successivo nivometro e non se rallegrarmi perché il sole è attenuato oppure preoccuparmi per una possibile minaccia di pioggia. Dalla teleferica in discesa sino alla P.na Duplje, attivamente monticata. Da qui a sinistra. La Dom na Komni è data a 2h 30' e calcolo per per la cima ci voglia lo stesso tempo. In breve salita sino all'orlo di un grande catino. Il sentiero si mantiene a sinistra, discende sino al fondo e poi riprende la salita imboccando un valloncello. Si arriva ad un piccolo villaggio di guerra, caratterizzato dalla presenza dei resti di una caserma dalle inusitate dimensioni e dall'affusto di un cannone. Il tempo pare si sia fermato, qui. Il sentiero sale ancora un po' e svolta sinistra. Bella visione sulla Komna ma purtroppo anche sulle nuvole. Poi con moderata pendenza e falsipiani si arriva alla sella Bogatin, ornata dalla presenza dei resti di una caserma. Il Bogatin assiste impassibile. Il segnavia dà la Lanževica ad un'ora. Ora si procede per terreno carsico, ricco di doline ed inghiottitoi. Quelli più in ombra sono ancora innevati. Non non è sempre il classico macereto. Anzi, di fiori ce n'è a bizzeffe. Sentiero a saliscendi che si barcamena senza un direzione precisa. Ho una micro-cartina molto dettagliata della zona. Riconosco di essere tra Lanževica e Vrh nad Grazij. A sinistra, con qualche salitina più accentuata. Si passa accanto ad un colossale gendarme ed infine si imbocca la cresta a bassa pendenza che porta alla cima. Ci sono due escursionisti che iniziano a discendere. È fatta!

Ma i conti li si fa con l'oste. Già durante la salita c'erano nuvole in lenta salita e provenienti dal Krn. Ora hanno sfondato ed incombono. Ho appena il tempo di fare due foto (niente autoscatto perché richiede troppo tempo), cambio maglietta (fa freddo) e ingollo una barretta energetica. Sono nella nebbia. A passo affrettato verso la sella Bogatin, perchè le nuvole potrebbero mettersi a piangere. Alla sella penso di tirare il fiato e mi accoccolo ove avevo adocchiato due escursionisti. Rammarico perché ora la cima della Lanževica è sgombera ma il tempo cambia molto velocemente. Neanche il tempo di rilassarsi che attacca a piovere. In brevissimo tempo dalle gocce a pioggia a dirotto. Partenza concitata ed immediata. Inizia pure a grandinare ed attacca il concerto. Il temporale è proprio in zona. Per due volte l'aria trema a causa di fulmini vicini. Sto quasi correndo ed agguanto i due escursionisti. Sono sotto una roccia aggettante con folto ombrello di mughi. Via i bastoncini e mi fermo. Ma ormai il peggio è passato. La pioggia cessa di lì a poco. Riprendo la camminata a ritmo sostenuto. Calzoncini e scarponi sono zuppi e la giacca a vento è al limite. C'è un solo desiderio: la macchina, con cambi asciutti, il più presto possibile. Invece di rifare il percorso dell'andata, ad un bivio vado per il Krn. In pratica anziché calarmi nel catino lo contornerò sulla sinistra orografica. Mi è andata bene perché la mulattiera è al limite della percorribilità. Si innesta in un'altra mulattiera (non ci sono segnali ed in senso opposto il bivio non è intuibile) che mi porta sull'orlo del catino senza perdite di quota. Ora c'è il sole, pur con qualche brontolio residuo. Giù alla malga, salita alla teleferica e giù valle, sempre anelando la macchina. Che trovo col parabrezza pulito e l'interno un forno, ma va bene così. Lo stratempo che mi ha fatto correre lo si vede nei tempi: 5h 45' in tutto. Sono stravolto, con ripercussioni anche sul ritorno in macchina.

Sono giunto alla conclusione che la Lanževica in inverno non è fattibile in giornata. È necessario un pernotto alla Dom na Komni (il vicino rif. Bogatin non sempre è aperto) oppure al Rif. ai laghi del Krn. Per gli accessi preferisco la soluzione Bohinj perchè priva di saliscendi. Un tratto a pericolo di valanghe lo si evita raggiungendo la Lanževica da est risalendo la Lepa Komna che principia proprio al rif. Bogatin. Era mia intenzione raggiungere pure lo Srednij Vrh (a breve distanza dalla Lanževica) che avrebbe offerto un'ottima visione dall'alto del rif. Bogatin e zona circostante, ma Giove pluvio non è stato d'accordo.


       

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