Kofce

Escursione nella catena della Košuta (Karawanke) per finalizzare la salita al Veliki Vrh. La cima è quotata poco sopra i 2000 mt ma il percorso normale di salita si svolge sul versante meridionale. Ritengo quindi che la zona sia ormai abbastanza snevata, anche se mi aspetto di trovare la cima bianca. Le previsioni parlano di sole, ma con temperatura bassa. Cosa che mi induce a portare i ramponcini, guanti e berretto di lana.

Alla partenza dalla P.na Matisovec, a 4 km. da Podliubelj, la primavera è appena iniziata. Durante la notte ha nevicato e la Košuta appare imbiancata. Sui prati primule, altrove scomparse da tempo, a profusione. Ma più in alto sarà l'elleboro a farla da padrone. Tira un vento gelido, che contrasto con guanti e berretto. La salita nel bosco appare quanto di più indicato per scaldarsi. Il sentiero, segnalato quando basta, rimonta un bosco sgangherato. In 40' circa al rifugio (chiuso). Il panorama spazia sulle Giulie, la Košuta e lo Štoržič. Il termometro esterno indica -1, ma il vento molto impetuoso fa sì che la temperatura percepita sia molto più bassa. Inoltre il vento fa sbatacchiare tutto ciò che non è fissato. Data l'ora, aggiungiamoci l'assoluta solitudine. Ce n'è abbastanza per creare un ambiente non proprio amichevole.

Le condizioni del versante sud del V. Vrh sconsigliano la salita. Ma ci si può consolare con la salita del Kofce, oppure andare avanti per stradina sino a raggiungere altre malghe. Vada per il Kofce. Su per i prati incredibilmente verdi alle spalle del rifugio sino ad un segnavia. Da qui in forte salita, con un passaggio delicato, tra lame di roccia e residui di neve. Ma spesso salendo per terreno aperto ove il sole sta lentamente consumando la recente nevicata. Arrivo ad un tratto orizzontale innevato non esposto ma che richiede cautela. Metto i ramponcini. Passo ma poi si tratta di salire su sentiero piuttosto erto. Non mi pare il caso di proseguire. Tra posizione del sole e pareti ripide, la propria ombra appare lunghissima. Per evitare il passaggio delicato mi calo dalla parte opposta, tra i mughi.

Al segnavia incontro 2 escursionisti che stanno salendo. Abbigliamento ed attrezzature di qualità. Gente tosta. In italiano/inglese mi invitano ad aggregarmi. Pure loro scartano il Veliki e puntano sul Kladivo. Risalita del Kofce sino al punto dove ero arrivato.

Picozzine al posto dei bastoncini, calzano i ramponi e tirano fuori uno spezzone di corda: lui davanti, io in mezzo e lei -tostissima- in coda. Andiamo. Il punto che avevo giudicato troppo impegnativo è superato con facilità stupefacente. Poco oltre c'è una cresta di neve con i fianchi ripidissimi. I miei ramponcini non hanno molta presa ed i bastoncini non servono. Mezza cresta la faccio a cavalcioni ma sono oltre. L'impegno psico-fisico è al massimo: la macchina fotografica può attendere. Altre roccette da superare anche con l'aiuto delle mani. Nuova cresta e stavolta la percorro tutta a cavalcioni. Ora in leggera salita ma senza raggiungere la cima del Kofce, peraltro vicinissima. Arriviamo sulla cresta della Košuta ove ci attende un panorama extralusso: in primo piano cornicioni di neve, il versante nord della Košuta in versione invernale e sullo sfondo parata di Tauri. Dalla parte opposta le Alpi di Kamnik. Piegano a destra ed iniziamo a perdere quota. Dopo una ventina di minuti inizia l'ultima salita. Ma la quasi doppia salita al Kofce, più l'impegno anche psichico dell'ultimo tratto mi hanno messo KO. Loro proseguono verso il Kladivo con l'impegno di essere di ritorno in 2 ore (come in effetti è avvenuto). Pur allenati ed attrezzati, hanno avuto qualche difficoltà, per cui convengono che ho fatto bene a fermarmi.

Nel frattempo mi ero ripreso sia come forze che come psiche (sono andato pure fin sulla cima del Kofce con inevitabile video del panorama).
Iniziamo la discesa. Da poco sotto la cima giù per un pendio ripidissimo. La neve, anche se alquanto marcia, per fortuna tiene a sufficienza. Ad ogni buon conto sono legato con la corda. Quando siamo sul sentiero che conduce al V. Vrh -ossia alla fine delle difficoltà- dò uno sguardo alla discesa fatta: mi sento alquanto sollevato e molto contento. Il rifugio è chiuso ma loro si fermano mentre io proseguo per la macchina (8 ore in tutto). Per la dovuta, da parte mia, birra ci metteremo d'accordo tramite Skype.


       

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