Kocbekov Dom

Programmiamo un'uscita con possibile salita all'Ojstrica, nel gruppo delle Alpi di Kamnik. La montagna è salibile dalla Logarska Dolina (versante nord) con ferrata impegnativa. È salibile dalla valle di Kamnik con percorso escursionistico passando per il rifugio posto proprio alla base della salita finale. C'è una terza possibilità, quella che scegliamo: raggiungere con la macchina un posto non proprio ben definito a sud-est dell'Ojstrica. Quota di partenza: 1450 mt. Con altri 350 si è al rifugio. Le indicazioni sono molto sommarie e la zona è abbastanza fuori mano, sicuramente non turistica, con indicazioni stradali ad uso dei locali. Non riuscendo a focalizzare sulle cartine della zona come raggiungere il punto di partenza abbiamo sbagliato accesso. Essendo partiti da un quota compresa tra 1050 ed i 1100 metri, abbiamo limitato l'uscita al rif. Kocbekov Dom.

Questo il percorso con l'automobile. Autostrada nel tratto Ljubljana-Jesenice. Uscita a Vodice con preseguimento sino a Kamnik. Da qui verso Kamniska Bistrica. A Stahovica a destra verso Gornji Grad con strada in salita a tornanti. Ad uno di questi, a sinistra verso Kališe. Sempre in salita sino ad una sella e poi giù in discesa sino alla località Podpečnik (ma non c'è alcun cartello). Segnavia per la Korošica verso sinistra. L'asfalto termina subito. Si imbocca la strada forestale (forse non percorribile da automezzi privati) che risale la valle del torrente Lučka Bela. Strada pessima, adatta più ai SUV che ad automobili. Dopo un po' di km. c'è una grande curva in piano verso destra. In posizione scarsamente visibile altro segnavia. Posteggio piuttosto limitato. La Korošica -il pianoro ai margini del quale sorge il rifugio- è data a 3h 30'. Dall'uscita dell'autostrada sino a qui, strade secondarie sino a Kamnik, poi più che altro strade locali. A volte strette, in pendenza, ricche di curve, percorribili quindi ad andatura limitata.

La zona appare poco frequentata. Il percorso inizia subito con un tratto in pendenza, e la percorribilità è spesso limitata da alberi di traverso. Poi si percorre un tratto quasi in piano lungo il greto asciutto di un torrente. Quindi inizia un lungo tratto a pendenza da forte a fortissima. Man mano che si sale, si passa dal bosco al limite della vegetazione arborea. Entriamo in una zona mugata. Purtroppo il sentiero è stato usato anche da bestiame di grossa taglia. Anziché la fragranza dei mughi c'è l'odore delle deiezioni e gli zoccoli hanno squassato il terreno. In corrispondenza di una parete di bianco calcare la pendenza si attenua e si arriva ad una sella. Il percorso perde quota per una 50ina di metri abbassandosi ad un pianoro piuttosto ampio. Sulle carte è riportato come Stare Štale. Numerose le tane di marmotta. Belle le concrezioni di calcare lavorato dai ghiacci. Ora il sentiero riprende a salire, ma a pendenza media. Siamo accompagnati da un torrentello, sorprendentemente ricco di acque e cascatelle. Ci sono alcuni bivii e la segnaletica è ben al di sotto dello standard sloveno. Tanto da sbagliare percorso (ci siamo ritrovati nei pressi dello stagno Vodotočnik). Dietrofront e ripresa del sentiero corretto. Posto di una bellezza selvaggia. Passata una staccionata, si arriva alla sella Prag, caratterizzata da un profondissimo inghiottitoio. Poco più avanti altra staccionata e si è finalmente alti sulla Korošica con eccezionale la vista dell'Ojstrica (nubi permettendo). Il pianoro è molto vasto ed è adibito in gran parte a pascolo. Ma, sfruttando l'orizzontalità, c'è pure un campetto di calcio (hanno portato su pure le porte). Il rifugio è un po' un pugno nell'occhio poiché l'hanno tutto quanto rivestito di lamiera. Capisco il risparmio energetico, l'ecologia e quant'altro. Ma anche l'occhio vuole la sua parte. C'è da augurarsi che sia stato costruito in posizione sicura. Il Lučki Dedec incombe minaccioso e non pare che la sua roccia sia solida. In leggera discesa e siamo arrivati. 3h 30', come da segnaletica. Ma senza errori e con un po' di allenamento il tempo può essere accorciato. Pesano però le perdite di quota. 150 metri in tutto, anche se frazionati in due volte, sono tanti.

Uno sguardo all'orologio ed alle tempistiche dei segnavia: la cima dell'Ojstrica, 450 più in alto, è data ad 1h 30'. Troppo tardi. Pranzo, foto e progetti per la salita, da farsi però l'anno prossimo. Non conviene impelagarsi con la macchina, come abbiamo fatto. Si punta a K. Bistrica. Quello che si perde come quota iniziale è ripagato e dalla facilità stradale dell'approccio e da un sentiero che molto probabilmente è migliore di quello fatto. Ripercorrendolo in discesa, la forte pendenza risulta ancora più evidente.


       

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