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COMMISSIONI D’INCHIESTA AMERICANE

L’effetto sensazionale prodotto nel pubblico dal fenomeno dei “dischi volanti” (come erano stati ribattezzati dopo l’avvistamento di Arnold),è stato accompagnato da una crescente preoccupazione dagli ambienti governativi e militari statunitensi. In effetti all’interno dell’Aviazione americana (USAF) l’argomento era trattato con una particolare serietà, tanto da creare una commissione ad hoc che fosse in grado di capire e studiare il fenomeno che tanto aveva preoccupato la popolazione. Fu così che il 23 settembre del 1947, il tenente generale Nathan Twining, capo di stato maggiore dell’esercito Usa e comandante dell’aviazione scrisse una lettera raccomandando la formazione di un gruppo di lavoro per lo studio sul problema dei “Dischi Volanti”. In tale scritto egli azzardava che:
   1.il fenomeno era qualcosa di reale ed innegabile;
   2.esisteva la possibilità che alcuni incidenti riferiti fossero dovuti a fenomeni di origine  naturale, come le meteore;
   3.esistevano oggetti a forma di disco e di grandi dimensioni, in quanto apparivano grandi come aerei costruiti dall’uomo;
   4.le caratteristiche riscontrate da questi veicoli suggerivano la possibilità che fossero pilotati manualmente, automaticamente o a distanza.
Egli lasciava inoltre intendere che la tecnologia statunitense era in grado di costruire dei “dischi” con quelle caratteristiche ma il tempo impiegato ed i costi sostenuti per tali tecnologie sarebbero stati estremamente enormi. Twining lasciava dunque traspirare una remota possibilità che questi velivoli fossero stati costruiti dagli stessi Usa, senza che il suo comando ne fosse stato informato o, peggio ancora, costruiti da qualche potenza straniera. Fu in seguito a queste “raccomandazioni” che nel 1947 (il 30 dicembre) il ministro della difesa Usa, J. Forrestal firma il decreto che istituisce la prima commissione d’inchiesta ufficiale. La sua sede era presso la base aerea di Wright Field a Dayton in Ohio in seno al Centro di Spionaggio Tecnico dell’aeronautica (ATIC). Iniziò gli studi il 22 gennaio del 1948 col nome di “PROJECT SIGN” e rimase operativa sino al febbraio del 1949, quando venne pubblicato ( in seno al Governo) il resoconto finale composto di circa trecento casi (alcuni anche al di fuori degli Usa) senza però dare particolari soluzioni al problema e dichiarano la non pericolosità del fenomeno ”dischi volanti”. Alla fine possiamo riassumere i risultati in questo modo:
1.Atteggiamento di comodo:
·evitava di contrastare Twining;
·continuava così gli studi (“…Le future attività di questo studio dovrebbero essere svolte al livello minimo necessario per registrare, riassumere e valutare i dati dei rapporti futuri e completare le indagini particolari attualmente in corso….” Estratto del Project Sign);
·evitava eventuali contestazioni per l’eccessiva spesa del progetto.

2.Tranquillizzare le rappresentanze del Governo sul controverso fenomeno.
In appendice a tale rapporto conclusivo vi erano delle note del Dott. Lipp e del professor Valley, in cui si suggerivano delle spiegazioni psicologiche che a loro detta dovevano essere prese seriamente in considerazione (dunque negavano da un punto di vista teorico l’effettiva esistenza dei dischi volanti). Teniamo a precisare che i risultati del Project Sign non furono mai pubblicati ai media, salvo essere stati declassificati solo nel 1961. Da segnalare tre casi “storici” dell’ufologia mondiale inchiestate dal Project Sign : caso Mantell (7 gennaio 1948), caso Chiles-Whitted (24 luglio 1948), caso Gorman (1 ottobre 1948).
A partire dal 11 febbraio 1949 il Project Sign cambiò nome e divenne “PROJECT GRUDGE”, segnando così la nuova politica dello “sminuire e ridurre tutti gli avvistamenti a spiegazioni banali” e nello scoraggiare le persone a continuare a segnalarli. In tale periodo, detto anche “periodo delle tenebre” , come fu battezzato da Edward J. Ruppelt (un ufficiale Usa membro della commissione), faceva la comparsa il famoso astronomo J. Allen Hynek (altro membro appartenente alla commissione) che aveva svolto un grande lavoro di archiviazione e studio sui vari casi da lui analizzati. Alla fine dell’agosto del 1949 venne prodotto un rapporto finale in cui si riducevano la maggior parte degli avvistamenti a semplici situazioni naturali, isteria di massa,truffe, persone psicopatiche ed errata interpretazione di oggetti convenzionali; ma , manco a dirlo, rimanevano inspiegati circa il 23% dei casi analizzati. Anche in questo caso i risultati del Project Grudge rimanevano classificati sino al 1970, rilasciando prima di allora alla stampa solamente una versione ridotta e annunciando la chiusura definitiva della commissione di inchiesta sui dischi volanti (27 dicembre 1949). Ma questo in realtà non era assolutamente vero: in effetti nel marzo del 1952 il Project Grudge divenne nuovamente operativo col nome di “BLUE BOOK”, con a capo il capitano E. J. Ruppelt. A detta del ricercatore Richard L. Thompson il progetto Blue Book venne istituito a seguito di un incidente accaduto il 10 settembre 1951, presso il centro radar dell’esercito a Fort Monmouth (New Jersey): il radar segnalò un oggetto che si muoveva a una velocità molto maggiore di quella di qualsiasi jet esistente, ma più tardi si scoprì che l’oggetto era un normale aereo. Ma nel frattempo il Generale C. B. Cabell, direttore dello Spionaggio dell’Aviazione, rispose a questo incidente riattivando il Progetto Grudge con un nuovo nome ed una edizione più ampia: quella appunto del Blue Book. Tale commissione continuò ad esistere sotto questo nome fino alla pubblicazione del RAPPORTO CONDON nel 1969. E solo allora, l’aviazione pose termine in modo definitivo al proprio coinvolgimento ufficiale (?) alle ricerche Ufo.
C’è da dire che prima del rapporto finale Condon, fra il 14 ed il 17 gennaio 1953 si riunì a Washington una commissione denominata Giurì Robertson (vedi Ufo TG40) per predisporre una politica di gestione del rapporto autorità-opinione pubblica basata, manco a dirlo, su una censura sistematica nei confronti del fenomeno Ufo. Ma ad oggi l’evento Usa più importante e famoso resta inevitabilmente il Rapporto Condon.

Bibliografia:
·“Le civiltà degli Alieni”, R.L.Thompson
·“Speciale Mistero”, n°5 giugno-luglio 1997
 

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