Home ] Rubriche ] GdR&Co. ] Pc & internet ] Libri & fumetti ] Cinema & musica ]

Trappole per Jedi

Su
Nightmare before Christmas
L'era glaciale
Trappole per Jedi
Shrek
Il pianeta delle scimmie
Monsters & Co.
il Signore degli anelli

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, una tecnologia all’avanguardia non ha distrutto il misticismo, anzi, a questo si è combinata completando una filosofia millenaria quale quella dei cavalieri Jedi.

Per la verità, di recente (vedi Episodio 1: La minaccia fantasma) si è scoperto che questa disciplina antichissima altro non è che una volgare “infezione” (che un comune antibiotico sia in grado di debellare fastidiosi streptococchi e midichlorian?), ma questa è un’altra storia…

Quel che resiste dalla notte dei tempi, e che cresce insieme alle generazioni di cavalieri, sono le “trappole per Jedi”.

Se non siete mai stati contaminati dai microrganismi simbionti di cui sopra, probabilmente su di voi passerelle e camminamenti sospesi nel vuoto non faranno alcun effetto (se si escludono vertigini e disturbi del genere), ma un vero cavaliere Jedi non potrà mai resistere, e la storia (la saga di Star Wars, in verità) ce lo insegna. Quanti Jedi, infatti, hanno saputo sottrarsi al fascino irresistibile di un bel ponteggio a svariati metri di altezza, o meglio ancora, sospeso nel nulla? Sembra proprio più forte di loro! E non si limitano certo a passeggiate panoramiche o più temerarie corsette: devono estrarre la loro spada laser e darsi ad eleganti schermaglie che il più delle volte si concludono con la morte di qualcuno.

Perché su una stazione come la gloriosa “Morte nera” ci sarebbero stati quei terribili corridoi affacciati sul freddo vuoto interstellare? Mi pare ovvio: Darth Vader è sempre stata una personcina lungimirante e sapeva perfettamente che, se non si fosse fatto trovare in zona, probabilmente Obi Wan e Luke, inesorabilmente attratti da quelle passerelle strette strette ed infide, avrebbero finito per combattere tra loro all’ ultimo sangue.

Ma questi arguti espedienti  non sono una pensata originale del vecchio Anakin: nel fastoso palazzo della regina Amidala, infatti, già si potevano ammirare simili audaci accorgimenti architettonici, affacciati su voragini che paiono guardare dritte fino al centro della terra.

E naturalmente, è proprio sull’ orlo dell’ abisso che si combatteranno il maestro Qui Gon e il terribile Darth Maul, sotto lo sguardo impotente e impaziente del giovane Obi, in spasmodica attesa di potersi gettare anche lui  nella mischia, mostrando la propria abilità in acrobatici (e mortali) esercizi ginnici.

A pensarci bene, queste trappole esercitano  su Obi Wan un’ attrazione senza precedenti. Chi ha visto Episodio 2, avrà sicuramente notato che neppure temporali alieni possono trattenere il nostro eroe: che fare davanti al fascino misterioso di una piattaforma sospesa sulle acque scure di mondi sconosciuti ? Il maestro non ha dubbi: ci si apposta ad aspettare il primo malcapitato a cui balzare alle spalle! In questo caso è toccato a Jango Fett. Magari non ci è dispiaciuto troppo, anche perché il soggetto in questione era preceduto da una pessima fama, ma  non c’è da illudersi: sarebbe potuto toccare a chiunque. (A voler essere pignoli, sarà il suo clone, da grande, a dare dei grattacapi ai posteri, intaccando il nome di suo padre prima ancora di farcelo conoscere, per cui sarebbe più corretto dire “seguito da una pessima fama “ ; ma tanto si sa: “tale padre, tale figlio”, figuriamoci quando si tratta di cloni).

Mi sembra doveroso ricordare anche quello che Anakin, appena più che apprendista ma già pieno di sé in maniera insopportabile, riesce a propinarci nella fabbrica di droidi. Qui, infatti, le passerelle nel vuoto, già famigerate per conto loro, offrono pure insidie di ogni genere: gigantesche presse, mostriciattoli alati a controllo dei lavori, calderoni di metallo bollente ed altre amenità del genere, tanto per stimolare la fantasia e le creatività nell’ uso della Forza.   

In conclusione, però, la sostanza non cambia: volete dare del filo da torcere ad un cavaliere Jedi? Procuratevi un ponticello ed un po’ di nulla ed il gioco è fatto. Se un incauto passante lo avvicinerà per  una qualunque ragione, potrete godervi uno spettacolo, che, tra luci e acrobazie, rivaleggerà coi migliori circhi di qualsiasi galassia; se, al contrario, non c’è nessuno nei paraggi, in alternativa al suicidio, passerà diverse ore in contemplazione dell’ oscuro oggetto dei suoi desideri.

Ma forse quello che attira il Jedi modello non è il ponte, ma la scoperta di quello che potrebbe esserci sotto. Quel che diceva il mio professore di filosofia (che in fondo in fondo forse si sentiva un po’ cavaliere, ma non troppo Jedi) a proposito dei più grandi sapienti (terrestri), è che sono sempre spinti verso gli abissi (interiori e non). Per dirla come avrebbe fatto lui: “E’ la vertigine che attrae e ritrae”.

(28 maggio 2002)

 

Obi Wan (da giovane) sperimenta la sensazione del vuoto

 

 

 

Il più completo sito italiano sulla serie

 

Il sito ufficiale

 

 

 

Loro non hanno paura di ponti sospesi (anche perchè pare che R2-D2 sappia volare...!)