Il terziere del Borgo


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Il terziere del Borgo comprendeva tutta la zona situata fra il muro meridionale del Terziere di città e la Dora. Lo attraversavano le attuali vie Palestro e Arduino che allora erano riunite sotto un' unica denominazione e si chiamavano appunto Via Magna Burgi. Questa partiva dall' attuale Porta Vercelli ossia dalla porta di Bando e giungeva fino a San Maurizio. La Via Magna Burgi era attraversata perpendicolarmente da altre vie che scendevano dalla parte alta della città alla Dora e altre ancora che se ne staccavano perpendicolarmente.

La principale era la Rua Coperta, l'attuale Via IV martiri, che era stata il cardo maximus dalla romana Eporedia, che conduceva a Porta Fontana. All' esterno angolo Sud-Est del Borgo erano situati la chiesa di S. Stefano e il convento dei monaci benedettini che in epoca medievale sorgevano nell' attuale luogo dei giardini pubblici. Chiesa e convento scomparvero nel 1544 quando nella zona al tempo della denominazione spagnola vennero costruite grandi fortificazioni, oggi è visibile solo la torre campanaria . Secondo gli statuti del 1313 il terziere del Borgo aveva l'obbligo di fare la guardia alle seguenti porte :

1- Porta del lago - La porta aveva questo nome perché situata nei pressi di un Lago (diventato poi palude e bonificato nel nostro secolo) che occupava gran parte della zona nord, fuori dalle mura della città. La porta del lago si trovava lungo le mura est della città, poco più a nord dell' attuale Piazza Balla. Era munita di torrioni, probabilmente quadrati, attraversati dall'acqua che affluiva dal Lago di città lungo un fossato parallelo alle mura.

2 - Porta di bando - La porta di Bando era situata all'ingresso dell'attuale via Palestro ed era l'entrata principale della parte Est della città dato che si apriva sulla via per Vercelli. Era una porta fortificata sotto i cui torrioni scorreva l'acqua proveniente dal lago di città incanalato in un fossato.

3 - Porta del cantone di Santo Stefano - Era chiamato cantone di Santo Stefano la zona corrispondente oggi ai giardini pubblici, che, nel medioevo era in gran parte occupata dagli edifici dell'abbazia di Santo Stefano. La zona era delimitata da mura che facevano parte della cerchia muraria della città. Di fronte alla torre di Santo Stefano vi era la porta del cantone che si apriva verso la campagna.