Il nuovo spazio aperto porticato va inteso, piuttosto che come nartece simbolico-decorativo, come vero e proprio “atrium gentium”, deputato all’incontro dei fedeli, ed in tal senso è stato dimensionato generosamente e dotato di elementi lunghi di seduta. Il manufatto risulta completamente indipendente e staccato dal corpo preesistente per non confliggere con i fuori piombo di quest’ultimo e per essere letto come spazio oscillante tra il sacro e il civile, come nei quadriportici paleocristiani. Per rafforzare quest’idea il portico possiede un debole senso di chiusura (lamelle lignee verticali) e “galleggia” circondato da uno specchio d’acqua, elemento simbolico del battesimo. I materiali con il quale è costruito generano una tripartizione (basamento in calcestruzzo bruto, struttura a lamelle in larice e copertura in zinco). Strutturalmente è un arco a tre cerniere (quella di sommità è in realtà un elemento continuo luminoso che regge una croce e consente la vista di un rettangolo di cielo); la struttura puo’ essere vista anche come due mani giunte.
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