L'attenzione per l'ambiente come fattore terapeutico nel progetto di un centro di cura
di Alessandro Rogora
Nel 1998 la cooperativa Proser ha promosso la realizzazione di un centro di cura delle malattie mentali a Darfo Boario Terme (BS). L'edificio ha una specifica funzione terapeutica; è una medicina fatta di ritmi, luci, sensazioni e colori che il malato sperimenta, spesso inconsciamente, in ogni istante della propria degenza. L'importanza di questo effetto curativo viene poi esaltata nel trattamento delle malattie mentali per le quali la sola terapia farmacologica non risulta soddisfacente. Il progetto del centro di ergoterapia di Darfo nasce così dalla convinzione che non sia sufficiente fare un edificio bello e nemmeno un edificio correttamente progettato rispettando i criteri della distribuzione e dell'ergonomia. Obiettivo del centro di ergoterapia era quello di aiutare i degenti a rimettersi in equilibrio con i ritmi della natura, con le sue variazioni quotidiane e stagionali in maniera serena e naturale per garantire il terreno migliore sul quale le terapie mediche potessero costruire i propri risultati. Non si tratta di un'idea assolutamente originale; le colonie elioterapiche costruite in Italia a cavallo delle due guerre o architetture famose come il sanatorio finlandese di Paimio, progettato da Aalto nel 1926 - sono degli interessanti esempi di progettazione di edifici curativi. L'interesse del progetto di Darfo risiede certamente nell'aver ripreso questa tradizione ma anche e soprattutto per aver deciso, in accordo con i medici e i responsabili del centro, di recuperare questo rapporto con la natura che è invece troppo spesso negata all'interno delle strutture ospedaliere. Il luogo del progetto è una piccola increspatura al centro della Valle Camonica, giusto all'inizio dell'abitato di Boario Terme; il clima decisamente favorevole con temperature invernali fredde ma non rigide e con giornate estive fresche e ventilate, raramente afose. L'orientamento e l'esposizione alla radiazione solare del sito sono ottimali, senza praticamente ostruzioni all'orizzonte.
L'intervento per la realizzazione del centro di ergoterapia si divide sostanzialmente in due: da una parte il volume di nuova costruzione, dall'altra la ristrutturazione di un edificio esistente che è stato ampliato e collegato al nuovo blocco attraverso un corpo con i servizi in comune. Nel nuovo volume è stato realizzato il centro di degenza diurna con i laboratori, la palestra e la mensa ma anche gli uffici del personale medico e paramedico, la centrale termica; la scala, l'ascensore e un cavedio tecnico per la distribuzione verticale degli impianti sono concentrati nel corpo di collegamento. Nel vecchio edificio è stato invece realizzato il centro residenziale per i degenti con le camere e i servizi medici necessari. Mentre nel centro diurno l'edificio assume sembianze un po' più tecnologiche nella forma e nei materiali, la residenza mantiene alcuni richiami alle forme originali delle case rurali pur modificando il taglio delle aperture e incrementando l'altezza complessiva del fabbricato. La parte residenziale usa soluzioni tecniche più convenzionali cercando di sottolineare l'immagine della casa piuttosto che quella del luogo di cura mentre il nuovo volume a sud non nasconde la propria vocazione bioclimatica. L'asse maggiore orientato praticamente nella direzione Est-Ovest, le ampie superfici trasparenti verso sud, le logge rientranti per ridurre le variazioni termiche dovute al carico solare e gli aggetti fissi per intercettare la radiazione estiva - accoppiate a sistemi mobili di oscuramento - rappresentano solo la parte più immediatamente percepibile, la parte visibile dei sistemi di controllo ambientale, gran parte dei quali rimangono invece nascosti a un occhio meno attento. Come di consueto in interventi di questa dimensione sono state verificate e messe a confronto soluzioni diverse per scegliere quella energeticamente più efficace tra le tante tecnicamente possibili. La scelta del tipo di vetri e di serramenti, il dimensionamento delle masse di accumulo e degli isolamenti sono il frutto di una valutazione del comportamento termico dell'edificio eseguita in regime dinamico che ha permesso di considerare realmente i contributi energetici gratuiti di fonte solare e da fonti interne.
La valutazione di soluzioni diverse ha permesso di ridurre i consumi energetici teorici di oltre il 37 % nel periodo invernale modulando le condizioni termiche negli spazi a uso discontinuo. In inverno la temperatura interna del vano scala verso ovest viene mantenuta mediamente a valori inferiori di 2 0C rispetto a quella degli ambienti utilizzati con continuità mentre durante la notte viene permessa un'attenuazione delle temperature maggiore che in un edificio convenzionale. Sarebbe addirittura stato possibile ottenere risultati ancora migliori evitando il riscaldamento del vano scala ma questa soluzione è stata considerata non percorribile per gli usi a cui è destinato l'edificio.
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