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I manufatti oggetto dell’intervento di ristrutturazione – due corpi edilizi a cortina al margine del centro storico di Bienno (bs)- si articolano attorno ad un piccolo cortile centrale secondo una tipologia molto frequente nel contesto urbano storico. Le epoche di costruzione variano dal XVI al XX secolo con numerosi rimaneggiamenti soprattutto nel corpo maggiore. Il cortile inoltre era ingombro da una superfetazione ancor piu’ recente. I collegamenti fra i vari corpi edilizi avvenivano attraverso un sistema incoerente di scale e tettoie esterne di fattura recente che contribuivano ad occludere il cortilelimitando  la penetrazione della luce naturale. L’intervento cerca di restituire maggior chiarezza possibile all’impianto tipologico originario, razionalizzando al tempo stesso il sistema di connessione e distribuzione verticale. Quest’ultimo è stato risolto con l’introduzione di un nuovo elemento nel cortile (in sostituzione della superfetazione preesistente) contenente le scale in grado di distribuire tutti gli spazi. Al fine di restituire al piano terra tutta la superficie del cortile tale vano scale risulta sopraelevato (su un’unica colonna metallica); lo si raggiunge riutilizzando l’antica scala in pietra preesistente, opportunamente restaurata. Uno sperone in muratura (contrafforte di contrasto di un vicino involto) è stato trasformato, con poche aggiunte, in una fontana a cascata, ispirata, nelle forme e nel funzionamento, ai frequenti salti artificiali delle “canali” del vaso Re che storicamente alimentavano le fucine del paese. Le superfici dei corpi edilizi storici sono state restaurate o ripristinate con materiali tradizionali (selciati in ciotoli, murature a rasapietra, intonaci a calce ecc...). Il nuovo corpo aggiunto (addizione) invece sceglie volutamente un linguaggio piu’ contemporaneo sia nelle forme (prisma puro) che nei materiali di finitura (struttura metallica, grigliato listellare in larice), dialogando con l’esistente attraverso proporzioni controllate. Le nuove distribuzioni interne hanno consentito di recuperare, nel corpo principale, due alloggi piu’ un livello voltato a cantine, mentre il corpo secondario, posto sull’androne d’ingresso, è stato mantenuto con lo spazio originario a tutta altezza inserendo solamente, al centro, un cubo indipendente di servizio con soppalco zona notte. La destinazione prevista è quella di dependance ospiti. Durante i lavori è emerso un fregio ad affresco con grottesche di fattura tardo rinascimentale che è stato restaurato e valorizzato. L’appartamento principale si articola negli ultimi due piani del corpo principale per sfruttare piu’ possibile la luce naturale (i lati lunghi, come in un lotto gotico, sono completamente ciechi). La zona giorno (nel sottotetto) è caratterizzata anche in questo caso da un unico spazio aperto con al centro un blocco contenente tutti i servizi. Su tale blocco, attraverso una piccola scala a gradini sfalsati rossi (unico accento cromatico nel candore generale), è ricavato un piccolo soppalco (serra) chiuso da vetri. Con l’uso di lamiere di metallo, lavorate secondo la tradizione dei maestri fabbri del paese, sono stati realizzati alcuni pezzi a disegno come la lampada-stele traforata, il  parapetto a foglio curvato della scala interna, la scaletta rossa a gradini sfalsati.