Della
gloriosa antica Cattedrale di S. Sabina - illustrata dalla presenza di
S. Berardo e dalle visite di S. Francesco d'Assisi e del papa Onorio IV
e di altri illustri personaggi - non resta oggi a S. Benedetto dei Marsi
che la sola splendita facciata, uno dei più insigni capolavori
dell'architettura religiosa abruzzese, che però meriterebbe di
essere meglio conservato e valorizzato.Quella chiesa era una modesta costruzione,
divisa in tre navate da due file di quattro piloni in pietra e terminante
con tre absidi. Dalle parti scoperte, specialmente fiancate e absidi,
appariva evidente il reimpiego di materiali recuperati tra i resti di
Marruviun. Tuttavia "l'edificio - scrive L.C. GAVINI (op. cit. n.
106; vol. I, p. 48) - benchè in gran parte ricostruito e sopraelevato,
serbava ancora le tracce della costruzione benedettina". In particolare,
la decorazione dei capitelli dei piloni e la cornice di coronamento esterno
delle mura erano realizzate con la tipica cornice benedettina composta
di "dentello, tortiglione, ovolo capovolto elistello superiore fortemente
aggettante".
Ora quella chiesa, ultimo prezioso resto di quello che fu per secoli il
fiorente monastero benedettino sorto sulla casa paterna di papa Bonifacio
IV, non esiste più, distrutta dal terribile terremoto del 1915
e le ultime pietre sono state disperse unaquarantina d'anni fa. Di essa
restano oggi solo alcune rare illustrazioni.
Certo, oggi puo essere prematuro pensare a scavi e indagini davanti e
dietro quella facciata, per riportare alla lace (o almeno verificare e
documentare) quanto resta ancora conservato sotto terra; però almeno
si potrebbero togliere quei brutti pini che, piantati li da-vanti sconsideratamente
parecchi decenni fa, impediscono la visione d'insieme di quello splendido
gioiello, unica testimonianza rimasta di un periodo felice della nostra
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