Articolo di giornale
Poesia di De vincentis D.
 


L'OROLOGIUM

Attualmente posta di fronte alla "Domus", è tornata alla luce la base dell’orologio di Marruvium. Grazie ad uno scavo del 1974 è stata rinvenuta una grossa pietra che in altri tempi consisteva nella base di un orologio. La pietra è larga 260 cm., alta 40 cm., con spessore di circa 50 cm. Sopra una iscrizione, le cui lettere, per la loro forma, fanno presumere la data della sua messa in opera, circa la metà del primo secolo a.C., ci informano anche del fatto che si doveva trattare sicuramente di una meridiana, non di un orologio ad acqua e nemmeno di una clessidra. La sua esistenza testimonia che nella città di Marruvium vi fosse un orologio pubblico. E’ l’unica iscrizione del genere anche se ve ne erano numerose in tutta la Marsica nell’età dei Romani. Si tratta di un architrave monolitico su cui è inciso: o FADIUS F.Q. E O. MUNATIUS MARSUS E N. III VIR IURD COER FAC HOROLOGIUM DE SUA PECUNIA. Questa è la tradizuzione: Quinto Fadio, figlio di Quinto Munanzio marso figlio di Numerio Quadriunviri “iure ducundo” curarono che fosse fatto l’orologium a loro spese.

 

 

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