DOPO UN UNICO EPISODIO PER GAME BOY COLOR, LA “VECCHIA” LARA
SBARCA FINALMENTE SULLA AMMIRAGLIA NINTENDO. LA DOMANDA, PERò, è
D’OBBLIGO: NE SENTIVAMO DAVVERO LA MANCANZA!?
La
saga di Tomb Raider ha saputo, in breve tempo, diventar leggenda
e sprofondare in un baratro apparentemente senza fine. Se da un
lato l’Indiana Jones in gonnella ideato da Eidos, grazie ad un
concept discretamente innovativo, una sensazione di libertà
prima mai provata, e, ultima ma non per importanza, delle forme
oltremodo giunoniche, ha saputo stregare milioni di adolescenti in
tutto il globo, dall’altro tutta una serie di difetti davvero
grossolani hanno via via minato la struttura di gioco, facendola
presto cadere nel dimenticatoio.
Stiamo
parlando principalmente di sessioni tipicamente platform in cui
bastava agire con ritardo per vedere la povera Lara precipitare
di sotto. Che dire, poi, degli ostici controlli che, o non
rispondevano, oppure lo facevano prendendosela troppo comoda? Insomma,
andare fuori dai gangheri era la consuetudine, anche perché in
ogni Tomb Raider burroni, baratri, precipizi e fosse di lava da
saltare proprio non mancavano mai. Per non parlare, poi, di
tutta una lunga serie di errorini più o meno gravi, come, tanto
per citarne due, nemici che riuscivano a spararci attraverso i
muri oppure pericolose zone particolarmente impervie che
punivano gli esploratori troppo curiosi bloccando lì per sempre
la seducente archeologa. Per farla breve, bug e affini hanno
sempre fatto la parte da padrone in ogni episodio, nonostante il
fatto che i fondi messi a disposizione dagli sviluppatori
fossero sempre da capogiro.
LARA COME ICONA DEI VIDEOGIOCHI… PERCHé?
Insomma,
inutile negare che al sottoscritto la saga non sia mai piaciuta,
non tanto perché il concept non mi andasse a genio, tutt’altro,
solo per via del fatto che Lara è divenuta prima di tutto un
fenomeno commerciale, anche quando la qualità dei suoi giochi
non poteva di certo permetterglielo. Insomma, da lì a diventare
l’emblema dei vg moderni, pronta a spodestare icone come Mario e
Sonic (a detta dei profani relegati ormai agli anni ’80) ce ne
passa, eppure è bastato –come purtroppo troppo spesso avviene-
mettere in bella mostra una quinta di seno ed un sedere bello
sodo per far parlare di Tomb Raider in tutto il mondo, vendendo
nel contempo milioni e milioni di copie.
DOPO LA
GUERRA FREDDA.
Fortunatamente
la situazione è sensibilmente cambiata dopo l’incredibile
flop che ha registrato la serie, dal terzo episodio in poi.
Infatti, una volta che hanno visto andare in fumo migliaia di
sterline, alla Eidos hanno finalmente capito che, per mettere
assieme un buon gioco, non basta proporre a maschietti allupati
una protagonista col fisico da pin-up. Servono anche alcune
buone idee. Sostanzialmente sono dunque queste le premesse che stanno
dietro al nuovo capitolo della bella archeologa, Tomb Raider
Legend: risalire la collina, ormai divenuta montagna, nel
tentativo di raggiungere la vetta dalla quale si è stupidamente
caduti. E se passi in avanti sono stati fatti per davvero, ora
non ci resta che chiederci cosa avverrà per questa tardiva
conversione per GC.
Le prime
migliorie, anzitutto, si notano durante le fasi platform. Prince
of Persia ha fatto scuola ed ora troviamo un sistema di
controllo più semplice e flessibile, pronto anche a correggere
piccole sbavature del giocatore. La bella Lara è persino più
atletica di un tempo, complice un potente rampino magnetico che
le permetterà di inanellare nuove e coreografiche mosse. Proprio
il rampino tornerà utile nei casi di un salto andato male:
mentre si precipita nel vuoto basterà infatti premere una
seconda volta il tasto del salto per avere qualche probabilità
in più di salvarsi rimanendo aggrappati da qualche parte. Anche
il sistema di controllo è stato parzialmente rivisto. I nemici
vengono mirati in maniera quasi automatica e, caratteristica
davvero simpatica, nel caso nelle vicinanze dei brutti ceffi ci
sia un particolare dello scenario sensibile –come un barile di
benzina, una stufa o delle bombole di gas- su schermo apparirà
l’icona di un pulsante che, se premuto con tempismo, permetterà
di sparare direttamente sul bersaglio esplosivo, mandando al
Creatore chiunque si trovasse nei paraggi.
Migliorano
poi le movenze della stessa Lara, un tempo legnose e davvero
discutibili, oggi molto più fluide e sofisticate, anche se si è
ancora lontani dal sopraffino lavoro svolto da Ubisoft in questo
campo con Prince of Persia.
Nelle
versioni provate –Xbox e PS2- rimane invece deludente il modello
poligonale della protagonista, che si bagna, viene fasciato dai
vestiti più sexy che il nostro testosterone ci permetta di
reggere, compone movenze intriganti e ardite… ma risulta
comunque piuttosto povero di particolari e leggermente
squadrato. Insomma, di sicuro questo farà piangere molti vecchi
fan, anche perché il livello tecnologico attuale permette la
creazione di personaggi molto più realistici (basta guardare
Leon di Resident Evil 4). Che dire, speriamo che su Cubo la
situazione migliori…
LA
LEGGENDA CONTINUA.
Previsto
per l’inizio dell’Estate, Tomb Raider Legend potrebbe
rappresentare una gradita sorpresa per tutti coloro che
aspettavano da tempo un’avventura-platform da affiancare a Super
Mario Sunshine e Prince of Persia. Tra meno di trenta giorni la
recensione. |
Sistema:
Game Cube
Target:
7+
Genere:
Piattaforma
Giocatori:
1
Produttore:
Eidos
Sviluppatore:
Crystal D.
Distributore:
Halifax
Versione:
Demo
Requisiti:
/
Uscita:
EU: Estate
JAP:
N.A.
USA: Imminente
Foto: 4
La novità più
gradita risulta essere senz'altro l'effetto bagnato sul corpo di
Lara ogniqualvolta la bella esce dall'acqua: la pelle è più
lucida, i vestiti sembrano quasi impregnati... slurp!
Una rovina
monumentale irta di trappole ed una sexy archeologa piena di
risorse: e poi c'è chi dice che Tomb Raider è cambiato...
Durante l'avventura
Lara indosserà diversi abiti davvero seducenti, peccato però che
sul suo discreto modello poligonale non stupiscano poi più di
tanto.
Lara è incavolata
perché al suo ritorno ha visto che qualcuno le ha rubato le ruote
della macchina. Decide così di prendersela col vigile che la stava
multando per divieto di sosta...
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