gif di Angela Caporaso

Nel frattempo la sagoma del bambino era
stata condotta a scuola
con un grembiule blu e tanto di fiocco verde.
Se ne stava in silenzio seduta
al suo posto in terza fila accanto
ad una bella bimba di nome Flavia.
Roberta era scappata in ufficio e
per la fretta non s'era accorta
che Mariolino, quel mattino,
non aveva più parlato ed infatti le
sagome disegnate non possono parlare.
Suor Rosaria aveva fatto l'appello
e la sagoma anzichè dire
-Presente!- aveva alzato la mano destra.
Sedeva nel suo banco con aria assente
e svogliata, l'aria che
del resto aveva Mariolino quando stava a scuola.
Flavia gli sporcò il grembiule con
dei pennarelli colorati ma
Mariolino-sagoma non reagì.
Poi la suora disse -Mariolino, alla lavagna!-
Ma il bambino non si mosse.
Essendo un disegno era piuttosto duro d'orecchio
e fantasticava su quando
finalmente tutta quella storia sarebbe finita e lui, disegno,
avrebbe potuto
tornarsene al calduccio su un foglio di carta.

FLAVIA

-Facciamo un pupazzo,? facciamo un pupazzo di neve?-
proponeva intanto il vero Mariolino
al suo amico folletto.
Il bimbo era felice e vivacissimo.
Aveva l'aria eccitata
e sorrideva sguazzando tra l'acqua.
Anche il folletto era
contento. Aveva finalmente qualcuno con cui giocare.
-Invece che la neve useremo il detersivo!-
diceva Mariolino
con gli occhi birichini.
E uscito dal laghetto incominciò a
sgambettare tra il detersivo,
con il folletto che gli svolazzava
intorno. Non era mai stato così bene e non
si era mai sentito così
libero. Poteva correre, saltare
e perfino rotolarsi, e, anzichè
sporcarsi come accadeva sulla terra,
diventava sempre più
pulito. Proprio un bel posto quel Paese del Sapone.
-Grazie per avermi portato!- diceva Mariolino
al folletto
mentre insieme incominciavano
ad accumulare granuli
bianchi per fare un enorme pupazzo.






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