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storia |
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storia |
La Vergine della cintura e del manto protettore ( in russo «Pokrov») |
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L'icona |
Nella composizione dell'icona
russo-bizantina, chiara e ben strutturata col suo
sfondo costituito da edifici sacri (il santuario delle Blacherne altamente
stilizzato), possiamo scoprirvi i tre elementi
storici la cui interpretazione pone dei problemi. Questi elementi sono
diversi per la loro cronologia, ma unificati dall'idea che esprimono: la
protezione della Madre di Dio. Li esamineremo seguendo il loro ordine
d'importanza:
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Presto diede segni di demenza. Il suo
padrone lo fece rinchiudere nella chiesa di Sant'Anastasia. Dopo tre mesi, non essendo migliorato, venne
abbandonato alla vita errante. Ebbe momenti di amnesia involontaria o
simulata per il desiderio di umiliazione, si consacrò alla preghiera e alle
opere di carità, prodigò i suoi consigli ai piccoli e ai grandi. Una notte, mentre stava per terminare la dossologia a Blacherne, all'improvviso Andrea fu rapito in estasi in mezzo alla folla: . Vide chiaramente coi suoi occhi una Signora, di statura molto alta, avanzare dalle porte regali, circondata da un corteo armonioso. A destra e a sinistra, il venerabile Prodromo (il Precursore Giovanni Battista) e il Figlio del tuono (Giovanni l'evangelista) la sostenevano con le loro mani; una processione numerosa di santi, vestiti di bianco, l'accompagnava... Quando il corteo raggiunse l'ambone, Andrea si rivolse al suo discepolo Epifanio domandandogli: «Vedi la Padrona e Signora dell'universo?». Questi rispose: «Sì, vedo, padre mio spirituale»E davanti ai loro occhi, piegando a lungo le ginocchia, la Signora pregò, lasciando scorrere lacrime sul suo viso d'aspetto divino e immacolato. Terminata la preghiera, si avvicinò al santuario, cominciando di nuovo a pregare per il popolo che la circondava. Allora si tolse il velo scintillante e, allargandolo con imponente maestà, lo mantenne steso con le sue mani pure e ne coprì tutto il popolo che stava al di sotto. Durante un tempo considerevole, quei veggenti straordinari lo contemplarono steso sopra la folla e irradiante tutt'intorno una gloria divina.
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San Romano il Melode Sotto la scena del Pokrov, l'icona mostra il miracolo di san Romano il Melode (al centro in basso). Esso non ha alcun rapporto con la visione di sant'Andrea, perché avvenne nel secolo VI, al tempo dell'imperatore Giustiniano, e non nella chiesa di Blacherne, ma a Santa Sofia di Costantinopoli. L'aggiunta di san Romano, a cui sono attribuiti numerosi canti liturgici e anche l'inno Acatisto, è motivato innanzi tutto per la funzione di diacono da lui esercitata, si dice, nella chiesa di Blacherne, e poi per il fatto che la sua festa ricorre nello stesso giorno della celebrazione del Pokrov, il 1 ° ottobre. I menologi raccontano che Romano aveva perso l'uso della voce; ma durante l'ufficiatura di Natale, davanti ai sovrani e al patriarca, ricevette l'ordine di cantare. Tra la grande sorpresa e ammirazione dell'uditorio, intonò per la prima volta il suo celebre Kondakion della Natività: «In questo giorno la Vergine dà alla luce l'Eterno...». La tradizione bizantina riconosce in questo fatto il meraviglioso intervento della Madre di Dio e la consacrazione di questo poeta liturgista che è venerato nelle Chiese d'Oriente come un santo.
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Il significato |
Qualunque sia stata l'origine dell'icona del Pokrov, il suo interesse non è soltanto storico ma anche teologico. La sovrapposizione di due temi distinti - del Pokrov e del miracolo di san Romano il Melode - può anche essere interpretata come una subordinazione del tema del Pokrov a quello dell'incarnazione, perché, trasferita l'icona da Blacherne a Santa Sofia, in questa chiesa fa parte della celebrazione della vigilia di Natale. Qual è dunque il significato di questo fenomeno? Si sa che nell'iconografia le scene composte fanno la loro apparizione verso la fine del Medioevo. Qual è la «realtà» rappresentata in questo modo? Nelle icone la «realtà» prende l'aspetto di scene di culto, che celebrano nello stesso tempo le immagini della Theotokos, le reliquie delle sue vesti e anche qualche miracolo accaduto nei santuari di Costantinopoli. Si tratta, in altri termini, di aspetti sacralizzati della realtà Così l'icona del Pokrov supera, per la sua composizione «sinottica», la dimensione storica delle scene rappresentate, per esprimere l'idea della permanente protezione che Maria esercita su Bisanzio. Infatti, i quattro elementi - la venerazione del velo della Theotokos, il «miracolo abituale», la visione di sant'Andrea il Folle e il miracolo di san Romano il Melode - riflettono una sola idea, cioè l'esperienza secolare della protezione della Vergine. Questa realtà appare sull'icona nella cornice della liturgia, come una celebrazione solenne. Per questo fatto il messaggio del Pokrov supera i limiti di una semplice devozione locale per raggiungere una dimensione universale. La soppressione delle dimensioni dello spazio e del tempo, come anche la prospettiva inversa, non sono più semplici mezzi artistici, ma divengono l'espressione di questa realtà sacra. Il problema circa l'origine del tema del Pokrov diventa allora secondario.
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(per i testi abbiamo riassunto da Egon Sendler, Le icone bizantine della Madre di Dio, ed. S.Paolo) |
preghiere |
COPRICI COL TUO MANTO E LIBERACI DA OGNI MALE! Apolitikion Ikos |
Una volta Mosè non poté vedere Dio nel roveto ardente. Oggi,
invece, la terra intera conosce il Figlio di Dio da Lei nato e che Maria
prega per noi. Perciò noi la glorifichiamo come Deipara:
per noi la Madre di Dio prega il Dio di prima dei secoli. Exapostilarion |
MARIA VERGINE REGINA E MADRE DELLA MISERICORDIA |
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- scrive san Lorenzo da Brindisi -, il che significa
che è infinitamente misericordiosa, madre clementissima e tenerissima, madre
dolcissima ». La Madre di Gesù, che ora è in cielo, presenta le
necessità dei fedeli al Figlio suo, che, quando era in terra, supplicò per
gli sposi a Cana (cfr Vangelo, Gv 2,1-11). Nel formulario della messa la
beata Vergine è celebrata anche come: - profetessa che esalta la
misericordia di Dio (cfr Vangelo, Lc 1, 39-55); due volte nel cantico «
Magnificat » ha lodato Dio che usa misericordia: «Di generazione in
generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono »; « ha
soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia » (Lc 1,
50.54; cfr Antifona alla Comunione 2). Per questo i fedeli desiderano
vivamente « magnificare con Maria la bontà infinita » di Dio (Orazione dopo
la Comunione; - donna che ha fatto un'esperienza della misericordia di Dio:
« la regina clemente, esperta della benevolenza (di Dio, accoglie quanti
nella tribolazione ricorrono a lei (Prefazio. Tali parole del Prefazio
sembrano echeggiare ciò che scrive Giovanni Paolo II riguardo alla beata
Vergine: « Maria (..) in modo particolare ed eccezionale - come nessun altro
- ha sperimentato la misericordia; (..) avendo fatto esperienza della
misericordia in una maniera straordinaria ». (Lettera Enciclica Dives in
misericordia). Preghiere
ricorrono a lei; la madre di misericordia, sempre attenta alle
invocazioni dei figli, Dopo la Comunione Padre buono, che ci hai nutriti al banchetto eucaristico, donaci di
magnificare con Maria la tua bontà infinita, e di godere sempre della sua
protezione, poiché in lei ci hai dato una regina clemente verso i peccatori
e misericordiosa verso i poveri. |