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Il modello iconografico della Madonna dalle braccia alzate in preghiera (in Oriente Blachernitissa) trova la sua origine nelle catacombe a Roma. Rappresenta l'anima del defunto in preghiera, cioè "Orante". "Mio Dio salvami come salvasti Daniele dalla fossa dei leoni" prega l'anima del morto e con lui la comunità cristiana. Il simbolismo delle braccia alzate esprime, inoltre, il desiderio del distacco, dell'elevazione a ciò che è "altro". Distacco da ciò che è terreno per innalzarsi con tutto l'essere verso il celeste. "Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me" afferma S. Paolo. La preghiera allo Spirito e nello Spirito è una delle strade che conducono a questa trasfigurazione. |
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La sacra ascensione dell'anima attraverso l'esperienza della morte (l'ascesi in quella spirituale) è necessaria per la risurrezione e la partecipazione alla vita mistica in Cristo: «Tutti noi, battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte... Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova» (Rm 6,3-4). |
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Nell'immagine della Vergine con le braccia alzate il cristiano contempla l'incarnazione e la realizzazione perfetta della preghiera nello Spirito. "Eccomi sono la serva del Signore", Maria in cielo intercede per i figli in terra chiedendo per loro la partecipazione alla vita dello Spirito senza del quale non possiamo dire "Padre" e perciò entrare nella vita Trinitaria. L'immagine della Vergine purissima intercedente, nel corso del tempo è associata all'immagine della Chiesa, sposa di Cristo. La rappresentazione della Madre di Dio con le braccia alzate in preghiera, al centro dell'abside principale, diventa il simbolo della Chiesa, innalzata per mezzo dell'implorazione della Signora dei cieli al Cristo « Pantocrator », la cui immagine è raffigurata al centro della cupola . È la chiesa che nel suo cammino terreno aspira a ricongiungersi a Cristo suo fondamento. |
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Nel corso dell'XI secolo compare un nuovo tipo iconografico di Orante: una raffigurazione a mezzo busto della Madre di Dio, detta Panaghia (tutta Santa), o Platitera (più vasta dei cieli) o Vergine del Segno in riferimento alla profezia di Isaia, con le braccia in atteggiamento di preghiera. Sul petto porta il Cristo al centro di un disco. (La raffigurazione della Madre di Dio, a figura intera con un analogo medaglione, è denominata Grande Panaghia). Tale definizione della Madonna risale ai primi tempi del cristianesimo. L'immagine della Panaghia è finita sul medaglione portato al petto dai vescovi ortodossi: ricorda loro che il vescovo deve sempre avere nel suo cuore, centro di ogni percorso spirituale, il Signore e la Madre divina che intercede presso Dio. |
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Nella Grande Panaghia o Vergine del Segno è espresso il mistero della nascita di Cristo nel cuore umano, non come metafora devozionale, ma in quanto realtà spirituale. Pregando davanti a tali immagini, l'uomo si unisce realmente all'Archetipo divino e, congiungendosi con il mistero dell'incarnazione, egli stesso ne diventa ontologicamente partecipe e lo vive come sperimentazione della sua rinascita spirituale. Ma sopra tutti è
la Vergine a essere innalzata a tale altezza celeste.
È divenuta dimora di colui che non abita in
nessun luogo e tenda dell'infinito Creatore. È dimora del Dio infinito. In
Oriente la si situa perciò nell'abside delle chiese come la Platitera, la
"più vasta dei cieli"; come colei che prega l'Onnipotente affinché innalzi
anche noi al suo regno celeste. |
La storia
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Dall'inno Akathistos
Salve, o porta dell'augusto mistero.
Salve, vanto sicurissimo per i fedeli.
Salve, o dimora bellissima di Colui che è sopra i Serafini.
Salve, tu che la verginità e la maternità congiungi.
Salve, perché per te fu riaperto il Paradiso.
Salve, o speranza dei beni eterni.
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