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Alessandro Manzoni

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Renzo

    Renzo "era, fin dall'adolescenza, rimasto privo de' parenti, ed esercitava la professione di filatore di seta"; possedeva inoltre "un poderetto che faceva lavorare e lavorava egli stesso, quando il filatoio stava fermo; di modo che, per la sua condizione, poteva dirsi agiato". "Era un giovine pacifico e alieno dal sangue, un giovine schietto e nemico d'ogni insidia; ma, in que' momenti, si figurava di prendere il suo schioppo, d'appiattarsi dietro una siepe, aspettando se mai, se mai don Rodrigo venisse a passar solo". Anima semplice ed ottimista, Renzo conosce il male del mondo nei soprusi degli uomini potenti, ma non è disposto a lasciarsi piegare da loro. Di fronte alle sopraffazioni e alle violenze, il suo animo pacifico non pensa che alla vendetta e all'omicidio. Ma da questo lo terranno sempre lontano la sua innata onestà ed il forte sentimento religioso. Anch'egli, infatti, come Lucia, trova nella fede la guida della vita ed il conforto della sventura.Renzo è un ingenuo che conosce poco del mondo e quindi facile ad esser preso dagli avvenimenti esterni, ma nello stesso tempo è abbastanza accorto ed intelligente per cavarsi d'impaccio o mettersi in salvo. Ma ciò che colpisce è la sua bontà e la sua generosità. Egli, infatti, si commuove davanti ai poveri e dà loro quello che ha; si commuove e prega di fronte alla madre di Cecilia e davanti a don Rodrigo agonizzante, perdonandogli tutto il male ricevuto. Magistralmente Renzo è anche ritratto nel suo amore per Lucia, a cui è legato da una fedeltà assoluta, da una dedizione totale. E proprio nel dipingere quest'amore, il Manzoni raggiunge alcune delle espressioni più alte della sua poesia. L'autore ama il suo Renzo, si immedesima in lui e ne fa una delle creazioni più grandi della nostra letteratura per il candore e la fede, per la semplicità e la bontà, per il cuore giovanile e ardente.