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Renzo "era, fin
dall'adolescenza, rimasto privo de' parenti, ed esercitava la professione
di filatore di seta"; possedeva inoltre "un poderetto che faceva lavorare
e lavorava egli stesso, quando il filatoio stava fermo; di modo che, per
la sua condizione, poteva dirsi agiato". "Era un giovine pacifico e
alieno dal sangue, un giovine schietto e nemico d'ogni insidia; ma, in
que' momenti, si figurava di prendere il suo schioppo, d'appiattarsi
dietro una siepe, aspettando se mai, se mai don Rodrigo venisse a passar
solo". Anima semplice ed ottimista, Renzo conosce il male del mondo nei
soprusi degli uomini potenti, ma non è disposto a lasciarsi piegare da
loro. Di fronte alle sopraffazioni e alle violenze, il suo animo pacifico
non pensa che alla vendetta e all'omicidio. Ma da questo lo terranno sempre lontano la sua innata onestà ed il
forte sentimento religioso. Anch'egli, infatti, come Lucia, trova nella
fede la guida della vita ed il conforto della sventura.Renzo è un ingenuo che conosce poco del mondo e quindi facile ad esser
preso dagli avvenimenti esterni, ma nello stesso tempo è abbastanza
accorto ed intelligente per cavarsi d'impaccio o mettersi in salvo. Ma ciò che colpisce è la sua bontà e la sua generosità. Egli, infatti,
si commuove davanti ai poveri e dà loro quello che ha; si commuove e prega
di fronte alla madre di Cecilia e davanti a don Rodrigo agonizzante,
perdonandogli tutto il male ricevuto. Magistralmente Renzo è anche ritratto nel suo amore per Lucia, a cui è
legato da una fedeltà assoluta, da una dedizione totale. E proprio nel
dipingere quest'amore, il Manzoni raggiunge alcune delle espressioni più
alte della sua poesia. L'autore ama il suo Renzo, si immedesima in lui e
ne fa una delle creazioni più grandi della nostra letteratura per il
candore e la fede, per la semplicità e la bontà, per il cuore giovanile e
ardente. |
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