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MANZONI: LA POETICA
La poetica del Manzoni è incentrata su due cardini: il vero e la morale.
Il vero rappresenta la realtà a cui ogni intellettuale deve attenersi nelle sue opere. L’autore distingue in quest’ambito il vero storico dal vero poetico. Il primo impone di basarsi esclusivamente sulla storia, a cui bisogna attenersi scrupolosamente. Il secondo è quel tanto di invenzione che è consentito al poeta (solamente riguardo a fatti secondari) ma che deve risultare verosimile e perfettamente coerente contesto storico-culturale.
La morale è l’insegnamento che deve scaturire da ogni opera. Vero e morale sono pertanto due principi complementari: insegnare è efficace solo se ci si basa sulla verità in quanto essa ha quell’alone di serietà che rende i fatti accaduti vivi e suggestivi anche se trattano di fatti dolorosi.
Lo stile utilizzato è innovativo. Inventa, con gli Inni Sacri, una poesia religiosa che non ha precedenti; modifica il genere tragico, eliminando le unità di tempo e di luogo ed interpretando personalmente l’unità d’azione (Lettre à M. Chauvet); i Promessi Sposi rappresentano il primo esempio di romanzo storico in Italia.
"Sentir, riprese, e meditar: di poco esser contento: da la meta mai non torcer gli occhi: conservar la mano pura e la mente: de le umane cose tanto sperimentar, quanto ti basti per non curarle: …….."
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da "Carme in morte di Carlo Imbonati" (vv. 40-45) |