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"Lucia s'andava schermendo, con
quella modestia un po' guerriera delle contadine, facendosi scudo alla
faccia col gomito, chinandola sul busto, e aggrottando i lunghi neri
sopraccigli, mentre però la bocca s'apriva al sorriso".Oltre
all'ornamento particolare del giorno delle nozze, "Lucia aveva quello
quotidiano d'una modesta bellezza, rilevato allora e accresciuto dalle
varie affezioni che le si dipingevano sul viso: una gioia temperata da un
turbamento leggiero, quel placido accoramento che si mostra di quando in
quando sul volto della sposa, e, senza scompor la bellezza, le dà un
carattere particolare":Lucia è il personaggio più amato dal Manzoni, quello per cui l'autore
dice di sentire "un po' di affetto e di reverenza". Una creatura, quindi,
che il poeta ha voluto presentarci sotto una luce ideale, pur mantenendola
nella realtà dei sentimenti e degli atteggiamenti di una giovane
contadina, semplice ed intelligente, religiosa ed innamorata.Il lavoro, la preghiera ed il pianto sono gli atteggiamenti più poetici
di Lucia. Lavora nel suo paese, lavora nel monastero a Monza, lavora nel
palazzo di donna Prassede.Prega assiduamente ed intensamente, quando ogni speranza terrena sembra
crollare, ogni aiuto umano scomparire; la preghiera è il porto sicuro, è
la riconquista della calma e della fiducia.Piange, ed il pianto è la sua arma, e le sue lacrime sono più eloquenti
di ogni parola.C'è in Lucia anche un altro motivo stupendamente umano e poetico: la
lotta, o meglio l'accordo, fra il dovere religioso ed il legittimo
sentimento d'amore. Ella ama il suo promesso sposo con amore intenso,
vivissimo. Un amore che dopo il voto si rivela ancor più insopprimibile,
quando la volontà vorrebbe dimenticare ed il cuore corre alla persona
amata. |
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