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Alessandro Manzoni

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La biblioteca di don Ferrante

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Don Ferrante

   

Uomo di studio, non gli piaceva nè di comandare nè di ubbidire. Che, in tutte le cose di casa, la signora moglie fosse la padrona, alla buon'ora; ma lui servo, no....Don Ferrante passava di grand'ore nel suo studio, dove aveva una raccolta di libri considerabile, poco meno di trecento volumi: tutta roba scelta, tutte opere delle più riputate, in varie materie; in ognuna delle quali era più o meno versato". Don Ferrante, marito di Donna Prassede, può definirsi un "addottrinato" in molte scienze e addirittura "professore" nella scienza cavalleresca. La sua biblioteca è vista dal Manzoni nelle varie materie che la compongono, nei diversi volumi che rappresentano quelle materie: i volumi sono osservati, i nomi degli autori e i titoli sono letti, le loro pagine sono sfogliate; e ne vien fuori l'immagine di una cultura particolare, della parte deteriore della cultura di un secolo, con accanto, quale interprete, don Ferrante, che è soltanto un letterato, tutto lettura e scrittura, tutto libri. Eppure da questo ironico quadro non manca di sprigionarsi un fascino segreto, il fascino di un ambiente raccolto, arredato di libri, immerso nel silenzio, segnato dal trascorrere di lunghe ore di studio.