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"Agnese, co' i suoi difettucci,
era una gran brava donna, e si sarebbe, come si dice, buttata nel fuoco
per quell'unica figlia, Lucia, in cui aveva riposta la sua compiacenza".Al
nome riverito del Padre Cristoforo, lo sdegno d'Agnese si raddolcì. "Hai
fatto bene", disse, "ma perchè non raccontar tutto anche a tua
madre?"Lucia aveva avute due buone ragioni: l'una, di non contristare nè
spaventare la buona donna...; l'altra, di non mettere a rischio di
viaggiar per molte bocche una storia che voleva essere gelosamente
sepolta".Agnese viene rappresentata dal Manzoni come un'esperta
conoscitrice del mondo e del genere umano. E' lei, infatti, che escogita
alcune delle soluzioni più ingegnose, come quella di mandare Renzo da
Azzeccagarbugli, o di celebrare il matrimonio clandestino.Accorta e
giudiziosa, pronta e sicura, sa dare giuste risposte a tutti.Agnese è ben
lontana dai sentimenti delicati e dalla rettitudine della figlia, ed il
Manzoni è attento ed abilissimo nel creare giochi di contrasto fra la
madre impulsiva e pratica e la figlia delicata e piena di timor di Dio.Eppure
sono quegli umani difetti che fanno Agnese vicina a noi, attraente e
simpatica: la sua incapacità di tacere, la superficialità di certe
valutazioni morali, l'impulsività nel risentimento e nella stizza, la
vanità e la testardaggine.E' un personaggio amabile proprio perchè
ritratta dal Manzoni con i colori più attraenti e simpatici nella sua
spontaneità comaresca e popolana. |
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