Fatti
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I Malavoglia erano una famiglia di pescatori di Aci Trezza, un piccolo paesino della Sicilia, come la maggior parte della gente. Non erano molto ricchi, ma riuscivano a sopravvivere senza grossi problemi. Le loro proprietà erano la casa del Nespolo e la Provvidenza.
La Provvidenza era una paranza, cioè
un’imbarcazione da pesca costiera, vecchia
ma preziosa; infatti fu la fonte delle
fortune, ben poche, e delle numerose
disgrazie dei Malavoglia. Il nome stesso è
molto significativo: Provvidenza doveva
essere un nome ben augurale, ma durante il
romanzo si presterà all’uso antifrastico
dell’ironia.
La Provvidenza era la fonte di vita dei
Malavoglia perché grazie al pesce pescato
riuscivano a guadagnarsi di che vivere.
Durante il trasporto dei lupini, nel mezzo
di una tempesta, la Provvidenza colò a
picco, portandosi via Bastianazzo, padre di
cinque figli, il figlio della Locca e tutto il
carico dei lupini.
Con questo avvenimento iniziarono le
disgrazie dei Malavoglia; infatti persero un
paio di braccia per la pesca, una barca e il
carico dei lupini, per cui si indebitarono a
tal punto di dover lasciare la casa del
Nespolo. Per grazia divina i Malavoglia
ripresero la paranza e con l’ausilio di
Zuppiddu il calafato, riuscirono a
rimettere in mare la barca e a riaccendere
la speranza.
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