Giovanni Verga
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Giovanni Verga, oltre che “I Malavoglia” firmò molte altre opere
letterarie di notevole calibro che rispecchiarono in modo lampante
il suo pensiero circa la concezione della vita e dell’esistenza.
In un primo tempo Verga visse in ambiente nobile ed, infatti, le
sue prime opere sono di genere romantico ed i suoi personaggi
sono ricchi aristocratici che vivono grandi passioni: (Una
Peccatrice-1866, Storia di una capinera-1871, Eva-1873, Tigre
reale-1973).
Più tardi Giovanni Verga prende a raccontare le povere vicende di
un’umanità oppressa dal destino avverso: il suo modo di scrivere si
fa più semplice e oggettivo adattando anche il linguaggio ai
personaggi inserendo spesso anche molte espressioni tipicamente
dialettali; ad esempio nelle raccolte di novelle : Vita dei campi-1880; Novelle rusticane-1883 e nei
romanzi Imalavoglia-1881 e
Mastro Don Gesualdo-1889.La triste condizione dei personaggi
delle sue opere rispecchia la forte contrapposizione tra la classe
borghese e quella contadina oltre alla situazione di malgoverno
dell’Italia del sud.
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