Malavoglia

bullet1 Giovanni Verga

bullet2 Storia dell'opera

Il primo accenno di Verga a “I Malavoglia”, risale al 21 settembre 1875 quando, scrivendo all’editore, accenna a un “bozzetto marinaresco” intitolato “Padron ‘Ntoni”. Nel 1878 Verga dà notizia di aver trovato un nuovo titolo al suo “bozzetto”: “I Malavoglia”, chiede a un amico diversi proverbi tipici siciliani e progetta di pubblicare a puntate il suo romanzo. Il 2 luglio 1880, l’opera è finita.
Verga, con “I Malavoglia” racconta le povere vicende di un’umanità diseredata e oppressa dalla miseria e dal destino avverso, ma nonostante ciò, orgogliosa e dignitosa.
L’autore sottolinea la triste condizione nella quale i protagonisti de “I Malavoglia” (e anche quelli di molte altre vicende veriste scritte dall’autore siciliano) sono costretti a vivere, denunciando così il mal governo regnante in quegli anni nel meridione. Attraverso i suoi romanzi, egli spiega che è la miseria che induce i poveri a voler essere ricchi e a non accontentarsi di ciò che possiedono. Tutto ciò che accade alla famiglia “Toscano” (vita, morte, odio, incomprensione, infelicità) ruota, quindi, attorno all’ingordigia dei personaggi.