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Il romanzo si svolge per intero (o quasi), nel paesello
d’Aci Trezza e nel suo mare, insieme questi, tengono
legati per il cuore moltissimi abitanti, e anche quelli
che li abbandoneranno, non smetteranno mai d’amarli
in fondo, come ‘Ntoni. La città, trova al suo interno,
numerosi nuclei, punti di ritrovo dei paesani, come
l’osteria della Santuzza, dove molti (e in particolare
‘Ntoni) si sfogano e spesso si ubriacano, il lavatoio,
dove si trovano ogni giorno le comeri per parlare e
sfociare spesso e volentieri nel pettegolezzo, e
ancora la farmacia, dove i cittadini più abbienti si
fermano a parlare di politica, esibendo una patetica
cultura, altri luoghi importanti sono poi la chiesa e i
cortili di varie abitazioni. Tuttavia, luogo principale
e vitale, per tutti i cittadini di Aci Trezza è il mare,
mare che può dare la vita con una buona pesca, e
toglierla con una burrasca (come per Bastianazzo).
Punto di riferimento per la famiglia Malavoglia in
particolare, è, ovviamente, la casa del nespolo,
allegoria dell’unione famigliare e della stabilità
economica. Quando qualcuno lascia il paese anche
solo per un breve periodo è infelice e vorrebbe
tornare subito a casa, come padron Ntoni che, a
Catania, non riceve altro che brutte notizie, e si
spaventa in una citta così grande e caotica al
confronto con la sua Aci Trezza. Il paesaggio,
spesso, se non influenza i sentimenti dei personaggi
(che, come tutti gli uomini di un tempo dipendono la
loro vita strettamente alla natura), li rispecchia; Nei
periodi di lutto il cielo è bigio, quando ‘Ntoni viene
arrestato la pioggia è fitta, quando la famigli si
risolleva il sole risplende nel cielo e così via.
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