Luoghi
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La Casa del Nespolo è l’abitazione della
famiglia Malavoglia.
In questa casa avvengono episodi di vita quotidiana e non:
per esempio si svolge una festa per l’imminente
matrimonio tra Mena e Brasi Cipolla, del quale si dice
fosse il più buon partito del paese.
La Casa del Nespolo è in primo piano soprattutto nelle
trattative riguardanti il prestito dei soldi per l’acquisto dei
lupini da parte di Zio Crocifisso.
Campana di Legno è ormai stufo di sentirsi ripetere di
aspettare ancora un poco e quindi arriva al punto di dover
chiedere a Padron ‘Ntoni di lasciargli la casa. Ma i
Malavoglia sono troppo affezionati alla loro abitazione
poiché l’hanno acquistata con fatica e tanto lavoro, e non
sono decisi nemmeno per forza ad abbandonarla.
I Malavoglia si rivolgono così ad un avvocato, un certo
dottor degli Scipioni che dà ragione ai Malavoglia e li invita
ad aspettare visto che la casa è dotale.
Lo Zio Crocifisso, che pensa sempre a qualche trucco per
ingannare la famiglia dei Malavoglia, convince Compare
Tino Piedipapera a comprare da lui il debito dei lupini,
facendogli credere che per lui sarà un vero affare.
E così accade. Piedipapera, il cui animo non è crudele
tanto quanto lo Zio Campana di Legno, si sente in colpa
per quello che ha fatto e non si sente in grado di dover
chiedere a Padron ‘Ntoni la Casa del Nespolo alla quale
tutta la famiglia è legata, ma è costretto a farlo perché è
rimasto senza soldi e non ne ha nemmeno per sfamarsi.
I Malavoglia sono addolorati e con grande dispiacere una
notte, per non farsi vedere da nessuno, lasciano la loro
casa curando di non dimenticare in essa nulla. Vanno
così ad abitare in un’altra casa vicino a quella degli
Zuppiddi.
La Casa del Nespolo passa così in mano di Compare Tino
che la deve rivendere allo Zio Crocifisso per riavere i suoi
denari.
Leggendo la parte finale del nono capitolo del libro
possiamo intuire quanto fosse importante per la famiglia
Malavoglia la Casa Del Nespolo: “Il povero vecchio non
aveva il coraggio di dire alla nuora che dovevano
andarsene con le buone dalla Casa del Nespolo,…che
fosse come andarsene dal paese, espatriare,… che c’era
ancora il letto di Luca e il chiodo dove Bastianazzo
appendeva il giubbone. Quando il vecchio staccava un
chiodo,… faceva una scrollatina di capo”.
La casa, seppur piccola, era molto importante per le
grandi famiglie, era il luogo in cui ci si riuniva assieme per
discutere i problemi comuni, si viveva lì sin da piccoli e chi
ne possedeva una poteva veramente considerarsi
fortunato.
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