Titolo

Liguria, terra di marinai, poeti e cementificatori

Adriano Sansa

IL SECOLO XIX
25 aprile 2006, Martedì.




     Entro il 2005 oltre il 50 per cento delle coste mediterranee sarà ricoperto di cemento. Lo denuncia il programma ambiente delle Nazioni Unite. Se questo è il traguardo, noi italiani siamo in buona posizione. La Liguria è nella pattuglia di testa. Una colata di cemento. Di destra, all'estremo Ponente. Di Sinistra, a Savona. Poco consola il rispetto della legge bipartisan: già un nuovo grattacielo sovrasta la Torretta, simbolo della città, avamposto del centro storico schiacciato nelle sue proporzioni, nel profilo dei tetti di via Pia e di Via Quarda, alle soglie ormai del Priamar, la fortezza che racchiude il primo nucleo antico restaurato mirabilmente, ma tra poco awicinato pericolosamente da un altro enorme palazzo di un famoso architetto.
     Ecco il primo mezzo per stupire e intimidire i cittadini: un nome celebre, indiscutibile. In modo che si appaia incolti e goffi criticandolo. Ma uno studio di ingegneria e architettura fa il meglio che può nelle condizioni dategli. Se si edifica in un’area che sarebbe saggio lasciare a uso pubblico, a rispetto vero e lungimirante dell'ambiente, di un centro storico, lo studio ne prende atto. E progetta utilizzando i metri cubi a disposizione. Non sta a lui decidere l'assetto urbanistico per il bene comune. Quello tocca ai cittadini e ai loro rappresentanti.
     Sarà meravigliosa la veduta del mare, da Portovenere a Capo Noli, e a nord verso i monti, per

quei fortunati che potranno vivere nei lussuosi falansteri (come certo è amena la vista dai palazzoni fuori contesto a corona del porto di Varazze; ed è comodo il posteggio marino degli Aregai, dopo la distruzione della costa e dei preziosi fondali). Ma le città, la loro cultura, le coste, il futuro infine, come ne risentiranno? Intanto, nulla si fa per il traffico che strozza la regione.
     Se non basta il grande nome, c'è una seconda onda d'urto a disposizione della speculazione. Il porto turistico. Pazzo, diremmo a uno che annunciasse di voler elevare un grattacielo di centoventi metri sulla riva del mare, anzi proprio sugli scogli, dove sfocia il rivo che separa Savona da Albisola. Il profilo della costa, la scogliera, le rupi con le ginestre, i rapporti con l'edilizia tradizionale: vi ricordate? Le antiche leggi sulla tutela del patrimonio storico, ambientale e paesaggistico? Le battaglie degli ambientalisti? Quelle di Italia Nostra? Niente vale più.
     Magnifiche sorti e progressive impongono ditacere che la popolazione è in calo, che non esistono bisogni abitativi acuti, che la congestione del trasporto è drammatica. La Madonnetta, così si chiama per l'edicola sullo scoglio, il luogo del grattacielo che fermerà definitivamente la circolazione e lo sguardo. Traffico, inquinamento, congestione, per tutti, in una regione che' poi si lamenta per il calo del turismo balneare di qualità. Ai piedi di pochi privilegiati in grado di spendere poco meno di 10 mila euro al metro quadrato si muoveranno da Levante a Ponente i lillipuziani di ogni giorno. Ma è quasi fatta. Tutto sara lecito nell'ambito di un porto!

 

     Gli entI locali pompano e premono, gli impresari fanno la loro parte. La cosa è enorme? Allora si mettono insieme i porticcioli - lavoro, barche, officine si dice, ma non si confrontano questi vantaggi con i danni sicuri e irrimediabili - e grandi nomi. Fuksas, l'ultimo, dopo Bofill. Come resistere? Eppure la Liguria è al vertice per numero di porti, marine, approdi e altre strutture minori, sia in assoluto che in rapporto alla lunghezza del litorale. E se ci dicessero che dà lavoro un parcheggio nel duomo di San Lorenzo? Una fila di moli a Portofino? C'è un'arroganza indicibile in questo modo di procedere, senza un'idea regolatrice, un progetto complessivo e ordinatore che tenga conto di tutti gli aspetti, di qualità e quantità.
     C'è d'altronde una frustrazione diffusa, un'impotenza penosa della cittadinanza. C'e infine una capacità.di propaganda formidabile, fatta talora da amministratori incompatibili, che vengono dal mondo dell'edilizia, di destra o di sinistra, commerciale o cooperativa. Navigatori, poeti. Pancaldo, Chiabrera, Barile, chi erano costoro? La ceramica delle Albisole, gli anni d'oro di Lam, Fontana, Sassu. Poco più in là, Martini e Sbarbaro. Una misura, una civiltà, appunto. Liguria, "Scarsa lingua di terra che orla il mare... ara di pietra sei, tra cielo e mare". O di cemento?
     I cittadini tacciono, i giovani non potranno rimpiangere la bellezza che non avranno conosciuto. Finita l'ubriacatura da campagna elettorale, riprendiamo la discussione.
     
Adriano Sansa è presidente del Tribunale dei minori di Genova.

turnemmu inderè
ARTICOLO PRECEDENTE
L'APPELLO
DAL SATELLITE
NUOVO PORTO
andemmu avanti
ARTICOLO SUCCESSIVO




Sito a cura del $imone Team Savona