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5. Modularizzazione e certificazione

L’approntamento di ipertesti vincola a una vera modularizzazione,19 vale a dire alla costruzione di veri e propri “oggetti” didattici multimediali. Con questa definizione si intende che ogni “oggetto” è del tutto autonomo: i suoi prerequisiti sono costituiti da link alle pagine pertinenti,20 i suoi esercizi sono schede (pagine multimediali) apposite e altrettanto autonome con i relativi elementi di valutazione; i suoi contenuti sono esattamente delimitati ed esaurienti, con eventuali link per gli approfondimenti e gli eventuali sviluppi di carattere matematico; inoltre il superamento delle prove assegna un credito “inalienabile”, nel senso che nella matrice dei percorsi21 una parte del tracciato scelto è stata superata e non può essere di nuovo sottoposta a verifica formale. Poiché infine alcune discipline fanno parte di diversi percorsi-indirizzi con diverse esigenze di approfondimento, l’“oggetto didattico” differenzia in modo chiaro — per esempio con il colore o con opportuni simboli o segni di delimitazione — le parti che competono ai diversi percorsi; evidenzia inoltre, sempre mediante simboli opportuni, quelle parti che sono da considerarsi comunque come requisiti minimi per la conoscenza di quella disciplina.

“Oggetti didattici” così costruiti sono certificabili e da certificarsi, per quanto concerne la forma, dall’ente di certificazione di Qualità dell’Istituto. Tale certificazione costituisce quindi anche certificazione dell’attestato di superamento della verifica o esame concernente il singolo “oggetto”.22

Se la certificazione formale degli “oggetti didattici” è affidata a un ente esterno, il quale verifica che le procedure redazionali, d’accesso e d’interattività siano state rispettate, la certificazione sostanziale, che riguarda i contenuti e il metodo, compete al gruppo di docenti che ha proposto, definito, collaudato e pubblicato il singolo “oggetto didattico”. Circa la formazione di tale comitato di redazione e il metodo per l’approntamento e la redazione dei contenuti, si rimanda ancora al documento “Libreria di Testi di Riferimento” e alle sezioni seguenti di questo documento.

Tuttavia, sia per gli aspetti formali sia per gli aspetti di contenuto — o meglio della sua struttura, — è necessario che, per scopi di uniformità sotto tutti gli aspetti, venga approntata una normativa per la preparazione degli “oggetti”, inclusiva dei metodi di collaudo e di verifica di validità degli “oggetti” stessi.23 In caso contrario — senza una normativa di riferimento — nessuna certificazione è possibile sul piano formale e nessuna garanzia è possibile da parte dell’Istituto sul piano della sostanza.

Ciò comporta che tutta l’attività debba essere coordinata adeguatamente e che nell’ambito di tale coordinamento siano previsti compiti normativi e di controllo. Di questo aspetto or-ganizzativo si parlerà nella sezione 8.


19.

Che non consiste in una semplice suddivisione in capitoli come in molti “testi consigliati”.

20.

Il che evita di cercare e sfogliare nel testo che si sta studiando o in altri testi.

21.

V. “Appunti per una scuola di qualità” del 25 gennaio 2004 e anche la relazione al Consiglio d’Istituto e al Collegio Docenti dell’aprile 2003 in materia di riforma.

22.

La certificazione dell’insieme degli “oggetti”, che definiscono per intero un certo percorso, costituisce già il ricono-scimento ufficiale dell’acquisizione di una qualifica o di un diploma. L’“esame” finale ne è solo una “consacrazione formale” che può limitarsi all’esposizione di una tesi(na), anziché essere un’ulteriore interrogazione “su tutto” come attualmente di fatto avviene. Questo tipo di processo è in tutto simile a quello dell’università, con la differenza che qui si parla di singoli “oggetti” nell’ambito di una disciplina e non di un intero corso in quella disciplina (ma anche l'università si sta orientando in questo verso).

23.

In particolare, oltre al successo nell’apprendimento, la risposta dell’utenza è l’elemento fondamentale di verifica dell’“oggetto didattico”.

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