Casella di testo:

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Tengo le sue mani

e le stringo al mio petto.

Tento di riempire

le mie braccia

della sua bellezza,

di rubare con i baci

il suo dolce sorriso,

di bere

i suoi neri sguardi

con i miei occhi.

Ah, ma dov’è?

Chi può appropriarsi

dell’azzurro del cielo?

Cerco d’afferrare

 tanta bellezza,

ma mi sfugge,

lasciando solo il corpo

nelle mie mani.

Stanco e deluso

io me ne vado.

Come può il corpo

toccare il fiore

che solo lo spirito

riesce a sfiorare?

 

-  da  Il Giardiniere -

 

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Credevo di doverle

dire qualcosa,

quando i nostri sguardi s’incrociarono oltre la siepe.

Ma lei non si fermò.

Le parole che dovevo dire, notte e giorno,

scivolano come barche

sopra l’acqua,

o sembrano alzarsi nelle

nuvole autunnali

perennemente ansiose,

o cercano l’attimo perduto

nel tramonto, perdendosi

nei fiori tardivi.

Come una lucciola,

mi trema in fondo al cuore

il discorso che dovevo fare, per trovare il giusto

significato nella sua

fine disperata.

 

- da Dono d’amore -

 

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Lontano da me

quest’amore illimitato!

E’ come il vino

che spumeggia

e che, rotta la giara,

subito è aceto.

 

Portami, invece, l’amore

fresco e pulito

come pioggia che disseta la terra arida

e i vasi di terra della casa riempie.

 

Dammi l’amore che arriva fino in fondo,

diffondendosi come linfa

misteriosa e invisibile,

nei rami dell’albero

della vita,

l’amore che fa crescere

fiori e frutti.

 

L’amore che tranquillizza

il cuore

in pace piena, regalami.

 

 

 - da L’offerta di frutta -

 

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Casella di testo: Rabindranath Tagore: Poesie d’amore

Corro come

un cervo muschiato che,

pazzo del suo stesso profumo,

si lancia nell’ombra

della foresta.

E’ una notte di maggio

e il vento

è la brezza del sud.

Smarrisco la strada e cammino,

cerco ciò che

non posso ottenere,

ottengo quel che non cerco.

 

Dal mio cuore esce e danza

l’immagine del mio desiderio.

La folgorante visione

corre via fuggendo.

Provo a stringerla forte,

ma mi sfugge

e mi fa smarrire la strada.

Cerco ciò che

non posso ottenere,

ottengo quel che non cerco.

 

- da Il Giardiniere -

 

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Svegliandomi, un mattino,

la sua lettera ho trovato.

Non so leggere, non so

cosa dica.

Ai suoi libri lascerò il saggio,

per non disturbarlo.

Saprebbe forse spiegarmi

il contenuto del messaggio?

La premerò nella mia fronte,

la stringerò al cuore, e quando

tacita e serena

diventerà la notte

 io l’aprirò sulle mia ginocchia,

in silenzio, finché sorgeranno

a una a una le stelle.

 

Frusciando, le foglie, ad alta

voce, me la leggeranno,

la corrente del ruscello

scorrendo la ripeterà, dal cielo

me la narreranno

le sette stelle  del Carro.

 

Non riesco a trovare quel che

cerco, quello che vorrei sapere

non lo posso capire, ma queste

parole non dette

hanno addolcito il mio dolore,

il mio pensiero in canto

han trasformato.

 

 - da L’offerta di frutta -

 

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In un momento d’incoscienza

sono venuto.

E tu, alza quegli occhi

e lasciami indovinare

se i fantasmi possano

attardarsi ancora,

simili a certe nuvole

che giocano allo zenit.

Poi sono qui, tollera

la mia presenza.

 

Le rose del giardino

già hanno i boccioli,

ignorano che trascureremo

di coglierle

quando saranno fiorite...

Palpita la stella

del mattino,

una luce si mescola ai rami che ombreggiano

la sua finestra, come

nei giorni passati.

 

Ma che quei giorni

siano passati

io lo dimentico durante quel

momento d’incoscienza.

 

Dimentico pure se

m’hai umiliato,

voltandoti da un’altra parte quando io t’aprivo

il mio cuore.

Non ricordo altro che

parole fermate

sulle tue labbra che

tremavano mentre

nel tuo sguardo

passava l’ombra

della passione.

 

Proprio dimentico

che hai scordato tutto!

 

 - da  Petali sulle ceneri -

 

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La sera è buia, il sonno tuo profondo nel silenzio

del mio essere.

Svegliati, pena d’amore,

non so aprire la porta,

rimarrò fuori.

Lente scorrono le ore,

vegliano le stelle, il vento tace, pesante cala il silenzio

nel mio cuore.

Svegliati, amore, svegliati!

Il mio bicchiere è vuoto,

riempilo, smuovi la notte

col respiro d’un canto

per cose al di là della

speranza.

Ci basta ciò che diamo

e quello che riceviamo.

Non abbiamo schiacciato

la gioia per spremerne

il vino del dolore.

Quest’amore tra me e te

è semplice come un canto.

 

              - da Il Giardiniere -

 

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Un tempo, ogni

mattina, quando

la rugiada splendeva nell’erba,

venivi a dondolare

la mia amaca.

Slittando dai sorrisi

alle lacrime,

io però non

ti riconoscevo.

 

Durante i sontuosi

mezzogiorni d’Aprile

Tu mi parlavi,

credo, di seguirti.

Cercavo però

il Tuo viso ed ecco

che tra noi passavano

processioni fiorite,

uomini e donne

che spargevano le

loro canzoni al vento del Sud.

 

T’ho incrociato,

senza riconoscerti,

sulla strada.

Poi, certi giorni, pieno

di indefinito profumo

d’oleandri e di vento

che s’ostina

fra le palme gementi,

t’ho lungamente

considerato...

E io non so

se Tu mi sei mai

stata sconosciuta.

 

- da Petali sulle ceneri -

 

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Se mai, per caso,

rivolgi a me il pensiero,

immagina che io scriva un canto quando la sera

piovosa diffonde ombra sul fiume, trascinando lenta

la sua luce offuscata,

quando lo spazio del

giorno è troppo breve per

il lavoro e l’ozio.

Sarai sola e seduta nella terrazza a oriente,

io canterò dalla stanza

semibuia. L’umido

profumo delle foglie

entrerà dalle finestre

avvicinandosi il

crepuscolo, mentre il vento urlerà la sua ira nel

boschetto dei cocchi.

Quando nella stanza sarà portata la lampada accesa io andrò via.

Tu forse allora ascolterai

la notte, e, anche se io

tacerò, sentirai

la mia canzone.

 

 

            - da Dono d’amore -

 

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Il tempo in cui potevo

ricompensarti d’ogni

tuo regalo è finito.

La tua notte

ha trovato l’alba.

A chi t’ha preso

tra le braccia

porto la gratitudine e i doni

che avevo preparato per te,

con il perdono per tutte

le ferite e le offese

che ti ho procurato.

I fiori del mio amore,

che non sbocciarono allora,

io offro adesso a te

perché hai aspettato

che si aprissero.

 

 - da L’offerta di frutta -

 

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