End Of Space                                   (Ret-to First page)

Tesi fantascientifica

By  L. R. © ® 2000

Parte 1. I preparativi per la partenza

Il capitano Lynd camminava lentamente lungo il ponte principale dell'astronave rimuginando su quanto gli aveva detto Sibx, il delfino anziano e capo del gruppo dei trasferitori cibernetici.

In questi ultimi anni il capitano si era trovato ad affrontare problemi che lo avevano costretto a rivedere tutte le sue conoscenze tecnologiche. Il suo primo colloquio con Sibx era stato lungo ed a stento aveva accettato l'idea che un veicolo potesse muoversi nel tempo anziché nello spazio! Lui era stato abituato a pigiare su leve e pulsanti di comando attivatori di motori atomici che gli facevano subire l'impulso gravitazionale dovuto alle tremende accelerazioni cui normalmente era sottoposto ad ogni partenza della sua nave.

Ora, in questo sferoide metallico nemmeno tanto grande e privo di motori, non riusciva a pacificare la sua mentalità oramai condizionata dalla potenza e dal rumore dei generatori d'energia e dalla maestosità degli incrociatori spaziali che per tanto tempo aveva comandato.

D'altra parte anche Sibx aveva incontrato una certa difficoltà nel creare le immagini ideografiche che il suo cervello trasferiva agli umani; la differenza strutturale della forma di pensiero era notevole e talvolta non c'erano punti di comunicazione sufficienti. Forse era questo il motivo per il quale al capitano non era piaciuta l'interpretazione che Sibx aveva dato sulla capacità dei delfini a muoversi nella dimensione X ove quest'ultima, nella concezione terrestre, coincideva con il tempo ma era indubbiamente la realtà.

Durante i primi esperimenti condotti in laboratorio furono modificati vari campioni strumentali posti a distanza di alcune ore rispetto al tempo d'inizio degli esperimenti medesimi, ognuno di questi aveva fornito risultati incontestabili dimostrando come il trasferimento in un punto del futuro fosse possibile.

Fu deciso così d'intraprendere il viaggio più lungo, il massimo possibile e realizzabile in qualsiasi tempo: si voleva raggiungere il limite dello spazio fisico per verificare tutte le teorie sulla nascita e quindi sulla fine dell'universo. Si voleva risolvere l'antico cruccio sempre vivo nell'anima degli esseri umani.

Il capitano raggiunse la sala dei delfini ed entrò in quella che un tempo poteva essere considerata la sala macchine dell'astronave, non c'era alcuno strumento ma solo una grande piscina illuminata a giorno e nella quale vagavano quattro grandi delfini. Questi, alla vista del capitano si misero a nuotare con fare allegro, era il loro modo di salutare gli umani. Il capitano rispose con un leggero gesto della mano, si tolse il cappello e si accomodò sulle tempie il traduttore alfa.

Il traduttore alfa era l'unico mezzo che permetteva agli umani di dialogare con i delfini od una certa interazione con altri animali evoluti. Il dispositivo raccoglieva le onde alfa emesse dal cervello animale e le codificava in simboli concettuali, con un po' d'esercizio si riusciva a "vedere" lo schema cui venivano formulati pensieri ma il dialogo bidirezionale era possibile solo con i delfini in quanto avevano un cervello sufficientemente sviluppato per consentire la traduzione dei pensieri umani. Tra gli animali essi erano gli unici che potevano rispondere alle domande in modo sensato.

Non appena attivato il traduttore, al capitano Lynd comparve immediatamente uno schema che pressappoco suonava così: "Benvenuto capitano Lynd, ha ancora bisogno di parlare con noi?". Era Sybx che comunicava ed il capitano rispose immediatamente :"Si, ciao Sybx! Vorrei riprendere il discorso che abbiamo interrotto l'altra sera. Sai, sono convinto che non mi hai raccontato tutto. Chi sei veramente? Per migliaia di anni vi abbiamo creduto delle semplici creature acquatiche ma ho il sospetto che non è proprio così. Puoi soddisfare questa mia curiosità?".

Sybx spalancò i grandi occhi in segno di meraviglia per l'inattesa domanda poi, volteggiando nella piscina iniziò il suo racconto: "Va bene capitano ma non rimanga troppo sorpreso, voi umani avete catalogato tutte le cose naturali o meno secondo i vostri interessi, così, anche di noi, avete osservato solo il nostro aspetto esteriore e non avete mai percepito quello che in realtà siamo! La nostra storia sulla Terra ha inizio qualche centinaio di milioni di anni fa.

All'epoca i nostri antenati giravano per l'universo in cerca di pianeti ove insediare le specie viventi, raggiunsero la Terra e qui vi depositarono un certo numero di cellule primordiali. Essi rimasero qualche tempo per verificarne l'attecchimento, poi alcuni di loro ripresero il viaggio mentre altri s'innamorano di questo pianeta verde-azzurro e decisero di rimanervi o comunque di soggiornarvi più a lungo, una vacanza insomma! La forma fisica con la quale lei ci osserva è una specie di vestito che fu scelto a quell'epoca perché quei pionieri trovarono piuttosto comodo vivere nel mare anziché sulla terraferma".

Il capitano era sempre più meravigliato e chiese "Scusa la mia curiosità Sybx ma qual è il tuo vero volto?". Sybx rispose con molta calma: "In realtà noi non abbiamo un corpo od una forma fisica ben precisa ma siamo costituiti da quello che voi chiamate "plasma" cioè da una forma d'energia estremamente calda che possiamo convertire in materia fredda a nostro piacimento.

Possiamo anche fare il contrario ovvero smaterializzare un oggetto e convertirlo in plasma ed è quello che faremo con questa nave appena avremo acquistato ed immagazzinato energia biochimica a sufficienza per intraprendere il viaggio.

I miei antenati hanno girato tutto l'universo per portarvi al vita ed il loro mezzo di locomozione non era altro che questa trasformazione in plasma con la quale si riesce a bloccare lo scorrere del tempo. Riusciamo a far questo in base alla reciprocità del tempo e dell'energia dalla quale discende la materia ma non siamo immortali, di tanto in tanto dobbiamo materializzarci per ricostruire i reticoli ionici che legano insieme e trattengono i flussi energetici cui siamo composti, una specie di degenza forzata. Senza questa trasformazione il nostro essere si disperderebbe in un lampo di luce".

"Vuoi dire che avete potere sulla materia?".

"Si!", rispose Sybx, "anche voi umani lo avete solo che non sapete usarlo, per esercitare tale potere dovete ancora usare attrezzi e strumenti e qui non c'entra la civiltà tecnologica!".

A questo punto il capitano Lynd rimase in silenzio per alcuni minuti. Tutte queste notizie lo avevano stravolto ed avevano distrutto la sua sicurezza impantanandolo in un mare di dubbi. Egli girava nervosamente attorno alla piscina e poco dopo se ne andò via. In breve giunse sul ponte dell'astronave e radunò i suoi ufficiali. Dovevano iniziare i preparativi per l'imminente partenza.

"Capitano Lynd...", era Rolf il primo ufficiale, "non abbiamo ancora capito come faremo a muoverci su un'astronave priva di motori! Vuole essere così cortese da spiegarcelo?!"

"Sicuramente! Il nostro sarà un viaggio rischioso. Saremo sciolti in una specie di brodaglia luminosa e poi sparati verso il confine estremo con la forza del pensiero".

"Capiano, lei sta scherzando!", soggiunse Rolf.

"No è la verità! Del resto non conosciamo una forma d'energia così potente che può farci attraversare l'intero universo in tempo reale. Andata e ritorno, intendo. La distanza è così grande che nemmeno viaggiando ad un milione di volte più veloci della luce riusciremo a raggiungere il confine! Sicuramente la razza umana sarà dissolta dalle successive trasformazioni genetiche prima che noi riuscissimo a tornare indietro, a chi comunicheremo le nostre scoperte ed a cosa servirebbero?! Sarebbe un viaggio del tutto inutile."

"Questo è noto a tutti noi!", intervenne il tenente Lyha, una giovane ragazza bionda, "Tutti conosciamo la teoria di Finn che prevede quest'evento! Piuttosto, questi esseri dalla forma di delfini per caso sono angeli?".

"Hai ragione, non ci avevo pensato", commentò il capitano, "la rappresentazione iconografica indica esseri luminosi in grado di sostenere la vita, loro sono esseri luminosi ed hanno effettivamente distribuito la vita!"

"...ma non l'hanno creata!", soggiunse Lyha, "Quindi devono esistere esseri ancora più in alto di loro, oppure un unico essere..."

Il capitano interruppe il discorso: "Basta così! La nostra è una spedizione scientifica e non teologica! Noi non siamo adatti per valutare la spedizione sotto questo profilo; atteniamoci a dati scientifici e cerchiamo di comprendere cosa significa muoverci nel tempo anziché nello spazio!".

"Capitano scusi... posso prendere la parola?"

"Certo Frank, prego..."

Frank era il commissario scientifico, una specie di notaio di bordo con il compito di certificare le metodologie con cui si facevano gli esperimenti ma quasi mai partecipava ai medesimi. Questo lavoro lo aveva portato in giro in vari ambienti scientifici ed aveva acquisito un'ottima esperienza in varie discipline e si può dire che era la persona giusta per questa missione.

"Si, scusate se m'intrometto, so che dovrei essere solo un osservatore ma avrei una piccola teoria! Durante un esperimento cui venne scisso un elettrone nelle sue componenti base, nel totale energetico ricavato trovammo un quantitativo di materia in più di quella che avremmo dovuto misurare. Poi, dopo circa venti microsecondi dalla fine dell'esperimento, la materia si trasformò in energia pura fondendo gli strumenti di misura.

L'esperimento era ripetibile ed accertammo che in realtà più che frantumare l'elettrone ne avevamo congelato le pulsazioni ed a questo punto tutta la sua energia si era trasformata in materia... lo stesso principio della dualità materia - energia citato da Sybx.

Ponendosi al contrario dell'esperimento, tutta la materia di un corpo può essere convertita in energia pura annullando completamente lo spazio - in quanto l'energia non ha una dimensione fisica ed i suoi effetti dipendono dalle costanti gravitazionali locali - con la conseguenza di fermare anche il tempo che ha valore solo per la materia; se questi due valori sono azzerati contemporaneamente, è possibile trovarsi in un punto qualsiasi dell'universo e contemporaneamente in qualsiasi altro punto!".

"Se non sbaglio questo è il principio dell'onnipresenza tanto caro ai cattolici!", riprese ancora Lyha costringendo il capitano ad intervenire nuovamente:

"Ho già detto che dovete tenervi fuori da qualsiasi considerazione religiosa soprattutto perché non ne siete capaci, voi siete solo tecnici con varie specializzazioni, non siete filosofi od altro! Capisco come questa materia sia piuttosto affascinante ma vorrei che rimaneste sul piano della razionalità. Questo è un esperimento scientifico!"

La forte presa di posizione del capitano aveva azzittito un po' tutti ma era necessaria perché occorreva prepararsi ad una missione cui l'esito era imprevedibile ed essi dovevano porre la massima concentrazione sui problemi reali al fine di "riportare la pelle a casa".

Egli iniziò a leggere il bollettino sullo stato di avanzamento dei lavori per la preparazione dell'astronave. In pratica tutte le strutture erano pronte, i viveri erano stati caricati ed era stato imbarcato anche un piccolo furgone blindato da usare nel caso di sbarchi su altri mondi.

Rimaneva un forte dubbio sulla tenuta della nave alla forte depressione che avrebbero trovato già nelle prossimità del confine dello spazio fisico. Si sospettava l'esistenza del vuoto assoluto definito HES, ovvero "High Empty Space" per dirla nel termine che era stato scelto dagli studiosi per indicare qualcosa d'impossibile nell'ambito dello spazio comune.

In effetti, immaginare una zona dello spazio ove non c'è nulla è abbastanza facile ma non è realistico perché sarebbe sufficiente che questo luogo fosse attraversato da un fascio di fotoni per alimentarvi energia e quindi allocarvi materia.

Nello spazio HES, invece, non esiste proprio niente ed allora qualsiasi pressione presente all'interno della nave diverrebbe praticamente infinita non essendo controbilanciata da alcunché di esterno.

Questo non era l'unico dei problemi previsti perché vi erano dubbi anche sulla reale tenuta molecolare o atomica della materia stessa che è agglutinata dalle forze gravitazionali teoricamente assenti nello spazio HES.

Il capitano Lynd aveva appena concluso di illustrare questi problemi ai suoi ufficiali quando fu interrotto da Lyha:

"Mi scusi capitano, non potremmo inviare una sonda?!",

"Non possiamo perché comunque rischieremo di perdere Sybx ed i suoi aiutanti. Però questo suggerimento non è privo di valore, potremmo studiare una strategia di avvicinamento a tappe misurando la perdita gravitazionale assoluta e la pressione all'interno della nave prima che questa si disintegri!". Rispose il capitano Lynd.

"Scusate ma abbiamo già chiesto a Sybx se qualcuno di loro s'è già avvicinato a questo confine?", intervenne nuovamente Rolf subito ripreso da Lyha:

"Mi sembra evidente che nessuno di loro lo conosce, ce l'avrebbero detto non ti pare?!".

"Hai ragione", commentò Rolf, "d'altra parte, che motivo avrebbero per arrivare fino a quel punto, non certo fa parte della loro missione oltrepassare il confine dell'universo, non avrebbe senso!".

Detto questo, la riunione terminò e ciascuno andò via per esaurire i propri impegni. Il capitano invece tornò nel suo alloggio per riposare ma non riuscì a prendere immediatamente sonno. I propri dubbi, dopo questi ultimi discorsi, erano aumentati notevolmente ed aveva paura di dover rischiare la vita del suo equipaggio, non la sua perché era abituato a rischiarla.

Egli, infatti, era stato un pilota di astronavi da guerra e più di una volta se l'era vista brutta! Alla fine s'era abituato alle peggiori situazioni ma era sempre consapevole di quali erano i suoi limiti di sicurezza e le sue mosse avevano comunque una buona probabilità di riuscita. Questa volta, invece, non c'erano elementi concreti ne si potevano fare ipotesi per calcolare le possibilità di riuscita o di fallimento!

Era difficile immaginare lo spazio HES, non c'era alcuna cosa nell'universo conosciuto che somigliasse anche lontanamente ad un ambiente di tale genere. I "black hole" avevano rivelato a sorpresa ma già da qualche secolo che non erano un pozzo senza fondo ed il temporaneo vuoto che si crea intorno ad una supernova nel momento della sua esplosione/implosione, in realtà era un elevatissimo campo d'invisibile energia magnetica vettorizzata.

Nonostante questo brulichio d'idee, pian piano egli s'immerse in un sonno profondo.

(fine della prima parte)

(Go Seconda parte)

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