Nereo Rocco nato a Trieste nel 1912 giocò da centrocampista nella Triestina, nel Napoli e nel Padova, venendo chiamato una sola volta in nazionale. Fu invece uno dei più grandi tecnici del calcio italiano, noto soprattutto per la grande umanità e la capacità di tenere unito il gruppo. Fu uno dei primi allenatori a utilizzare il libero e, oltre che per le grandi vittorie col Milan, passò alla storia per aver messo insieme una granitica squadra di provincia, il Padova, terzo nel campionato 1957-58. Col Milan (che in quegli anni schierava campioni come Cesare Maldini, Sani, Rivera, Trapattoni, Altafini, Schnellinger, Rosato, Sormani, Prati) vinse due scudetti (1962 e 1968), tre Coppe Italia (1972, 1973 e 1977, due Coppe dei campioni (1963 e 1969), due Coppe delle Coppe (1968 e 1973) e una Coppa Intercontinentale (1969). Morì nel 1979.
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STADIO PINO GREZAR
L'altro stadio della città
, costruito subito dopo la prima guerra mondiale, è dedicato a Pino Grezar, indimenticabile giocatore del mitico Torino assieme a campioni come Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Castigliano, Loik, Gabetto e il capitano Valentino Mazzola. Una formidabile compagine capace di conquistare cinque scudetti consecutivi (nel 1943 e dal 1946 al 1949) e una Coppa Italia (1943). Il ciclo di vittorie venne tragicamente interrotto il 4 maggio 1949 quando l'intera squadra perì in un'incidente aereo sulla collina di Superga, nei pressi di Torino. Questa fine drammatica, che colpì con grande emozione l'intero paese, ha consegnato direttamente alla leggenda le vicende sportive e umane di quel "Grande Torino".Pino Grezar nasce
a Trieste il 25 novembre 1918 . Dopo una serie di esperienze dilettantistiche a 20 anni
viene ingaggiato, come titolare, dalla "Triestina Calcio", rivestendo il ruolo
di mediano destro. Da alabardato indossa per la prima volta (altre sette ne seguiranno),
la casacca azzurra nazionale, nel confronto nel 1942 con la Croazia. Alla fine del
campionato 1942/43 viene ceduto al Torino per la somma di 600.000 lire. Durante il periodo
bellico milita nelle file della squadra della Marina Militare. Con i colori granata
-portando nella schiena il numero "5"- partecipa alla conquista di 5 scudetti
nazionali e, nel 1943, della Coppa Italia. La salma di Grezar è traslata a Trieste 4
giorni dopo la tragica fine con imponenti funerali popolari. Di lui Franco Ossola ha
scritto: "Grezar aveva dalla sua un'intelligenza d'impostazione e una chiarezza di
gioco davvero singolari. L'arte sua più grande era la semplificazione, la linearità e la
purezza."
La giunta comunale con delibera giuntale n.1081 del 26 agosto ha approvato il progetto definitivo di ristrutturazione ai sensi della legge 415/98 per una spesa complessiva dell'opera di lire 11.000.000.000. Al Grezar si è stabilito di riservare l'atletica leggera e il calcio minore e a tale scopo sarà rifatta la pista, portata ad otto corsie e disegnata con un raggio di curvatura adeguato alle regole dell'agonismo internazionale. Saranno inoltre rinnovati gli spogliatoi, le palestre, i servizi e l'area riservata al pubblico.
Un altro calciatore illustre di Trieste è Cesare Maldini nato proprio nel rione di Servola nel 1932. Esordì nel 1953 nella Triestina, allora allenata da Nereo Rocco. Passato al Milan, giocò prima come terzino destro, poi fu stopper e quindi libero. Giocatore di grande classe, qualche volta eccedeva nelle finezze difensive cadendo in clamorosi svarioni in fase di copertura, diventati famosi, nel gergo dei giornalisti sportivi, come "maldinate". Con il Milan vinse quattro scudetti (1955, 1957, 1959 e 1962) e fu capitano della squadra rossonera che conquistò nel 1963 la Coppa dei Campioni a Wembley contro i portoghesi del Benfica. Giocò quattordici volte in nazionale. Divenuto allenatore, fu vice di Enzo Bearzot nel 1982, in Spagna, quando l'Italia si aggiudicò la terza Coppa del Mondo. Passato ad allenare la nazionale under 21, vinse per tre volte consecutive il Campionato europeo di categoria (1992, 1994 e 1996). Dal 1996 ai mondiali 1998 ha guidato la nazionale maggiore.