Piazza del mercato e chiesa del carmine

Il Castello del Carmine

Era una antica fortezza della città di Napoli, di cui, al giorno d'oggi sono visibili soltanto i resti dell'originaria struttura (due torri ed una parte delle cinta muraria).
Edificato nel 1382 da Carlo III di Durazzo (sovrano del periodo angioino), l'edificio fu collocato volutamente all'angolo meridionale della murazione cittadina come baluardo difensivo, in prossimità di un torrione chiamato Sperone.
Numerosi sono stati nei secoli gli interventi di ristrutturazione e di restauro che ne hanno alterato la struttura originaria; i resti visibili oggi presentano i caratteri di una fortificazione di epoca posteriore (vicereale), con una torre, la Torre Spinella la cui costruzione è riconducibile al periodo aragonese.
La piazza in origine era un vasto spiazzo che i normanni cinsero di mura e chiamarono prima arena e poi il muro del morticino. La zona, fin dai tempi antichi, era frequentata da trafficanti di ogni nazionalità e religione ma in prevalenza orientali, chiamati genericamente MORI; di qui prese il nome il "Campo del Moricino". Successivamente, durante il periodo angioino, tra gli interventi voluti da Carlo I, furono inglobati nella nuova mutazione i borghi del campo del morticino e fu dato impulso allo sviluppo della città nella zona sud-orientale, nella quale furono costruiti assi vari e vennero edificate residenze ed edifici religiosi. L’attuale sistemazione della piazza risale alla seconda metà del XVIII sec., quando il Borbone dispose il riordino del Mercato, affidando l’incarico all’architetto siciliano Francesco Seguro. Nella parte centrale della piazza si possono ammirare due fontane simmetriche, eseguite alla fine del '700 dal Seguo, formate da un obelisco a forma di piramide che poggia su una base molto alta decorata con festoni, fiori e ghirlande. Esse servivano da abbeveratoio per le bestie. Agli angoli delle piramidi vi sono quattro sfingi o leoni che in una sono stati asportati nell’altra decapitati . Ritrovate sono state restaurate e collocate al loro posto.
Piazza del borgo innevata